Sondaggio di Berlinguer all'Est di Ezio Mauro

Sondaggio di Berlinguer all'Est Visite a Bucarest, Berlino e Belgrado per la ripresa del negoziato sui missili Sondaggio di Berlinguer all'Est ROMA — Berlinguer bussa alle porte del Patto di Varsavia, tentando la carta disperata di un'iniziativa-diplomatica che rompa il gelo sugli euromissili. Se non è un vero e proprio tentativo di mediazione del pel tra Est e Ovest, è comunque qualcosa di molto slmile. Con un sondaggio condotto in prima persona — come non avveniva da più di dieci anni—alla periferia dell'Impero sovietico, 11 segretario comunista torna in due capitali del Fatttft di.Varsavia, come Bucarest e Berlino per pò) .raggiungerle, con Belgrado, un Paese non allineato. E' una mossa politico-diplomatica che ha un prima e un dopo: prima di Berlinguer, infatti, da Roma è partita per l'Est una delegazione ufficiale del pei che è attualmente a Mosca; dopo iì viaggio di Berlinguer, la diplomazia comunista ha già in programma una nuova tappa di questa missione «tous azimouts» sugli euromissili: è la Germania di Bonn e della Spd. Con la solita prudenza, aumentata dal rischi che 11 viaggio si concluda senza apprezzabili risultati positivi, le Botteghe Oscure hanno dato notizia della missione all'Est di Berlinguer con uno scarno comunicato di 18 righe, che parla genericamente di colloqui politici «sui temi di maggiore attualità della situazione internazionale- e Insiste nel far rilevare che ognuna delle tre visite avviene «su invito» delle autorità politiche e governative locali. Ma non c'è dubbio che raccogliendo proprio oggi, tutti insieme, questi tre inviti, nel momento di maggior acutezza della crisi Est-Ovest per 11 problema dei missili, e decidendo di muoversi in prima persona, Berlinguer ha stravolto la normale ronfine In cui si svolgono tradizionalmente gli scam¬ bi di delegazione tra il pel e 1 partiti dell'Est, trasformando il viaggio in una vera e propria missione di diplomazia politica. Le tre tappe sono state scelte con cura. Riprendendo il dialogo con il Patto di Varsavia, Berlinguer ha puntato su due realtà diverse: da un lato, la Romania che non ha accettato 1 missili e si sta muovendo verso la creazione di un'a¬ rea denuclearizzata nel Balcani, trascinandosi dietro — a quanto sembra — anche la Bulgaria; dall'altro la Germania dell'Est che installerà gli SS-21, ma che tra i Paesi di schieramento ad Est sembra il più duttile e comunque il più preoccupato di mantenere aperto un dialogo con l'Occidente. In più, c'è la Jugoslavia, da dieci anni almeno partner discreto e sponda politi¬ ca concreta delle iniziative a scala europea del pel di Berlinguer. Le carte che il segretario comunista ha in mano sono note, e sono anche limitate. Per questo, il pei si muove con cautela nelle previsioni sugli obiettivi e sui possibili risultati del viaggio. «Noi ?iou possiamo fare nessuna mediazione perché siamo un partito, e non un governo — dice Antonio Rubbi, responsabile della sezione esteri del pei. che accompagnerà Berlinguer nel viaggio —. vlndfamo a sentire le proposte degli altri, e ad avanzare le nostre. In questo quadro ci muoveremo in tutte le direzioni, a Est come ad Ovest'. «E la nostra proposta — aggiunge Paolo Bufaltni — è quella avanzata da Berlinguer. Non rendere operativi i missili occidentali, e avviare uno smantellamento dei missili orientali. Non abbiamo mai detto che questa proposto deve realizzarsi attraverso un accordo preventivo tra i due campi. Abbiamo invece sollecitato gesti significativi, anche unilaterali, da una parte è dall'altra, come prova di buona volon tà per creare le condizioni di una ripresa de! negoziato. E questo, verrà certamente ripetuto da Berlinguer ai suoi interlocutòri; A Berlino, il segretario del pel sa che troverà in Honecker un membro del Patto di Varsavia che dopo la rottura delle trattative di Ginevra ha avallato le «contromisure» ma «sema gioia-, auspicando la continuazione del dialogo Est-Ovest-. A Bucarest, poi, il Comitato centrale del partito comunista romeno ha ribadito il 26 novembre una linea molto vicina a quella del pcL con la condanna congiunta sia dell'arrivo in Europa dei Cruise e dei Pershing e sia dell'Interruzione delle trattative decisa da Mosca, insieme con le misure di ritorsione annunciate da Andropov. L'inviato romeno alle due superpotenze è per un rinvio dell'installazione del missili americaniè per uno smantellamento degli 88-20 nella parte europea dell'Urss. Certo 1 margini di pressione e di movimento che possono venire dalla periferia del Patto di Varsavia verso Mosca sono molto ridotti; e in questo senso la missione di Berlinguer rischia di contare più per 11 suo, significato politico (con riflessi interni) che per 1 suoi risultati concreti. Ma in gioco c'è anche la capacità di Influenza che il pei del «dopo strappo» ha sul Cremlino, e la volontà di concorrere con Craxi al ruolo di partner italiano della sinistra socialdemocratica e laborista occidentale. Ezio Mauro