Catenaccio che strana nostalgia

Catenaccio che strana nostalgia MAL DI GOL Catenaccio che strana nostalgia Se un pranzo é troppo ricco, specie dopo un lungo digiuno, fa brutti scherzi. ■ Qualcosa di simile sia accadendo nell'ambiente calcistico. Troppe squadre ammucchiate in testa alla classifica, troppi gol, troppa gente allo stadio. Qualcuno sente la testa confusa. Diagnosi: indigestione da football C'è persino chi ha perso la memoria. Eppure basterebbe andare indietro di tre anni, rileggere un attimo ì giornali di allora. Tutti. Ci si potrebbe accorgere che il calcio d'oggi é quello che abbiamo invocato. Che gol e spettacolo portano incassi (anche a chi non ha sperperato) e comunque aiuta chi vuole approfittarne non commettendo altri sbagli. Novembre-dicembre 'SO fecero scattare l'allarme più accorato. Netto il calo di spettatori. Grossa inchiesta della Gazzetta dello Sport fra i tifosi. Sunto delle opinioni: «Migliorare lo spettacolo, oppure abbassare i prezzi». Chiarissimo. Di nuovo le vecchie panacee: allargare le porte, abolire il fuori gioco. Uno sportivo sognatore che raccomanda: •Mandiamo nelle Coppe le squadre che fanno più gol». Opinioni, di allora, degli addetti ai lavori. BearzoU «Tatticismo esagerato». Trapattoni: «Apriamo agli stranieri». Giagnoni, fantasioso: «Aboliamo i pareggi». Rabittì, pratico: «Attacchiamo di più, senza paure». Graziani. realista: «I tifosi hanno ragione, disertano gli stadi perché non 11 divertiamo». Allodi: «Troppo pochi i campioni». Campana: «Nessuno si diverte, giocatori tocca a voi». Liedholm: •Assurdo difensivismo». I giornali. Il Giornale Nuovo: «L'Italia all'ultimo posto In Europa come produttrice di gol». L'Unità, che oggi pare soffrire moltissimo l'indigestione: «Si paga anche il peso del calcio scommesse». La Stampa: «Meno spettacolo e più debiti». L'Equipe, il quotidiano sportivo francese, conduce una inchiesta in Europa lunga un mese e conclude: •Dove ci sono gol c'é pubblico». Adesso che tutte le cose auspicate si stanno avverando (con distorsioni, certo, vedi le 65 mila lire del posto di tribuna al •Friuli, per vedere il fantasma di Zico) sorgono improvvise preoccupazioni. C'é nostalgia del catenaccio, persino dello zero a zero, dei campionati felici solo per le due-tre squadre staccate in testa con tutte le altre nel limbo. Si scoprono persino inediti amici di Bearzot. Non hanno mai pensato al rischio della massiccia presenza di stranieri (l'abbiamo predicato invano per anni pensando al domani azzurro) ma ora dicono: «Senza squadre con i blocchi, povero commissario tecnico...». Si parla adesso di livellamento in basso. Come negare l'evidenza. Come dire che Verona o Udinese, Samp e altre, non avevano il diritto di rialzare la testa. Come scordarsi che questo equilibrio in campionato è nato nelle campagne' trasferimenti che hanno visto la resistenza dei «poveri» nei confronti dei «ricchi»-.-La Lazio che si tiene Giordano compie un atto di coraggio, anche se per ora non trova riscontro nei risultati. E la Samp che si riprende Vierchowod e non lo lascia alla Roma fa i suoi interessi (con i soldi, anche quelli per Mancini, di Mantovani? Ma non é il presidente blucerchiato?). Le rivoluzioni che annullano differenze (ma non preoccupatevi, Juve e Roma riprenderanno la corsa..) confondono le idee, fanno paura. Di cosa, nel calcio? Difficile capirlo, visto che nessuno porta giustificazioni al di fuori di .-«Questi gol sono troppi». C'é un diffuso compianto per i poveri difensori, investiti da attacchi cosi impietosi e brutali. Sentiamo Trapattoni, oggi, allenatore alle dipendenze di un club che più dì altri — abituato a lunghe egemonie—dovrebbe soffrire questi nuovi equilibra: «Il livellamento é in alto, nel' gioco e nei risultati. Noi e la Roma abbiamo già perso, cosa clie in passato alle squadre leader avveniva una volta per stagione. Ci sono giocatori di alto valore che trascinano i compagni. Centrocampisti con la vocazione del gol. Ecco il segreto di un torneo che diverte, che appassiona». Sorprende che molti «tecnici» abbiano paura di divertirsi, che novelli crociati dicano alla gente: «Attenti, é tutto un bluff». £' diventato troppo difficile, questo calcio, per chi guarda dalla tribuna stampa? Bruno Perucca

Persone citate: Bearzot, Bruno Perucca, Giagnoni, Graziani, Liedholm, Mancini, Mantovani, Trapattoni, Vierchowod

Luoghi citati: Europa, Friuli, Italia, Lazio, Roma, Verona