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.Argentina, un terremoto nelle gerarchie militari Il neopresidente Alfonsin cambia i vertici dell'esercito .Argentina, un terremoto nelle gerarchie militari I Capo di stato maggiore delle tre Armi sarà un generale che, durante la guerra j delle Falkland, disobbedl agli ordine della Giunta - 40 alti ufficiali se ne andranno? NOSTRO SERVIZIO BUENOS AIRES — Raul Alfonsin, a due giorni dall'ingresso nella Casa Rosaria, ha già. avviato concretamente il cammino dell'Argentina sulla via della democrazia. Sua prima preoccupazione 1 vertici militari, espressione di sette anni d! dittatura e con una vocazione golpista che non risale soltanto all'ultimo colpo di Stato, quello che rovesciò nel 1976 Isabeltta Perón. Nuovo capo di stato maggiore delle tre armi sarà, il generale di brigata Julio Alfredo Fernandez Torres, l'ufficiale che, durante la guerra delle Falkland, disobbedl agli ordini del generale Leopoldo Galtieri, allora capo della giunta, rifiutando di attaccare gli inglesi con le sue truppe aviotrasportate. Il valore di questa scelta (che non è ancora ufficiale ma che dovrebbe essere annunciata tra breve) è evidente. Non solo un taglio netto con le alte gerarchie compromesse con il regime militare ma anche un segnale all'Inghilterra con la quale il neopresidente vuole ristabilire un dialogo per risolvere la vicenda Fal¬ kland (le isole Malvinas, come le chiamano gli argentini), una ferita affatto rimarginata. Il generale Torres, nell'82, era comandante della Quarta brigata di fanteria aviotrasportata che il regime voleva gettare nella battaglia paracadutandola a Goose Green dove gli inglesi erano sbarcati. L'alto ufficiale si oppose a questa operazione Il generale Torres è, oggi, solo al ventisettesimo posto nella gerarchia militare e la sua nomina a capo delle tre armi taglia fuori uno stuolo di generali che, secondo le previsioni che circolano a Buenos Aires, lasceranno il servizio attivo. Alfonsin avrebbe già deciso anche 11 nome del nuovo capo di stato maggiore dell' Esercito: U generale di brigata Jorge Arguindeguy, attualmente solo al trentesimo posto nella gerarchia militare. Non si conoscono ancora i nomi degli ufficiali che saranno designati a comandare la Marina e l'Aviazione ma anche per queste due armi si prevede che la tendenza non sarà smentita. Il terremoto nel vertici mili tari non deve sorprendere: era un passo inevitabile in un Paese che torna ad un regime democratico, con un Presidente e un Congresso Uberamente eletti, dopo anni di una dittatura che aveva modellato la struttura militare in modo da renderla il pilastro del potere. Alfonsin, tra l'altro, ha abolito la figura del «comandante in capo delle forze armate» assumendone, come Presidente, il controllò costituzionale. Ma ci sono già anche altre decisioni, non meno significative del programma politico che sta per essere realizzato in Argentina. Innanzi tutto la lotta all'inflazione (che ha raggiunto il vertigino¬ so tasso del 20 per cento mensile), poi la riforma del codice penale, la normalizzazione sindacale e il riesame della legge di amnistia che il regime militare promulgò alla vigilia delle elezioni per garantirsi 1' immunità per i crimini commessi durante la dittatura, il più atroce quello dei desaparecidos, E' stata annunciata l'imminente convocazione del Congresso in seduta straordinaria per esaminare i disegni di legge che il governo di Alfonsin sta preparando su questi temi. Per quel che riguarda la lotta all'inflazione, sarebbe già pronto un complicato sistema di controlli che comporterà, in pratica, il blocco dei prezzi per i prossimi 40 giorni. Il nuovo presidente della Banca Centrale, Enrlque Garda Vàsquez, ha comunque escluso la svalutazione della moneta (il peso) ed ha annunciato che la lotta all'inflazione sarà frutto di una manovra complessa senza cedere a provvedimenti parziali «pericolosi e controproducenti-, e. st. (A pag. 5: L'Argentina si toglie l'uniforme, di Igor Man)