St-Vincent, arrestati tutti I controllori di Piero Cerati

St-Vincent, arrestati tutti I controllori Il commissario al casinò, i due vice e 23 funzionari regionali; associazione per delinquere St-Vincent, arrestati tutti I controllori AOSTA — Nuovo blitz della Guardia di Finanza di Torino in Valle d'Aosta per la vicenda del Casinò di Saint-Vincent: sono stati arrestati il commissario, due vici-commissari e ventitré controllori addetti alla vigilanza nelle sale della casa da gioco su incarico della Regione autonoma, di cui sono funzionari. L'accusa è malversazione e peculato aggravato e continuato, falso aggravato e continuato in atto pubblico, falso in bilancio, associazione per delinquere. Analoghi mandati di cattura sono stati emessi nel confronti di Franco Chamonal. amministratore della Sltav, Bruno Masi, suo predecessore nella carica, entrambi già In carcere, e Pier Paolo Giovannini, direttore della casa da gioco, latitante. L'operazione e stata compiuta con una trentina di auto blu, tre finanzieri su ciascuna. Le guardie si sono presentate quasi contemporaneamente, alle 6,30, in diversi centri della Valle (da Pont Saitìt-Martin a Saint-Pierre) alla porta delle persone contro le quali era stato spiccato il mandato di cattura da parte dei magistrati torinesi li commissario arrestato è Eraldo Manganone, 50 anni, residente a Pont Si-Martin, ex assessore de ai Lavori Pubblici, in servizio al Casinò dal 1978: i due vice sono Carlo Ferina, 37 anni, residente ad Aosta, assessore comunale all'Urbanistica per l'Union .valdO t ai ne; Enrico Cheillon. 42 anni, abitante a Saint-Christophe, alle porte del capoluogo, ex vigile urbano di Aosta. I controllori finiti in carcere (a Mondovl. Cuneo, Sanremo, Acqui Terme, Biella, Massa Carrara) sono: Emiro Artaz, Franco Ballarmi, Raimondo Barmaverain, Adelio Bellini, Leonardo Blanc, Armando Blanch od, Giuseppe Casetta, Remo Celesta, Mirella Cena, Armando Chenal, Mauro Curtaz. Saverio Cusumano, Mario Ferina, Sergio Ferrerò, Mario Giornetti. Mario Herin, Sandro Lavai, Mario Navar- retta. Enrico Peri et. Giancarlo Polpavetto. Giuseppe Roda, Walter Romeo, Amato Livio Verthuy. Spiccano i nomi di Remo Celesta, pilota e campione di Rally sulla Lancia 037, che sabato doveva partecipare al Trofeo Valle d'Aosta; Giuseppe Casetta, ex consigliere regionale per il pei nel 1963; Mirella Cena, unica donna tra i controllori regionali; Mario Ferina, partigiane del gruppo Lexert, che operò In Valle d'Aosta, padre dell'assessore Carlo. Dietro alla formulazione giuridica delle accuse vi sarebbero i «fuori busta» che i controllori regionali percepivano mensilmente oltre allo stipendio. Questi soldi erano «giustificati» attraverso due indennità: una per il lavoro notturno e l'altra per il conteggio del denaro alla chiusura del tavoli da gioco. La Regione Valle d'Aosta regolò questi emolumenti con un'apposita delibera nel 1967. L'operazione della Guardie, di Finanza, che ha sequestra- 'to negli uffici della Regione i fascicoli personali dei dipendenti arrestati, non sarebbe ancora terminata: si fa l'ipotesi di una seconda serie di ordini di cattura, che potrebbero riguardare il mondo Ilelitico. Ieri si è riunita la giunta regionale e ha deciso di tenere aperta la casa da gioco: l'Incarico di. commissario è stato affidato a Vincenzo Colombi, 62 anni, ispettore unico della Regione al Casinò, addetto alle manifestazioni del Centro congressi, quindi estraneo alle sale da gioco pur avendo -jsperienza nel settore. Colombi si avvarrà della collaborazione di impiegati regionali volontari Non si parla di crisi politica. Così come non se ne parla al Comune di Aosta, dove Ieri mattina si è riunita la giunta (il sindaco Edoardo Blch è vicecommissario del Casinò, ma da cinque anni si trova in aspettativa per l'incarico polltlco-ummlnistrativo) e in serata il Consiglio per approvare il nuovo piano regolatore della citta. Verrà poi discussa In seguito U. posicene e feventuale sostituisce? c3eli'at>sessore Ferina. Per il .vertice- del Casinò della Vallee, tteputaziotte e associazione per delinquere di stampo mafioso, con il sospetto che sul tavotì verdi o alt'ufficlo fidi venissero riciclate banconote dei sequestri. Ora ì reati riguardano la gestione della casa da gioco e i rapporti tia Regione e Snav. società che gestisce l tavoli verdi tradizionali. Infatti i compiti dei commissari sono esclusivamente contabili, quindi gli arresti sarebbero dovuti a irregolarità nel prelievo del denaro per 1 «fuori-busta» (hi questo modo sarebbe stato anche turbato il bilancio della Regione, che percepisce il 73 per cento circa degli introiti del Casinò). I commissari non avrebbero cioè tutelato l'Interesse della Regione, in quanto, oltre allo stipendio, avrebbero prelevato denaro prima di fare 1 versamenti alla casa da gioca Piero Cerati