La Liguria tra incendi e siccità

La Liguria tra incendi e siccità Ancora roghi mentre si aggrava sempre più la situazione idrica nel capoluogo La Liguria tra incendi e siccità Se non piove entro breve tempo a Genova il razionamento dell'acqua dovrà diventare più sevèro - In tutta la regione si moltiplicano gli incendi - Ieri le fiamme sono divampate in venti punti - Distrutti 2000 ettari di bosco DAL NASTRO INVIATO GENOVA — Cielo azzurro e vento sferzante. La città vive la carestia dell'acqua è la regione il flagello degli incendi. Non piove da mesi, il livello degli invasi scende a vista d'occhio. Da una settimana Oenova e alcuni Comuni della cintura hanno l'acqua razionata. Se la situazione meteorologica non cambierà, i tecnici saranno costretti a prendere ulteriori provvedimenti restrittivi. Intatti e quotidiani i rifornimenti idrici a ospedali, istituti e tutti quegli enti che ospitano comunità. In questa situazione c'è chi sta ancora peggio: sono gli inquilini che abitano nei piani alti delle case o sulle alture. Nei tubi non c'è pressione e l'acqua devono attingerla alle fontanelle Poi capita anche l'imprevisto, come lo scoppio della con¬ duttura principale dell'acquedotto Val Noci che ha lasciato a secco il quartiere di Marassi dove c'è 11 «Biscione», un complesso edilizio che ospita circa quattromila persone. Migliaia di litri d'acqua si sono persi sulla strada ed hanno anche minacciato di finire sulla ferrovia di Casella con il rischio di bloccarla. Tutti i tecnici dell'acquedotto sono stati mobilitati per riparare il guasto e la conduttura ha ripreso a funzionare ieri pomeriggio. Ma per tutta la giornata di domenica e parte di lunedi una dozzina di autobolli hanno stazionato nei punti strategici del quartiere (sulle scssantamila anime) per fornire la popolazione assetata. Lunghe code di genovesi con bottiglie, Umiche secchi, bambini che tenevano il posto alla madre e al padre che erano andati a cercare altri conteni¬ tori perché correva voce che l'acqua sarebbe mancata per molti giorni. Non sono mancati momenti di tensione fra la gente costretta a fare la coda con un gelido vento di tramontana. Qualche piccola rissa subito smorzata dall'intervento del vigili urbani. Doppio razionamento per' gli abitanti di Granaiolo. San Fruttuoso, Castelletto e Sant'Ilario, quartieri sull'arco appenninico che sovrasta la città. La loro quantità di acqua, tre volte la settimana, viene ulteriormente ridotta dagli amministratori di alcuni stabili che temono di rimanere con 1 serbatoi, che solitamente sono sistemati sul tetto delle case, completamente all'asciutto. Situazione dunque preoccupante, ma non drammatica. Diventerà seria se non si deciderà a piovere entro 1 prossimi due mesi. Ieri mattina 11 viceslndaco di Genova Pietro Gambolato ha detto che attualmente negli invasi Brugncto, Val Noci, Gorzei'ite e Busalctta ci sono oltre 7 milioni e mezzo di metri cubi di acqua sufficiente a soddisfare 1 fabbisogni della città, mantenendo sempre questo regime di razionamento (tre volte la settimana) sino al 27 dicembre. >Sc continuerà a non cadere la pioggia — ha detto Gambolato — dovremo ulteriormente ridurre l'erogazione a dodici ore su quarantotto e riusciremo cosi a tirare avanti sino al 20 di febbraio. Se dopo di allora non cambierà il tempo, scatterà il piano di emergenza straordinario che discuteremo già la prossima settimana per noti trovarci impreparati». Ma non tutta Genova soffre di carestia d'acqua: nel reticolo sotterraneo di tubi, qualche conduttura sfugge alle serrande ed è sempre piena d'acqua. Alcuni rioni non hanno il razionamento e 1 rubinetti sono aperti per gli amici e il parentado dei fortunati utenti. Il fuoco. Negli ultimi cinque giorni in tutta la regione sono stati ridotti in cenere circa 2 mila ettari di bosco. Ieri mattina nelle province di Genova e di Savona divampavano le fiamme in venti punti delle alture. Una lotta contro 11 fuoco che vede impegnati un {migliaio di uomini tra pompieri, guardie forestali, cara blnieri, esercito e volontari. A Casanova Lerone il fuoco è stato bombardato dall'alto con due aerei «G 22» che hanno rovesciato tonnellate di acqua e liquido ritardante. Le fiamme sono alimentate dal vento e si esauriscono solo quando attraversano l «sentieri tagliafuoco» preparati nell'estate scorsa nel punti più critici. Quasi tutti gli incendi hanno un'origine colposa: un mozzicone di sigaretta buttato dal finestrino dell'auto, una favilla che vola lontano dal rogo di sterpaglie appiccato dal contadino. Il sottobosco è secco, foglie e ramoscèlli sono infiammabili come la capocchia di un fiammifero, ba¬ sta una piccola scintilla per scatenare un gigantesco rogo. Ieri mattina le fiamme divampavano a Sant'Alberto, Greto, Avegno, Lavagna, Orerò, Nerirone, Lumarzo, Rccco, Bori. Bargagli, Masone e Rapallo, tutti in provincia di Genova. Nel Savonese, invece, l'incendio più esteso è quello di Casanova Lerone con piccoli focolai a Vendone, Giustonice, Toirano. Bardineto, Pietra Ligure e Boissanó. Dall'alba al tramonto aerei del servizio avvistamento incendi, elicotteri dei carabinieri e dei vigili del fuoco sorvolano 1 monti della Liguria per segnalare alle squadre a tèrra pennacchi di fumo che si levano dalla fitta vegetazione. Un sistema di prevenzione che permette al pompieri di intervenire tempestivamente. Nelle località più impervie gli uomini sono portati direttamente con l'elicottero e operano con gl'I estintori. Una battaglia continua che è iniziata que st'estatc e che durerà fino a quando non comincerà a pio vere o a nevicare. Ma il baro metro sembra inchiodato sul sereno AldoPopalz

Persone citate: Avegno, Biscione, Bori, Casanova Lerone, Castelletto, Genova ? Cielo, Lavagna