Autonomia padovana davanti ai giudici

Autonomia padovana davanti ai giudici Gli imputati sono 95, pm Calogero Autonomia padovana davanti ai giudici DAL NOSTRO CORtlISPONDENTE PADOVA — E' stato subito rinviato il- processo a carico del troncone Jiadòvànò'di Autonomia, che vede sul banco degli imputati 95 persone (4 detenute, 28 latitanti e le altre a piede libero), accusate di vari reati, tra cui quello più grave di banda armata. Il processo è stato aggiornato a giovedì per consentire la nomina degli avvocati d'ufficio per 17 imputati che non avevano ancora provveduto alla scelta del loro legale. L'inchiesta prende in esame il periodo tra il 1975 e il 1980 in cui Padova era divenuta 11 centro di pestaggi, aggressioni, Incendi, «espropri proletari». Nel 1977 il sostituto procuratore Pietro Calogero avvia la sua prima indagine sul collettivi politici padovani che definisce: «Un'organizzazione territoriale avente natura di associazione sovversiva, in quanto mirante alla costituzione di una struttura proletaria di massa die, articolata in diversi settori della società, persegue il fine di stabilire violentemente la dittatura del proletariato, di sopprimere violentemente la borgliesia'e, comunque, il fine della sovversione violenta degli ordinamenti economici e sociali legittimamente costituiti dallo Stato». Il 7 aprile 1979 scatta l'operazione che da questa data prenderà il nome. Fra gli «autonomi» arrestati c'è anche il professore di storia dello Stato alla facoltà di scienze politiche dell'Università di Padova, Toni Negri- L'inchiesta si divi- de in due tronconi, quello romano (insurrezione armata contro lo Stato) e quello padovano. •• • • L'11 marzo dell'80, un nuovo blitz, nel corso del quale finiscono in carcere i quadri intermedi di Autonomia e i responsabili di una serie di attentati e «azioni... Gl'lnquislti vengono processati con rito direttissimo, relativamente al reati specifici, mentre viene stralciata la parte relativa ai reali associativi. Ed è su questi reati associativi, tra cui in primo piano la banda armata, che muove 1 primi passi il processo di questi giorni. Su alcuni attentali e ferimenti (ne furono vittime il giornalista Garzotto, 1 professori universitari Ventura, Riondato, Petter) è in corso un supplemento d'istruttoria presso la sezione della Corte d'appello di Venezia. L'udienza di ieri mattina si è svolta nell'aula costruita in un'arca attigua alla casa circondariale in strada Due Palazzi, alla periferia della città, nel comune di Limena. La zona è delimitata da una ringhiera di ferro alta oltre quattro metri, Uno degl'imputati in stato di arresto, Gianni Boetto, ha letto una protesta contro il clima di «militarizzazione» del processo e ha chiesto la scarcerazione di Gianfranco Ferri, che è ammalato. Il comitato dei parenti degli imputati, in una lettera inviata ai giornali, definisce l'aula del processo «un luogo disumano». Attilio Trivellato

Persone citate: Calogero Autonomia, Garzotto, Gianni Boetto, Pietro Calogero, Riondato, Toni Negri, Ventura

Luoghi citati: Limena, Padova, Venezia