Agnes lamenta «La Rai è perseguitata»

Agnes lamenta «La Rai è perseguitata» Consiglio ancora rinviato Agnes lamenta «La Rai è perseguitata» o 0 a , e e i a i , o ROMA — La riunione della commissione di vigilanza sulla Rai-Tv per l'elezione del nuovo consiglio di amministrazione dell'ente radiotelevisivo si è conclusa con un nulla di fatto. Dopo quattro ore di dibattito è stato approvato un ordine del giorno presentato dal deputato democristiano Andrea Borri che rinvia tutto alla prossima seduta «da tenersi non oltre la seconda decade di gennaio». Intanto Biagio Agnes, direttore generale della Rai, ha parlato dell'Ente in una intervista, definendo la salute del servizio pubblico radiotelevisivo «migliore di quanto vorrebbero far credere alcune critiche Interessate o malevole. L'azienda è sana. Certo, se alcuni nodi che debbono essere risolti altrove non ci fossero, o fossero meno intricati, la situazione sarebbe migliore. A volte per ottenere un risultato dieci, dobbiamo Impiegare un'energia cento». In particolare, Agnes ha citato tre problemi; la mancata legge di regolamentazione dell'emittenza privata; il Consiglio di amministrazione Rai scaduto a giugno e non ancora rinnovato; il problema delle entrate. Secondo il direttore generale della Rai «la vicenda del canone è esemplare. E' fermo da oltre tre anni, mentre le altre tariffe pubbliche sono state aggiornate, l'inflazione continua e 11 mercato è sconvolto dalla concorrenza. In queste condizioni il disavanzo diventa inevitabile. Eppure, si tenta di far passare un deficit preventivato da oltre due anni come la conseguenza di una cattiva amministrazione». Perché la Rai è sotto tiro? «Gli interessi in gioco — ha risposto Agnes — sono numerosi e importanti. Quindi si cerca di screditare l'immagine della Rai e ogni pretesto è buono. Basta un mutamen-. to di programmazione, magari dovuto ad uno sciopero improvviso, magari dovuto ad una comprovata "forza maggiore", e tutti coloro che non tollerano la presenza di un forte servizio pubblico si mettono a gridare che la Rai è in coma». Prosegue Agnes: «Molte critiche sono contraddittorie. Mettiamo contemporaneamente tre buoni programmi sulle nostre reti? Non va bene, si dice che dovremmo distanziarli. Li distanziamo? Non va bene lo stesso, si afferma che la nostra offerta è poco consistente». «Accusano il nostro palinsesto di essere rigido? Bene — ha aggiunto Agnes — lo rendiamo più flessibile. Allora si dice che è diventato ballerino. Mandiamo in onda programmi culturali in prima serata? Subito qualcuno sostiene che la gente si vuole divertire, per protestare il giorno dopo se un'Inchiesta è andata in seconda serata». E ancora: «Una emittente commerciale compra un "serial" di grido? C'è chi gongola e sostiene che la Rai si è fatta soffiare quella preziosa chicca; ma se lo compriamo al prezzo determinato da questa situazione di mercato, battendo sul tempo la concorrenza, si protesta perché la Rai spreca denaro». (Ansa)

Persone citate: Andrea Borri, Biagio Agnes

Luoghi citati: Roma