Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi C'è chi spera: sia finalmente vera pace - Quella soglia invalicabile della vita altrui - Contro la linea Settimo-Torino si alzano gli scudi - Gli abusivi e il divieto di fumare ■ «Parliamoci di computer» Un lettore di scrive da Condove: « Vn altro anno sta perfinire, un anno in cui la parola "pace" è stata declamata da tutti. Vien però da pensare che non sia abbastanza amata questa pace, né stia veramente a cuore di noi tutti un mondo di giustizia, se, tra meridiani c paralleli, non v'è un quadratino in cui un persecutore non incalzi una vittima. «Forse ognuno di noi potrebbe far molto per questa "pace", se. cessando d'invocarla sterilmente, la ospitasse nel suo piccolo mondo quotidiano. Le prossime festività ce ne offrono alcune possibilità. Potremmo già operare per la pace, evitando di portare in dono ai nostri figli fucili o armi che, seppur inoffensit>e, sono tuttavia simboli di violenza, e dare noi stessi un esempio, sia riponendo quei due milioni di doppiette, anch'esse perverse portatrici di morte, sia rinunciando al vezzo della pelliccia, che porta in sé il segno del dolore. «Potremo pure operare per un mondo meno iniquo, evitando di lasciare nella triste solitudine della sua stanzetta il vecchio genitore per una serata di baldoria, o porgendo la mano a chi non ha nulla, se non la sua grigia miseria. Infine potremo anche inculcare nei nostri figli un sentimento di rispetto per la vccdldlPtcuaedludns(gl; vacmldg vita, porgendo una zuppa calda a quel nostro infelice cane che, scrollandosi la neve dal pelo, guarderà verso quell'uscio, oltre il quale spesso dimora solo un egoismo senza limiti», j Michele Valentino Un medico ci scrive : «Durante il processo al sig. Papini, che ha ucciso il nìpo*' te idrocefalo, è stato detto che questa sentenza era stata un atto d'amore, un gesto di alto valore umano: queste espressioni non le posso condividere, pur condividendo tutta la pietà per questa infelice famiglia. «Io penso che il disporre di una vita umana sia sempre al di là della nostra giurisdizione, una soglia invalicabile. Se si ammette che qualcuno (persona singola, comitato, governo) possa decidere quale vita valga la pena di essa e ; vissuta e quale no, si minano alla base i principi di una convivenza umana e si ammette una prassi dagli sviluppi imprevedibili. Chi decide? Dove ci si ferma? A quale grado di malformazione o inabilità?Sarebbe anche gravemente scossa la fiducia che il malato (e tutti lo possiamo diventare) ha in coloro che lo assistono. «Questo rispetto per la vita ricevuta, e la responsabilità del ruolo che abbiamo fino in fondo in questo mondo, vale sia per noi stessi che per gli altri, sta che abbiamo o no una fede religiosa. «Una società che non è capace di compassione verso i suol membri più deboli, non è plU una società umana». Segue la firma Un gruppo di lettori ci scrive da Settimo: v •Con la presente, un gruppo di cittadini di Settimo Torinese, di cui si allegano le firme (oltre 1850), che usufruisce dei mezzi pubblici di trasporto intercomunali Settimo-Torino (via Barca), intende esprimere il suo vivo disappunto e le sue proteste che nascono dalla decisione, da parte del Consorzio Trasporti Torinesi, di voler eliminare la linea intercomunale che unisce Settimo a Torino con capolinea in via Fio- chetto e sostituirla con un autobus di diverso percorso. «A tal proposito giova ricordare che di tali mezzi pubblici usufruiscono per la maggior parte studenti, operai, casalinghe e pendolari, i quali dovranno in tal modo servirsi di più mezzi per raggiungere il luogo di lavoro, di studio, i pubblici uffici, ecc. •Si chiede che il percorso attuale non venga abbandonato come nei progetti del Consorzio Trasporti Torinesi, in quanto i fruitori sopra citati trovano solo lungo il vecchio percorso (e all'attuale capolinea) sta > luoghi di studio e di lavoro, sia i mezzi pubblici urbani per raggiungere qualsiasi ufficio. Seguono le 1950 firme Il capo dell'ufficio esercizio treni viaggiatori ci scrive da Roma: «Mi riferisco a una lettera di "Specchio dei tempi", pubblicata il 15 novembre, nel contesto della quale, tra l'altro, si fa cenno alla occupazione abusiva dei posti sui treni del mattino della direttrice Torino-Milano e al di- llllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII vieto di fumare sulle carrozze ferroviarie. «Per quanto riguarda il primo argomento trattato dai firmatari dell'esposto, assicuriamo che saranno interessati gli Uffici competenti, affinché mediante opportuni accorgimenti venga intensificata la sorveglianza volta a sopprimere eventuali, abusive occupazioni di posti, mentre, per quanto attiene all'estensione del divieto di fumare nei corridoi delle carrozze, ci preme precisare che, purtroppo, la legge 11-11-1975, n. 584, prevede il divieto di fumare soltanto nei compartimenti all'uopo destinati ed individuati nella percentuale stabilita. Segue la firma; Cinque scolari ci scrivono da Calimera (Lecce): ■ Siamo alunni delta 3°A della Scuola Media di Calimera (Le). Abbiamo letto su "La Stampa" che prossimamente verrà introdotto nella scuola il computer. «Poiché noi lo usiamo da circa un mese, vorremmo metterci, se possibile, in contatto con altri ragazzi della nostra età per scambio di esperienze e programmi. «Vi ringraziamo anticipatamente per l'aiuto che vorrete darci e «I salutiamo». Guido Fabio Leo, Tommasl Fabio, Maggiore Maurizio, Vinci Adriano, Tommasi Donato Antonio.

Persone citate: Fabio Leo, Maggiore Maurizio, Michele Valentino, Papini, Tommasi, Tommasl Fabio

Luoghi citati: Calimera, Condove, Lecce, Milano, Roma, Settimo Torinese, Torino