Individuato l'orco che divora le stelle di Piero Bianucci

Individuato Forco che divora le stelle L'immagine di un «buco nero» al centro della nostra galassia ricostruita per la prima volta dalle onde radio Individuato Forco che divora le stelle NEW. YORK — «Se veramente c'è un buco nero al centro della nostra galassia, questa fotografia riprende per la prima volto del materiale mentre precipita In un buco nero», ha affermato il professor Fred Lo, docente di radio-astronomia al California Institute of Technology (Caltech), indicando la foto più dettagliata che sia mai stato effettuata del centro; della Via Lattea, la galassia che ospita il nostro sistema solare. Lo e un altro ricercatore, Mark Claussen, hanno pubblicato la loro scoperta sulla rivisto scientifica inglese «Nature», Lo e Claussen hanno ripreso l'immagine fotografica con il gigantesco radiotelescopio del deserto del New Mexico, vicino a Socorro: 21 grandi antenne sistemato in forma di Y per un'estensione di 35 chilometri (U radiotelescopio viene privilegiato, nel riprendere Immagini del centro della galassia, perchè la polvere cosmica Impedisce alla luce di arrivare fino a noi da quella regione, distanto 30 mila anni-luce dalla Terra). La foto mostra tre nubi a forma di S fatto di gas caldo ed elettricamente carico, disposto a spirale attorno all'.oggetto centrale» della galassia, dove si ipotizza l'esistenza di un buco nero. Immaginiamo di avere a disposizione una morsa colossale e di poter comprimere il nostro pianeta. Quando la Terra sarà ridotta a una pallina con la ciconferenza di 5,5 centimetri (poco più di una biglia), l' avremo trasformata in un buco nero, e in quell'istante questo oggetto spaventosamente denso scomparirà ai nostri occhi, perché la sua attrazione gravitazionale sarà tanto forte dp.non lasciar sfuggire neppure i raggi di luce. Può sembrare follia concen- trare tutta la materia che costituisce la Terra in una pallina da ping pong, e per la nostra tecnologia certo lo è; ma nell'universo esistono forze abbastanza intense da rendere ragionevole la follia. I calcoli fatti da Oppenheimer in base alla relatività generale di Einstein dimostrano che una stella di grande massa (almeno il doppio del Sole) quando «coltassa, per esaurimento delle reazioni nucleari interne si. trasforma necessariamente in un buco nero. E' una conseguenza di quella che viene scherzosamente chiamata la •legge totalitaria della fisica», secondo la quale in natura tutto ciò che non è proibito è obbligatorio. Invocati dalla teoria, i buchi neri, perà, per definizione non possono essere visti. Per questo sono 'neri», anche se non sono buchi (anzi, sono pienissimi). E' tuttavia possibile individuare uh buco nero in base ai fenomeniche provocaintor- no a sé. Per esempio, inghiotte materia attraendola nel proprio vortice gravitazionale, e ciò comporta emissione di onde radio e di raggi X. Pare che al centro della nostra galassia ci sia appunto un buco nero enorme e vorace. Claussen e Lo hanno costruito al calcolatore un'immagine del mostro elaborando i segnali radio emessi nei dintorni del buco dalla materia fagocitata. Nell'immagine si vedono 3 nubi a forma di S fatte di gas caldo carico elettricamente. E' di qui che giungono i segnali captati con il gigantesco strumento del New Mexico. Otticamente non è possibile vedere nulla, perchè il centro della galassia è nascosto da densi cumuli di polvere interstellare. Le nubi rivelate dal radiotelescopio sono quindi il primo indizio diretto (non ancora la prova) che i buchi neri esistono davvero, secondo la •legge totalitaria». E che sono spaventosamente violenti: questo inghiottirebbe continuamente decine e decine di ■stelle. Un cimitero di farfalle stellari che si sono avvicinate troppo a una lampada buia. Piero Bianucci

Persone citate: Claussen, Einstein, Mark Claussen, Oppenheimer

Luoghi citati: California, New Mexico