Si decide per i nostri soldati in Libano di Giuseppe Fedi

Si decide per i nostri soldati in Libano Oggi il consiglio di Gabinetto definisce la linea che Àndreotti sosterrà a Bruxelles Si decide per i nostri soldati in Libano ROMA — A poche ore dal •summit» di Bruxelles dei ministri degli Esteri dei Paesi della Forza di pace, U direttorio di governo definisce oggi la linea che Àndreotti sosterrà con 1 colleghi americano, francese e inglese nel consulto sul Libano. Il Consiglio di Gabinetto, previsto per le 17, è stato anticipato a mezzogiorno proprio per consentire al ministro degli Esteri di partire in tempo per la capitale belga. Le voci, insistenti, che davano come maturo l'orientamento per un ritiro graduale dei nostri saldati, da definire in sede diplomatica, non hanno ieri trovato conferma. Quale mandato riceverà Àndreotti? E' da escludere che nella riunione a Palazzo Chigi vengano prese decisioni di Immediata attuazione. Crescono le spinte per un disimpegno del nostro contingente, o comunque per modificarne 1 compiti, un'esigenza, quest'ultima, sulla quale 1 partiti della maggioranza concordano unanimi Ma le soluzioni non sono facili e non appaiono imminenti. Con ogni probabilità, Àndreotti verrà incaricato di chiedere agli alleati di prendere atto che la sl- inazione è radicalmente cambiata. Nello stesso tempo, il ministro degli Esteri, che avrà stasera un colloquio con Shultz, chiederà a Stati Uniti, Francia e Inghilterra di confermare che i compiti della Forza multinazionale sono •esclusivamente* pacifici e destinati a tutelare l'indipendenza e a riportare la sovranità del Libano sull'intero territorio. Se gli altri partners dovessero respingere le nostre richieste, allora l'Italia potrebbe anche scindere le sue responsabilità. I La posizione del governo appare chiara: 11 metodo della rappresaglia non può essere approvato in quanto tale. Da questo punto di vista poco cambia se, com'è avvenuto nel giorni scorsi gli americani avvertono preventivamente gli altri alleati. Il problema è che con la rappresaglia si modificano gli scopi della Forza di pace e, per quanto riguarda in particolare i nostri soldati, si rischia di coinvolgerli in iniziative pericolosissime. ! Dal Quirinale Pertinl sarebbe Intervenuto con Craxi e Spadolini per esprimere il convincimento che il ruolo della Forza è ormai stravolto e va riconsiderato. Il Presidente d;l Consiglio approfondirà quindi nella riunione di gabinetto questo ed altri elementi e potrà farlo anche alla luce delle Indicazioni che avrà da Spadolini II ministro della Difesa ha infatti anticipato alla scorsa notte 11 suo rientro '« nel vertice a Palazzo Chigi riferirà sugli Importanti colloqui avuti ieri col segretario americano alla Difesa Weinjberger e con 11 collega britannico Heseltine. Prima di partire da Bruxelles ha dichiarato al nostro corrispondente: •Non è II momento dt prendere iniziative Isolate. VI sono delle trattative in corso a Ginevra; finché queste non saranno concluse, non è il caso di agire da soli*. Sulla rappresaglia americana contro la Siria, Spadolini ha dichiarato: «Non è il momento di giudicare, ma di essere solidali*. La posizione italiana, quale' probabilmente Àndreotti esporrà ai partners, è dunque che l'esito della conferenza di Ginevra resta 11 punto fermo per una decisione sulla permanenza del nostro contingente. Tuttavia, se la conferenza dovesse prolungarsi a tempo indeterminato e la situazione sul terreno libanese continuasse a deteriorarsi 11 governo si sentirebbe costretto a prendere una decisione anche in tempi abbastanza brevi: possibilmente in accordo con gli alleati, ma anche autonomamente. Giuseppe Fedi

Persone citate: Craxi, Heseltine, Shultz, Spadolini