Troppe crepe nell'impero di Pesenti

Troppe crepe nell'impero di Pesenti L'Italmobiliare anche ieri ha perso terreno in Borsa (ed è a 41.200) Troppe crepe nell'impero di Pesenti I debiti ammontano a 807 miliardi (di cui 466 a breve) - Interessi passivi per 218 - Per un contenzioso non ancora incassato tutto il prezzo della vendita Ibi • Trattative per la cessione della Provinciale Lombarda MILANO — Anche ieri non è stata una giornata positiva per l'Italmoblliare: in Borsa II titolo ha ceduto altre 1300 lire, dopo le 3000 perse II giorno precedente, scendendo a quota 41.200. All'Inizio dell'anno valeva 77.000 lire, e due anni fa era arrivato ad uh massimo di 270.000. Un ribasso Ininterrotto che lascia perplessi molti commentatori. Gli scambi non S0710 stali particolarmente massicci, segno questo, commentano fonti finanslarle, che sul titolo non sono In atto pesanti vendite al ribasso; più che altro affermano si tratta di un adeguamento che il mercato sta facendo nei, confronti di un titolo su cut gravano alcune Incognite. L'Italmoblliare è la finanziaria del gruppo Pesenti, una delle più importanti tra quelle private; controlla una banca, la Provinciale Lombarda; una compagnia dt assicurazione, la Ras; società Industriali (Italcementt e Franco Tosi), partecipazioni editoriali (il Tempo e La notte) e altre altivltàmtnorl. Secondo quanto riportato dui volume di Mediobanca sulle principali società italiane, aveva in bilancio al 31 morso del 1983 debiti finan- slarlper 807miliardi di cui 466 a breve, per cui risulta II gruppo privato più indebitato a breve termine dopo la Montedison, Che ha 494 miliardi. Su questi debiti la società ha pagalo lo scorso anno218 miliardi di interessi passivi. Nel frattempo t debiti sono saliti e a fine marso 1984 dovrebbero portarsi ad almeno 930 miliardi. Poiché perù l'Italmoblliare deve ancora incassare 170 miliardi per la vendita dell'Ibi (attualmente su questa cifra è in corso un contensloso con la Cassa dt Risparmio delle Provincie Lombarde) si può prevedere die a fine esercizio 1 indebitamento si porterà a 760 miliardi, con interessi passivi Iter 140-150. La Borsa sta dunque scontando con il ribasso della quotasene della Italmobiliare il fatto che per coprire questa perdita la finanziaria sarà chiamata ancora una volta a rivalutare i titoli in bilancio di almeno 110-120 miliardi (gli altri 30 sono coperti dai dividendi delle società controllate). E' chiaro che lo spazio per queste rivalutazioni di bilancio si restringe sempre di più, mentre i debiti non accennatilo a calare. Per uscire da que- sto circolo chiuso vi sono due strade, commentano le fonti: o un massiccio aumento dt capitale, almeno 3-400 miliardi, oppure la vendita di alcune partecipazioni. Per quanto riguarda la.prima strada, gli asionisti che controllano l'Italmoblliare (le finanziarle Cerni tal e Prevital. di Carlo Pesenti con II 28 per cento circa, più lo Ior e altre famiglie bergamasche per Il 15 per cento, più altri pacchi presso mani amicìie) non hanno mai mostralo in passato un'eccessiva propensione a sborsare danaro per le aslende controllate: con soli 40 miliardi di capitale e 800 miliardi di debiti, l'Italmoblliare è costretta ad operare quasi unicamente per pagare l'indebitamento. In più Cemttal e Prevltal, sostengono le fonti, sono Indebitate a loro volta per circa 25 miliardi. Si verifica dunque ti caso dt Carlo Pesenti che è solido patrimonialmente (a lui fanno capo ad esemplo la Finterbank di Zurigo e altre partecipazioni) ma finanziariamente debole. Una prova dt questa debqlessa è data proprio dall'aumento di capitale dell'Ilalcementl da 80 a 120 miliardi aitraverso astoni di risparmio che dovrebbero venire sottoscritte dai risparmiatori. Da questa operuslone l'Italmoblliare dovrebbe incassare 40 miliardi di danaro fresco attraverso la vendita del propri diritti. Rimane dunque la seconda strada, quella delle vendite, che ha sempre trovato Pesenti piuttosto riluttante. Anclw recentemente glt è stato richiesto di trattare per la cesstone della Ras, ma II finanziere bergamasco, che ha ormai 76 anni, e trascorre gran parte' del suo tempo a Montecarlo, non ha dato seguito'al''offerta. Sembrerebbe invece meglio disposto a cedere la Banca Provinciale Lombarda, per la quale sarebbero in corso colloqui di sondaggio con il gruppo bancario «L>. (formato da istituti di media dimensione del Nord Italia) e un 'importante banca di interesse nazionale. Ma la distanza tra domanda e offerta (300 miliardi da una parte e 500 dall'altra) è ancora troppo ampia. Gianfranco Modolo -

Persone citate: Carlo Pesenti, Cerni, Franco Tosi, Gianfranco Modolo, Pesenti, Pesenti I

Luoghi citati: Milano, Montecarlo, Nord Italia, Zurigo