Mambo, un funerale e altre storie di Franco Giliberto

Mambo, un funerale e altre storie Anche un po' di feuilleton nelle vicende d'un protagonista musicale degli Anni 60 \ Mambo, un funerale e altre storie A Milano, dopo la morte di Pantaleon Perez Prado, si cerca di districare un piccolo giallo: era lui il re del noto ballo latino-americano? - «Poteva tranquillamente esserlo» stabili un tribunale parigino - Suo fratello Damaso non scrisse «Ciliegi rosa», che appartiene a un francese - Nessun contrasto in famiglia e neppure con Fidel Castro DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Paragone sacrilego, forse, quello fra 'Turandoti e «Ciliegi rosa», ossia fra opera Urica e rumbaswing. Eppure a Milano, nei commenti della gente, ieri si mescolavano gli echi di due avvenimenti musicali di peso diverso: quello trionfale della nuova stagione aperta alla Scala In stile clnematograflco-pucclniano e quello molto meno spettacolare, però rarissimo, di un cimitero maggiore dove accanto a un tumulo c'era un contralto che intonava «Patricia», l'inno nazionale cubano, «Angeli neri» e «Chicago banana». Il contralto era Eda Pov, moglie di Pantaleon Perez Prado,. morto pochi giorni fa, il quale aveva detto: «Ai miei funerali non voglio fiori né piagnistei. Suonate e cantate le mie canzoni: allegria come si addice a un redelmambo». Ma è veramente morto il «re del mambo»? La sua vedova dice: «Purtroppo sì, non ci sono dubbi e io die sono stata la moglie più innamorata del mondo non mi dò pace. Ma capisco la domanda a doppio taglio: forse varrebbe la pena di fare chiarezza, una volta per tutte, sulla favola die avrebbe' visto contrapposti e in dissidio mio cognato Damaso Pe rez Prado e mio marito, Pan taleon Perez Prado, fratello di Damaso. Nessun dissidio, tanto meno odio, nessuna concorrenza. Spero die crederete a me, che ho sposato Pania leon Quando avevo 14 anni < ho sempre vissuto con lui». La signora Perez Prado parte da lontano, mostra il ritaglio di un giornale francese degli Anni Sessanta: c'è un articolo sulla decisione di un tribunale parigino e la foto di Pantaleon che, accanto a un giudice, accenna oscillante a un passo di danza. Quel giudice sentenziò che il titolo di «re del mambo», non avendo valore giuridico, non era usurpablle. Potevano tranquillamente fregiarsene sia Pantaleon che suo fratello Damaso. «Ma la causa non era stata promossa per giungere a que- sta conclusione — spiega ora l'impresario musicale Nello • Marti, curatore degli interessi di Pantaleon negli ultimi 17 anni — bensì per una questione contrattuale che vedeva contrapposte due grandi case discografiche. Non era una baruffa tra fratelli, insomma. La stessa cosa accadde per "Ciliegi rosa". E' di Damaso, dice qualcuno: è di Pantaleon sostiene qualcun altro. In verità, l'autore è un francese, il signor Loiguj, come si vede dalle etichette di questi 'e di tanfi altri dischi, Che'Pantaleon e Damaso separatamente eseguissero, incidessero, arrangiassero "Ciliegi rosa", facendogli conoscere un succès¬ so clamoroso in Sud America (per merito di Damaso) e in Europa, Africa del Nord e Sud-Est asiatico (per merito di Pantaleon) è un fatto indiscutibile. Ma l'autore è Loiguj, con buonapace di tutti». Sembrano precisazioni banali — sorride Nello Marti — ma se qualcuno volesse un giorno riscrivere, poniamo, la storia della lettera «U», dovrebbe attingere a anedottiche fonti, musicalmente attendibili. Quella «U» gutturale ma assai brusca, che compare precipitosamente dopo accelerazioni e break del ritmico mambo, è naturalmente diversa dalla ventunesima lettera dell'alfabeto, dal sim¬ bdpa—Pvv"DoSlbWdbsPrc bolo dell'uranio o dal simbolo della velocità di caduta del prolettile in balistica. «Diamo a Cesare quel die è di Cesare — soggiunge la signora Perez Prado — qtirila "U" è una invenzione di Damaso, die ora vive a Città del Messico. Come "Patricia" è stata scritta da Damaso. Ma che cosa imporla ormai? Chicago banana, Smack, El campesino, La Lola, Love Chlld, Necesito trabajar, Mambo numero 5, New World, I Love Napoli. Escan dalo numero 1 e tanti altri brani che hanno avuto grande successo sono stati scritti da Pantaleon, die ha anche arrangiato e inciso decine e decine di altre canzoni, come Brasll e Bahia, per fare due soli esempi. Musiche e parole che con lui, da quando siamo sbarcati in Europa, abbiamo portato in tournée sui più prestigiosi palcoscenici e locali notturni di ventolto Paesi, compresi l'Egitto, il Giappone, la Persia. Partivamo da Milano, che era diventata la nostra casa, la nostra base di lancio.. Eda Pov è nata a Cuba (si chiama, per l'anagrafe, Yvonne Poveda) negli Anni Qua ranta e laggiù ha un figlio, Dimitrl Perez Prado, che sta laureandosi in giurisprudenza. «Ma ha dovuto interrompere gli studi tre volte — racconta —per andare in Angola. Siamo molto attaccati al nostro Paese». Anche in questo caso, qualche informazione sbagliata dava Pantaleon transfuga da Cuba per «incompatibilità» con Fidel Ca stro: «Invece non è vero nieni te, perché con mio marito abbiamo lasciato l'isola tre anni prima che Castro salisse al potere. Del resto, ai funerali di Pantaleon, l'altra mattina, c'erano il console e l'amba sciatore cubani». Là vedova del «rè ael'rhambo» sembra una donna d'eccezionale temperamento. Dicono gli esperti che abbia una voce formidabile, c'è chi azzarda paragoni con Ella Fitzgerald. Vissuta all'ombra di Pantaleon da quando era ragazzina, pur cantando nella sua orchestra non ha mai preso il volo sulle ali di un successo solitario. «Adesso vedremo — dice Nello Marti — se qualcuno si accorgerà die in Europa esiste questa unica, autentica ambasciatri ce della musica tipica cu bana». — . Dunque ci sono i risvolti del «feuilleton» in questa storia morto il «re del mambo» potrebbe nascere una stella fin qui oscurata per amore e soltanto per amore. «Mi ricordo die anni fa — dice Eda quando Pantaleon usciva dall'albergo per comprarsi te'si g'dfètte.'mi chiùdeva a chiave in camera. Era gelosissimo, io ero gelosissima di lui». Franco Giliberto bttd B II musicista Pantaleon Perez Prado con la moglie Eda Pov, in un'immagine di qualche tempo fa