Psicologia resta facoltà chimera

Psicologia resta facoltà chimera L'unica sede del Nord è a Padova Psicologia resta facoltà chimera Da Piemonte e Liguria 1500 «emigrati» in Veneto • Torino ne ha fatto richiesta da 10 anni Un lettore di Milano, Paolo F. Longo, ci ha scritto: «Sono uno dei tanfi studenti dell'Italia nord - occidentale che avrebbero voluto seguire gli studi di psicologia: purtroppo, però, l'unica facoltà di Ppsicologla nel Nord si trova, sovraffollata, a Padova. Perché — domanda lo studente — uno citta come Torino, una universa àcome Quella di Torino, non pensano di dar vita a questa nuova facoltà (magari decentrata a VerceZM o a Novara) alleviando i disagi di migliaia di studenti, non soltanto piemontesi, e consentendo loro di realizzare questa aspirazione?-. Una domanda legittima su un problema serio. Psicologia esiste, come corso di laurea, soltanto a Padova e a Roma, e qui devono recarsi gli studenti che vogliono seguire lo specifico indirizzo di studi. Recenti, ricerche alla facoltà torinese di Magistero hanno accertato che gli iscritti di Psicologia a Padova, provenienti dal Piemonte e dalla Liguria, sono circa 1500. Mille e cinquecento volonterosi costretti a trasferirsi settimanalmente o a soggiornare nel Veneto, con 1 relativi costi, per frequentare le lezioni e completare il corso di studi. Secondo la stessa indagine, l'eventuale nuovo coreo di laurea in Piemonte verrebbe frequentato, all'inizio, da non meno di tremila studenti, meta del quali provenienti dalla parte occidentale della Lombardia. Ma quante possibilità ha Torino di ospitare la facoltà di Psicologia? «La richiesta al ministero — precisa il prof. Giuseppe Mosconi, direttore dell'Istituto di Psicologia a Magistero — risàie a dieci anni or sono ed è stata rinnovata negli ultimi quattro. Teoricamente il ministero si dichiara favorevole all'apertura, ma non ci mette a disposizione le strutture necessarie, cioè aule e personale. E allora? Vale la pena di crearepn nuo; vo corso di laurea sapendo in partenza che verrebbe a congestionare la già ridondante facoltà di Magistero?: Le autorità accademiche torinesi sono convinte che non è serio insistere per l'approvazione burocratica del nuovo corso se non si predispongono mezzi, strutture e personale, in grado di esaudire le legittime attese delle migliala di aspiranti psicologi. Una situa-, zlone di stallo, insomma. A rendere tutti più cauti contribuisce un altro fattore: 1 neolaureati stentano sempre più a trovare uno sbocco professionale adeguato. «72 boom degli psicologi nelle aziende — rileva 11 prof. Mosconi — è finito da tempo, in periodi di crisi gli imprenditori tagliano per primi i ' "rami secchi' ' e la figura professionale dello psicologo viene considerata tale dai più. Mi chiedo: conviene istituzionalizzare nuove illusioni? C'è, è vero, un fiorire di istituti privati che, con personale più o meno specializzato, si ripromettono di guarire fobie, depressioni, isterie, disturbi psicosomatici, problemi sessuali e di coppia. Ma non sono in grado di stabilire quanti psicologi laureati vi trovino lavoro, quali siano i centri seri emgpnpfg e quelli che non danno affidamento: Professore, ma perché tanti giovani vogliono diventare psicologi nell'epoca della tecnologia avanzata? «£' una proposta culturale nuova di fare cose vecchie. La psicologia attira perché tutti, in definitiva, vorremmo conoscerci meglio, anche se pochi ci riescono. . Guido J. Paglia

Persone citate: Giuseppe Mosconi, Mosconi, Paolo F. Longo