Mosca: la polizia criminale più aperta e «manageriale»
Mosca: là polizia criminale più aperta e «manageriale» ., La riorganizza il nuovo capo, promosso a 44 anni Mosca: là polizia criminale più aperta e «manageriale» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — La polizia criminale di Mosca sta riorganizzandosi, sotto la guida di un nuovo capo che ha appena 44 anni, per migliorare l'efficacia della propria azione ma anche — un'ammissione con pochi precedenti in Urss — per proiettare di sé una nuova immagine di professionalità e onestà. L'intervista delle Izvestija all'uomo che si è sobbarcato quell'ingrato compito, Vjacheslav Kotov, è poi interessante anche per altri tre motivi: anzitutto perché inaugura sul giornale del governo una nuova rubrica («Nomine-) che si prefigge di dissipare 11 silenzio di cui è sovente avvolto l'avvicendamento nelle cariche pubbliche; in secondo luogo perché esprime la necessità di informare 11 pubblico sugli episodi di bassa cronaca nera, abitualmente tabù per la stampa sovietica; infine perché rivela un genere di notizia abitualmente taciuto, l'assassinio di un alto militare in pensione, il Viceammiraglio Cholostjakov. 'Sono passati — dice Kotov —i tempi quando a Mosca, come in tutta l'Urss, bande-armate terrorizzavano la popolazione, (...) ma sono ancora numerosi i casi di violazioni della legge: ci sono periodi tranquilli e altri meno». Un'ammissione, anche questa, inconsueta per 11 pubblico sovietico. Si rassicuri, però, questo pubblico al quale il Mur (Moskovsklj ugolovnyj rozysk) ora si appella: «Se c'è bisogno di una nostra reazione immediata, questa non si farà aspettare». Entrato a 23 anni nella Minisi j a, Kotov è venuto «dalla gavetta» e durante la sua rapida cantera ha trovato 11 tempo per laurearsi in giurisprudenza presso l'Università di Mosca e l'Accademia del ministero degli Interni. Recentemente — ma non si precisa quando — ha sostituito a capo della sezione criminale il generale Erkln, che è andato in pensione. La ristrutturazione In corso, spiega, ha come obiettivi «un funzionamento più rapido» e un «progresso qualitativo» del lavoro. Non è lavoro facile, In una città di 8 milioni di abitanti ai quali si aggiungono ogni giorno due milioni di pendolari. Per questo, afferma, «non si possono risolvere con successo tutti i casi senza una partecipazione attiva da parte del pubblico»; la popolazione, quindi, «deu'essere bene informata sul lavoro di tutti gli organismi die tutelano la legge». La polizia criminale dev'essere però presentata a quel pubblico «con la massima onestà, senza veli rosa o deformazioni». f. gal.
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