Lo sci invade la città uno slalom a San Siro

Lo sci invade la città uno slalom a San Siro Parallelo azzurro di Natale oggi e domani a Milano Lo sci invade la città uno slalom a San Siro La gara su neve artificiale al «Monte Sella» - C'è anche Thoeni Lo sci di dicembre si chiude, oggi e domani con lineditoparallelo di Milano. Sarà neve artificiale quella del Monte Sella a San Siro,' non molto diversa da quella che ha permesso la disputa della maggior parte delle gare di Coppa del Mondo, e che garantisce a Ponte di Legno, unica stazione con impianto di larga portata, una sua stagione autonoma. Il parallelo degli azzurri, dei loro ospiti stranieri (Wemel, Frommelt, forse Strana e altri), dei vecchi campioni (Thoeni, Stricker, Radici, Schmalzl) avrà una platea di decine di migliaia di spettatori, quanti è difficile portare'. In una località di montagna. Chissà che in un domani, con adeguati aggiustamenti tecnici, non si possa far scendere la Coppa del Mondo in città. Nell'attesa accontentiamoci delle gare nelle nostre ormai fortunate stazioni invernali (la nevicata di inizio settima' na vale approssimativamente 2000 miliardi di giro d'affari), die hanno costituito ti nerbo di questo prologo di stagione. A livello agonistico azzurre ed azzurri, affondati nelle gare disputate in trasferta, si sono ripresi proprio gareggiando nelle stazioni invernali Italia ne. Il risultato più clamoroso è stato quello di Ninna Quarto, vincitrice a Sestrières, e poi nuovamente sul podio tre giorni dopo nell'altro slalom di Piancavallo. In questo momento la ragazza milanese si conferma la miglior slalomista in campo mondiale, più forte di Erika Hess, più. sicura e continua delle giovani che stanno salendo verso il successo. In compenso è venuta a mancare l'intera squadra femminile che Ita registrato soltanto una serie di risultati negativi, temperati da un solo buono slalom, proprio nelle World Series d'apertura, di Paoletta Magoni. A livello maschile l'incidente occorso a Michael Mair a Schladming ha tolto ogni possibilità di affermazione in discesa. Poi assolutamente inatteso è venuto il quinto posto del giovane Marzola, e l'undicesimo di Alberto Ghidoni, in Val Gardena a far scoprire una squadra di discesa nella quale non si poteva contare alla vigilia. Dalla fine dell'epoca dei successi dei discesisti italiani (cacciata di Stefano Anzi e Giuliano Besson) al quinto posto o a piazzamenti migliori sono giunti in totale soltanto cinque atleti. Il buon risultato non cancella però la certezza che agli azzurri manca un minimo di tecnica per affrontare le curve con sci ve- loci e il sospetto die non abbiamo tenuta atletica Negli slalom i risultali sono statt assolutamente discordanti. I gigantlsti sono stati bravissimi nelle World Series, poi sono spariti alla prima nevicata die ha coperto una gara, salvo poi ritornare fuori con Giorgi, nell'ultima prova, che era però uno slalom speciale e fra i più classici, quello di Madonna di Campiglio. Negli slalom si è salvato a turno un azzurro, mai Paolo De Chiesa che pure è indiscutibilmente il più bravo, ma che ha finito per prendere come co•modo alibi per saltar fuori sempre, il suo proposito di tifare a vincere e non più a piazzarsi. Giorgio VlgUno-i ,r

Luoghi citati: Campiglio, Italia, Milano, Piancavallo, Ponte Di Legno, Quarto