In viaggio con Otello

In viaggio con Otello In viaggio con Otello Il regista Mario Martone ha rielaborato e perfezionato lo spettacolo TORINO — li tempo è un buon amico per Otello. Lo spettacolo del Falso Movimentò giunge al Colosseo, per il cartellone del Toreat, parzialmente modificato rispetto al debutto napoletano d'aprile: Non ci sono stati mutamenti radicali, l'azione si è ridotta di tre miniati appena, è stata elimiiiata-ur» fetfla. Bocnar eppti'-" re, p'ìr quanto esigue appaiano le modifiche, si ha l'impressione di assistere a uno spettacolo profondamente diverso, fluido nel racconto, serrato intorno al suo nocciolo espressivo, e affascinante, coinvolgente, misteriosamente sospeso tra realismo e sogno. Certo, Otello era affascinante allora come lo è oggi, ma al suo esordio recava un clie di faticoso e eli non risolto. Tra le apparenti lentezze di allora, i nuclei di intensa spettacolarità giungevano staccali dal loro contesto e insinuavano un sospetto (falso) di narcisismo, di innamorameli' to dell'immagine. Ma il regista Mario Martone ha lavorato a fondo su questo spettacolo di sogni e di mitologie personali, ha stretto le fila del racconto tratto non da Shakespeare ma da Bollo e Verdi, ha semplificato il movimento degli schermi, dei velarli e degli alettoni che solcano, il palcoscenico trafitti o lambiti da erratiche immàgini cinematografiche, e ha creato (ora si) il grande spettacolo. La sostanza di Otello, al di là del ben noto motivo della gelosia e della tragedia che ne deriva, risiede nel tema del viaggio e nella nozione di movimento scenico. E' un viaggio marino da Venezia a Cipro a bordo del N orni and ie, un mitico transatlantico che rimanda, con la complicità delle musiche di Peter Gordon, al Rex di Feilin i, e par tèndo dalla laguna tocca i porti della memoria, con Otello in un pesante e polveroso cappotto di cuoio, Jago in abito bianco e Borsaliìio, Desdemona, cosi simile a Marilyn anche nei vezzi, che danza in coperta tra arabi e legionari. E la nave va, approda nella casbah, giunge tra 1 misteri levantini di Cipro, dopo avere sfiorato l'epoca mentale dell'uomo-scimmia. Tutto questo ci viene raccontato senza effusioni sentimentali, senza preoccupazioni psicologiche, ma badando a creare un movimento scenico che, grazie al continuo slittare, rincorrersi e sovrapporsi delle immagini, cerca di trasformare il teatro in cinema con veri e propri! plani sequenza e ricerca dell'inquadratura. Sulle musiche di Gordon, gli attori Tomàs Arana. Licia Maglietta, Andrea Renzi raccontano il dramma del Moro e della sventurata Desdemona con una fisicità e un atletismo clic confina con 111 eatro-danza e produce effetti di altissi ma spettacolarità. o. fi.

Persone citate: Andrea Renzi, Arana, Bollo, Jago, Licia Maglietta, Mario Martone, Peter Gordon, Shakespeare, Verdi

Luoghi citati: Cipro, Torino, Venezia