Brindisi con il «made in Italy» di Sergio Miravalle

Brìndisi con il «muffe in ffo/y» Continua il successo dello spumante (e va forte la confezione «magnimi») Brìndisi con il «muffe in ffo/y» DAL NOSTRO INVIATO CANELLI — Ogni anno in Italia si consumano oltre 80 milioni di bottiglie di spumante delle quali almeno 11 60-70 per cento nel periodo natalizio. Per dividersi il mercato dei 50 milioni di tappi che salteranno durante le prossime feste le maggiori aziende de! settore hanno investito miliardi in pubblicità, affiancati dai più importanti importatori di spumanti stranieri (soprattutto champagne) decisi a non perdere ulteriori posizioni In Italia. Le principali aziende nazionali si sono preparate a questa battaglia con scrupolo, presentando anche una serie di prodotti nuovi che hanno nella qualità e nel prestigio le loro armi vincenti. Prima fra tutte la Cinzano, dove in poche settimane si è esaurita la riserva di 50 mila bottiglie del «Marone Cinzano Pas Dose», un mlllesimato che si affianca al successo commerciale dello spumante «Azzurra» lanciato dalla casa di Santa Vittoria d'Alba, con felice intuizione, subito dopo la fortunata sponsorizzazione della barca a vela italiana. Soddisfazione anche alla Oàvlt, che raggruppa quindici cantine sociali del Trentino. Giancarlo Flnazzer, vicedirettore del consorzio, conferma un aumento di vendita di almeno il 30 per cento nei supermercati con particolari richieste per il brut. «Afa gli ordini più consistenti stanno arrivando solo in questi giorni, spiega Antonio Carpené, titolare della «Carpené Malvolti» dIConegliano Veneto, azienda leader nel settore del prosecco. «Le richieste sono buone anche all' estero dove abbiamo iniziato a "seminare" solo da qualche tempo: i frutti li raccoglieremo nei prossimi anni». Rafforzamento del mercato italiano e prime significative puntate sulle più prestigiose piazze straniere sembrano essere il dehominatore comune nella strategia di molte aziende del settore spumantistlco. Lo conferma Ottavio Riccadonna della omonima casa: «In Italia è difficile conquistare nuove quote. La crisi economica si fa pesante e le vendite ne risentono. I segnali migliori ci arrivano dall'estero. In Germania, per esempio, abbiamo lanciato molto bene il nostro " President Reserve" e lo stesso successo lo otteniamo in Austria con questo spumante prodotto anche con uve Riesling nazionali». Meno positivo si presenta il mercato dell'Asti spumante che tiene le posizioni solo negli Stati Uniti (15 milioni di bottiglie) perdendo invece in Germania e in Inghilterra. «// nostro prodotto, commentano al Consorzio di tutela dell' Asti, patisce la concorrenza di troppi spumantelli dolci con nomi di fantasia ricavati da uve non doc». Per cercare di rilanciare l'Asti spumante 1 produttori hanno chiesto di togliere dal nome la parola spumante, ormai troppo inflazionata e generica, puntando solo sul termine geografico «Asti» più corto e simpatico che i francesi, ad esempio, pronunciano «Asti» con l'accento sull'ultima lettera. «Il pericolo dei sottoprodotti esiste — conferma Gianni Stefani, della Mostra dello spumante di Valdobbiadene —, nel Milanese ad esempio sono in vendita bottiglie con V eticltetta Cartizze a 2 mila lire quando il solo vino doc costa ai produttori circa 3800 lire». Meno problemi per la produzione con il metodo classico champenois (la fermentazione in bottiglia usata anche per lo champagne). All'Istituto spumante italiano che raggrappa 13 tra le più note etichette nazionali ricordano i molti successi di prestìgio ottenuti dalla produzione «made in Italy». «Sono segnali importanti — commenta Anna Pesenti, direttrice dell'istituto—, i nostri 7reigHori prodotti non patiscono più timori reverenziali verso i prestigiosi champagne». E c'è una nuova moda, an.che questa ispirata ai francesi: «Le bottiglie magnum da un litro e mezzo. Sono richiestissime proprio per i regali». dice Gino 1.unelli, uno dei tre fratelli titolari della "Ferrari" di Trento che già a novembre aveva esaurito le scorte del' suo brut champenois prodotto con le uve Chardonnay: « Vendiamo anche il doppio magnum da tre litri, un formato1 che per la fermentazione in bottiglia è particolarmente adatto». E' il bottiglione reso famoso dai vincitori dei gran premi di Formula 1. Un modo di brindare all'84 nuovo e naturalmente anche italiano. Sergio Miravalle

Persone citate: Anna Pesenti, Antonio Carpené, Carpené, Gianni Stefani, Malvolti, Marone Cinzano, Ottavio Riccadonna