Mosca: «E' vero, una Sojuz esplose»

Mosca: «E' vero, una Sojuz esplose» Confermato dopo tre mesi il fallimento di un lancio, salvi i cosmonauti Mosca: «E' vero, una Sojuz esplose» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — A quasi tre mesi da quel drammatico momento, l'Urss conferma che 11 26 settembre un razzo con una navicella Sojuz esplose sulla rampa di lancio di Bajkonur e 1 due cosmonauti a bordo si salvarono facendosi catapultare lontano dall'immenso ro-, go. A dirlo è stato un altro cosmonauta, Vladimir Ljachov, rispondendo alle domande dei giornalisti occidentali in occasione di una conferenza stampa svoltasi ieri a Mosca per commentare il suo recente volo di 149 giorni, con Aleksandr Aleksondrov, conclusosi 11 23 novembre. Nella stessa occasione il responsabile dell'addestramento spaziale, Vladimir Shatalov, ha confermato un guasto (perdita di carburante) alla stazione orbitale Suljut A chi gli domandava della missione che sfiorò la tragedia, Ljachov ha risposto: «fi lancio era in programma il 26 settembre ed è vero che ci fu un incidente. L'equipaggio fu catapultato e si salvò. Ne fum¬ mo immediatamente informati*. Il nome dei due cosmonauti resta sconosciuto, ma la loro mancata partenza per la' stazione orbitale Saij ut — ha confermato Ljachov — significò 11 proseguimento, oltre le date fissate, della missione Sojuz T-7 e una modifica del programmi di ricerca scientifica nel laboratorio spaziale. Quel contrattempo, è stato detto, non mise mal a repentaglio la sicurezza della missione, come si era invece affermato In Occidente: «Noi non correvamo alcun pericolo — ha dichiarato Ljachov —. Avremmo potuto rientrare in qualsiasi momento*. L'unica difficoltà cui ha fatto cenno riguarda la manovrabilità della Saijut. DI questa ha parlato Shatalov, ma senza attribuirle un ruolo determinante nella conduzione del volo. La perdita di carburante in uno del sistemi di propulsione della stazione orbitale, avevano dichiarato esperti occidentali già a ottobre, avrebbe immobilizzato le 47 tonnellate della Saljut e messo a grave rischio l'Incolumità del cosmonauti. Nulla di tutto ciò, ha tenuto a precisare Shatalov: 'In effetti — ha detto — abbiamo avuto problemi con uno del sistemi secondari e c'è stata la perdita di una certa quantità di carburante, ma la stazione orbitale ha continuato ad essere manovrabile dopo che quella sezione è stata disattivata*. Il propulsore in questione, ha precisato, serviva per corre¬ zloni orbitali e manovre di aggancio spaziale: alcuni sistemi sussidiari hanno rimediato alle difficoltà. Shatalov ha anche negato che le due passeggiate nello spazio svolte verso la fine della missione siano state dettate dalla necessità di eseguire riparazioni: «La stazione orbitale è in buone condizioni ed è pronta ad ospitare nuovi equipaggi*. Si riferiva, probabilmente, all'ormai imminente volo di due cosmonauti sovietici ai quali si affiancherà, all'inizio dell'84, il primo indiano. Durante la conferenza stampa è stato anche riferito che l'obiettivo principale della ricerca spaziale sovietica resta l'ampliamento delle stazioni scientifiche orbitali. Anche l'Urss sta svolgendo ricerche su una navetta spaziale riutilizzabile, slmile allo Shuttle americano: 1 risultati si sono per ora. rivelati 'promettenti*, ma un tale sistema, a detta dei sovietici, deve ancora dimostrare di essere economicamente il più vantaggioso. Fabi0 Galvano

Persone citate: Aleksandr Aleksondrov, Galvano, Saij, Vladimir Ljachov, Vladimir Shatalov

Luoghi citati: Mosca, Urss