Scandalo casinò, parte l'istruttoria «Procederemo contro l'on. Manfredi» di Marzio Fabbri

Scandalo casinò, parte l'istruttoria «Procederemo contro J'on. Manfredi» Milano, è ufficiale la richiesta di autorizzazione a procedere Scandalo casinò, parte l'istruttoria «Procederemo contro J'on. Manfredi» MILANO — L'inchiesta sulle connessioni tra case da gioco e malavita organizzata è da ieri all'ufficio istruzione del tribunale di Milano. Facendo il punto del lavoro sin qui svolto, uno dei quattro sostituti procuratori che hanno condotto le indagini ha per la prima volta confermato ufficialmente che nei confronti del sottosegretario al Tesoro, il democristiano Mapfredo Manfredi, è stata inviata alla presidenza della Camera una richiesta di autorizzazione -a procedere per i reati di corruzione continuata pluriaggravata e per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Quasi a voler assicurare che non esistono pericoli di «insabbiamento-, il magistrato ha aggiunto che 1 presunti reati non sarebbero stati commessi dall'uomo politico ligure nella sua veste di membro del governo per cui non può essere interessata alla vicenda la commissione Inquirente. La prima fase dell'inchiesta vede imputate 46 persone: 41 sono in carcere e 5 latitanti. Quest'ultimo gruppo comprende Gaetano Corallo, «boss» mafioso, molto vicino al vertice dell'organizzazione, che puntava alla gestione da parte'della mafia dei casinò di Campione. Saint Vincent e Sanremo, Augusto Polettl, addetto alle pubbliche relazioni della -Slt-Sanremo- di Michele Merlo, socio di Corallo in una casa da gioco a St. Martcens, nelle Antille Olandesi, nonché fratello di Carlo Poletti, presidente dell'Azlen da di soggiorno e turismo di Sanremo; e ancora si sono sottratti sinora alla cattura Gianni Giuliano, de, assessore al Turismo del Comune del fiori, Alfonso Cardia, assessore supplente al Bilancio (pli) e Fulvio Ballestra, socialista, consigliere comunale e membro della commissione giudicatrice dell'appalto. In carcere c'è una fetta non trascurabile della classe dirigente politica localej.il sindaco Osvaldo Vento, l'assessore regionale all'Agricoltura Giovanni Parodi, l'assessore al Patrimonio Enzo Ligato, quello all'Urbanistica Stefano Accinelli, quello agli Affari speciali Gianfranco Cavalli, il consigliere Claudio Covini, i suoi colleghi Antonio Borga e Roberto Andrcaggi, il sindaco di Imperla Claudio Scajola. Tutti sono accusati di corruzione ma l'assessore Tommasinl, pure lui di Sanremo, ha. anche l'associazione per delinquere di tipo mafioso, come Accinelli. Lo stesso reato è contestato agli imputati «non politici- che. come è stato spiegato ieri, costituiscono la parte Interessante dell'inchiesta, no Nel piano mafioso per impadronirsi delle case da gioco la corruzione dei politici locali' era considerata cosa molto marginale: l'importante era avere la gestione del casinò, e non già per servirsene poi a riciclare denaro sporco (questo semmai poteva essere la¬ sciato fare a qualche fedelissimo che agiva per proprio conto) ma proprio per gestire imprenditorialmente le case da gioco e ricavarne, ogni anno, decine di miliardi di utili. Dopo il fallito tentativo di inserirsi nella grande «tortadi Atlantic City, le famiglie catanesi avrebbero ripiegato sul gioco legalizzato nel nostro Paese; una piramide che mette le fondamenta nella corruzione del politici, edifica 1 suol pilastri attraverso prestanome come Michele Merlo, Marco Tullio Brighina e lo stesso Ilario Legnare boss occulto della società che gestiva Campione, e aveva al vertice Gaetano Corallo. Marzio Fabbri

Luoghi citati: Antille Olandesi, Milano, Sanremo