L'Italia all'Urss: comprate di più o dovremo ridurre le importazioni
L'Italia all'Urss: comprate di più o dovremo ridurre le importazioni L'Italia all'Urss: comprate di più o dovremo ridurre le importazioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il difficile e delicato problema del riequilibrio commerciale fra Italia e Urss, attraverso un nuovo programma a lungo termine che dovrà coprire l'interscambio fra i due Paesi fino al 1990, è al centro dei lavori avviati ieri a Mosca (si concludono oggi) dalla commissione mista italo-sovietlca per la cooperazione economica e tecnico-scientifica. Guidata dal sottosegretario agli Esteri Bruno Corti, e con la partecipazione di esponenti di governo e leader settoriali dell'Industria italiana, la delegazione venuta da Roma ha avuto una prima serie di colloqui con il viceministro so¬ vietico del commercio estero Nikolaj Komarov; ma qualsiasi accordo dovrà essere poi ratificato dai rispettivi governi. L'interscambio italo-sovietico si manterrà nel 1983, secondo l'agenzia Tass, ai livelli dell'82 (circa 4 miliardi di rubli, 8400 miliardi di lire), ma con un deficit «notevolmente ridotto» da parte Italiana. In realtà, a fronte di un disavanzo di 2700 miliardi di lire nel 1982, quello del 1983 si è ridotto di non più del cinque per cento (1900 miliardi nei primi nove mesi). La posizione italiana, espressa dal sottosegretario Corti, è chiara: I sovietici devono acquistare di più, non solo a credito e non solo impianti, ma anche beni di consumo, -altrimenti — ha detto — «armo costretti a ridurre le importazioni dall'Urss- (per lo più petrolio, gas e materie prime). Dalla prima giornata del lavori, conferma un portavoce italiano, è emerso un Impegno sovietico a ridurre il disavanzo dell'Italia accelerando le trattative già avviate e Individuando nuovi settori di collaborazione. Un passo essenziale, si rileva, In vista di un eventuale sblocco del contratto per 11 gas siberiano, che accrescerebbe di altri 3 mila miliardi di lire 11 disavanzo annuo italiano. I f.gal-
Persone citate: Bruno Corti, Nikolaj Komarov
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