Un calvario per i pensionati

Un calvario per i pensionati Tra dubbi e preoccupazioni migliaia di anziani alle prese col modello Red Un calvario per i pensionati Le istruzioni per compilare la «dichiarazione di responsabilità» sono scarse, molti temono di commettere errori e perdere la'pensione - Intanto pacchi di moduli, respinti dalle banche, giacciono ancora ali Inps Peri funzionari dell'Inps è il -solito pasticcio allitallana», molte banche se lo sono scroi-' lato di dosso come un insetto: fastidioso, da Roma annunciano circolari esplicative che! arriveranno regolarmente! fuori tempo massimo. E in-| tanto, sui misteri del modello! Redi», migliaia di pensionati: i dannano: dove e da chi sarà1 consegnato, quando deve essere restituito, quali redditi' vanno indicati? Le risposte sono contraddittorie, sembra già clima d' emergenza, e il meccanismo dell'autodenuncia per i titolari di pensioni integrate al minimo e di invalidità—nato tra ; vasti consensi come tentativo di razionalizzazione del bino-' mio assistenza-previdenza — rischia di naufragare nelle polemiche fin dai primi mesi di1 vita, regalando ai cittadini più deboli un Natale di angoscia. Finora, gli unici particolari abbastanza chiari sembrano quelli riguardanti i «tetti» di reddito e le categorie interessate all'autodenuncia: hanno l'obbligo della dichiarazione soltanto i pensionati al trattamento minimo, indipendentemente dall'età, e quelli di invalidità che non abbiano ancora compiuto l'età prevista per la pensione di vecchiaia; per i primi, se nell'83 risulteranno in possesso di altri redditi assoggettabili all'Irpcf superiori al totale di 7.177.300 lire, la pensione resterà congelata anche in futuro al livello dell'ottobre scorso, cioè a 306.900 lire mensili; per i secondi, se il totale di eventuali altri redditi da lavoro dipendente, autonomo, professionale o di impresa percepiti nell'83 supererà i 10.765.950, la pensione di invalidità verrà sospesa. Un meccanismo dalla filosofia abbastanza evidente. Lo Stato, insomma, non vuole più integrare al minimo — con successivi adeguamenti di carattere assistenziale—le pensioni di vecchiaia di chi possiede sufficienti redditi propri, né pagare la pensione di invalidità a cittadini ancora in grado di lavorare. Molto meno chiare, invece, le norme per la compilazione del modello ..Redi». Vecchiaia—Per i pensionati di vecchiaia con il tratta¬ mento integrato al minimo la legge richiede la denuncia di «tutti i redditi propri assoggettabili all'Irpef», esclusi (oltre alla minima) 1 trattamenti di fine rapporto e 11 reddito della casa di abitazione, «anche se non è stata presentata la dichiarazione annuale per uno dei casi di esonero previsti». Gli ideatori del modello «Redi» non hanno però ritenuto di specificare meglio queste norme, forse convinti che gli anziani trascorrano le loro giornate nella lettura della Gazzetta Ufficiale o di manuali del Fisco: e molti pen¬ sionati - affaccendati a sopravvivere - ci hanno capito poco o nulla. In sintesi, secondo le ultime interpretazioni, sarebbero esclusi dall'obbligo della dichiarazione 1 redditi da Bot o simili (in quanto esenti da imposte), mentre devono essere indicati, fra tutti gli altri redditi, anche gli interessi bancari. Come calcolarli prima che la banca 11 versi sul conto resta un mistero, né è facile spiegarsi perché un pensionato con Bot resti povero mentre uno con i risparmi sul conto corrente debba essere punito. Ma neppure l'Interpretazione è sicura: -Si tratta di un nostro parere personale — ribadisce un funzionario Inps — in attesa di chiarimenti da Roma-. Invalidità — A determinare il tetto per le pensioni di invalidità concorrono, invece, soltanto i redditi da lavoro dipendente, autonomo, professionale o di impresa. «Afa questo —obiettano gli interessati —il Red non lo precisa. Perché dobbiamo indicare anche gli altri redditi, e che cosa accade se uno non li denuncia?». Fra tante domande senza risposta si è Inserito anche il pasticcio delle banche, che in molti casi si sono rifiutate di consegnare il modulo ai pensionati e hanno rispedito all' Inps pacchi di Red. Un servizio non concordato, o forse ritenuto poco remunerativo? Nella sede di Torino centro se ne sarebbero accumulati circa 15 mila, forse 11 doppio nelle altre sedi, e gli anziani non sanno più che cosa fare; andare all'Inps a ritirare il modulo o attendere che venga spedito a domicilio? Un comunicato dell'Istituto, in data 2 novembre, assicurava la spedizione dei modelli nelle settimane successive, ma sembra che molti stampati siano privi di indirizzo o corredati da indicazioni di domicilio mai aggiornate. I termini per l'autodenuncia, si dice, non sono tassativi, si potrà presentarla anche in gennaio, e per un'eventuale sospensione passeranno mesi. Difficile, però, rassicurare chi vive della pensione minima: un simile regalo di Natale gli anziani proprio non lo meritavano, i Roberto Reale In paziente coda agli sportelli Inps > pensionati attendono chiarimenti per la dichiarazione

Luoghi citati: Roma, Torino