Una nave italiana porterà a Cipro 67 fedayn feriti di Giuseppe Fedi

Una nave italiana porterà a Cipro 67 fedayn feriti Oggi riunione del Consiglio di gabinetto sul Libano Una nave italiana porterà a Cipro 67 fedayn feriti Sembra invece tramontata l'ipotesi di una scorta ad Arafat per abbandonare Tripoli ROMA — Sul «caso-Libano» la parola ripassa al Consiglio di gabinetto che si riunì-' sce nel pomeriggio a Palazzo Chigi, mentre la situazione a Beirut, dopo 1 violentissimi scontri di ieri, è sempre più esplosiva. Il futuro del contingente italiano, fermo restando l'orientamento di massima di ridurre le truppe del generale Angioni, è sempre avvolto nell'incertezza. Non c'è ancora niente di operativo, ammettono fonti vicine alla presidenza del Consiglio, lasciando capire che 11 problema sulle modalità e sul tempi del ' graduale disimpegno della nostra forza di pace è tuttora aperto. Ancora più complesso un eventuale aiuto'delle forze Italiane e francesi al guerriglieri di Arafat per abbandonare 11 Libano. L'ipotesi, comunque, pare tramontata. Della crisi libanese, e soprattutto del ruolo e del compiti del nostri militari Impegnati a Beirut, ha discusso Ieri Craxl In un lungo incontro con Spadolini. Dopo il colloquio, il ministro della Difesa ha detto: «Abbiamo anche allargato l'esame alle altre questioni relative alla difesa e alla sicurezza, in preparazione del Consiglio di gabinetto e in vista del dibattito al Senato previsto per mar tedi*. E' inevitabile che nella sé' duta In programma il 20 dicembre, a Palazzo Madama, le opposizioni torneranno all'attacco, sollecitando l'immediato ritiro del contingente italiano, mentre molte delle Interpellanze e interrogazioni presentate dai gruppi della maggioranza, cui risponderanno in aula Spadolini e Andre-otti, vogliono conoscere quali misure sono state adottate per garantire la sicurezza del nostri soldati. Il summit del direttorio «deve servire a definire, in modo preciso e irreversibile, le linee che il governo intende seguire; ha auspicato ieri 11 socialdemocratico Pier Luigi Romita. «IT, problema delia riduzione del contingente e l'ipotesi che le truppe italiane svolgano il compito di osservatori all'esodo delle milizie cristiane assediate da quelle druse Deir El Karnar—ha concluso 11 ministro delle Regioni—sono aspetti di una delicata vicenda la cui soluzione richiede la massima compattezza e un elevato spirito di lealtà da parte di tutte le forze del pentapartito: ■ In una conferenza stampa via satellite con alcune capitali europee, l'ex Inviato speciale della Casa Bianca in Medio Oriente, Robert McParlane. ha detto che «é importante che la forza multinazionale di pace prosegua con risolutezza la sua azione, come dimostrazione d'appoggio al governo libanese impegnato nei negoziati di Ginevra*. Negoziati che si è detto sicuro che possano essere ripresi «tra qualche settimana*. Secondo McFarlane (al quale è stata posta una domanda precisa sull'atteggiamento del governo italiano) «non è corretto' parlare di disaccordi tra 1 quattro della forza multinazionale. «La questione centrale è che tutti l Paesi della forza multinazionale sono d'accordo sugli scopi politici della loro presenza, l'appoggio agli sforzi di riconciliazione tra libanesi e al ritiro delle truppe straniere: anche se sono comprensibili le preoccupazioni dei governi per le perdite di vite umane. In questo clima d'incertezza, l'unica cosa certa è la missione umanitaria per 11 trasferimento da Tripoli a Cipro del 67 palestinesi di Arafat feriti. Li trasporterà, nei prossimi giorni, un traghetto civile, la motonave «Appla» della società «Adriatica», sotto l'egida della Crose Rossa Intemazionale e con personale medico reclutato a Beirut. Un aereo è già pronto, a Clampino, per trasportare a Cipro 11 personale della Cri che dovrebbe partecipare all'operazione: sette ufficiali medici e dodici infermiere. Dal ministero della Difesa viene anche comunicato che i soldati del generale Angioni., in occasione delle festività di fine alino, potranno trascorrere alcuni giorni in famiglia. Tre i turni di licenza, deUa durata di sei giorni ciascuno. Giuseppe Fedi