I Bulgari al clan dei sardi «Per noi tratta l'avv. Nino»

I Bulgari ni clan dei sardi «Per nei fratta f'aw. Nino» Tensione dopo la mancata revoca del sequestro-beni I Bulgari ni clan dei sardi «Per nei fratta f'aw. Nino» ROMA — Dopo il macabro messaggio» dei rapitori, sulla vicenda del sequestro di Anna Bulgari Callssonl e di suo figlio Giorgio, torna a gravare 11 silenzio. Ieri sia le famiglie dei rapiti sia 11 magistrato Incaricato delle Indagini hanno chiesto ai giornali di non riferire alcun nuovo particolare della vicenda. Dietro il «silenzio stampa», però, le tensioni si fanno sempre più acute: il giudice, infatti, non ha revocato il blocco del beni della famiglia, già imposto alcuni giorni fa. I familiari, d'altra parte, pur chiedendo riserbo al giornali hanno rivolto ai sequestratori l'esplicito Invito di riprendere i contatti. « Le famiglie'Bulgari e Calissoni — questo il testo della dichiarazione diffusa ieri — comunicano ai rapitori che le trattative saranno condotte dall'avvocato Nino». Il nome dell'intermediarlo è chiaramente convenzionale, e con altrettanta evidenza serve a Indicare ai banditi una persona della quale, nei precedenti contatti, avevano già conosciuto l'identità. Nello stesso tempo, «al solo scopo di salvaguardare la vita dei loro congiunti», le famiglie Bùlgari e Callssonl hanno pregato i giornali di pubblicare integralmente l'appello e di rispettare da oggi 11 silenzio stampa. Appare evidente insomma che proprio mentre 11 magistrato conferma il blocco dei beni, le due famiglie conti nuano a trattare, anche se è impossibile capire su quali basi. E difficile appare ipotizzare, soprattutto dopo 1' ghiacciante messaggio lancia to dai rapitori con la consegna dell'orecchio tagliato a Giorgio Calissoni, come il giudice possa adottare nuovi provvedimenti restrittivi per impedire il pagamento del riscatto. Da parte del magistrato, il sostituto procuratore di Lati- na. Giuseppe Mancini, la richiesta del «silenzio stampa» sembra Invece assumere connotati diversi: servirà soprattutto a evitare che nuove notizie possano in qualche modo icpsptdpnvsd intralciare le Indagini. Il truce «avvertimento» lanciato dai banditi continua però ad accendere il dibattito sui temi legati ai sequestri di persona: soprattutto, la legittimità e l'efficacia del cosiddetto «blocco dei beni». Il vicepresidente del gruppo comunista di Montecitorio, onorevole Spagnoli, dice di non essere mai stato molto convinto dell'opportunità di congelare 1 beni delle famiglie di chi è stato sequestrato. -La cosa piti grave—aggiunge—è però che su questo non ci sia mai stata una linea univoca. Occorre stabilire una strategia chiara, sono necessarie misure che rendano difficili se non impossibili il 'riciclaggio' del denaro dei sequestri, e infine bisogna ottenere più efficienza nelle, indagini e maggiore capacità di iniziativa delle forze di polizia». Anche Oddo Biasini, repubblicano, sollecita «decisioni rigorose, specie dopo i rapimenti della piccola Elena e del Calissoni».L'opinione del socialista Dino Felisetti è che «difficile, e forse improduttivo, sarebbe ridurre ad una normativa generale la disciplina dei seque¬ stri e dei beni». Per il rappresentante socialista, avvocato a Reggio Emilia, ci sono casi In cui il sequestro può rivelarsi produttivo ed avere effetti positivi, ed altri no. «La valutazione — conclude — va fatta dai giudici caso per caso, e l criteri sono da concordare a livello di procura». Ancora una volta, come già era avvenuto durante gli anni caldi del terrorismo, i missini ripropongono poi il ripristino della pena di morte «per colpire chi uccida, ferisca o martirizzi le vittime sequestrate». E' quanto sostengono i deputati Franchi, Almlrante e Pazzaglia in un'interrogazione al ministro degli Interni, Scali aro. E proprio Scalfaro, Insieme al guardasigilli Martlnazzoli, sarà ascoltato In gennaio, alla ripresa dei lavori parlamentari, dalla commissione Interni della Camera sul problema dei sequestri di persona. «Lo Stato —ha dichiarato il presidente della commlssione, Preti (psdi)—non può continuare a restare pressoché inerte affidandosi alle iniziative episodiche della magistratura». Buggero Conteduca

Luoghi citati: Reggio Emilia, Roma