Disavventure d'un prestasoldi preso nel blitz di St-Vincent di Claudio Giacchino

Disavventure d'un prestasoldi preso nel blitz «fi st-Vincent Voleva arricchirsi in fretta, è finito sul lastrico Disavventure d'un prestasoldi preso nel blitz «fi st-Vincent TORINO — -Megalomane e tanto Ingenuo, credeva che il casinò fosse un banco di beneficenza, che fare il prestasoldi fosse il lavoro piti facile e redditìzio del mondo. Invece, lui ci ha rimesso pure la camicia, è sul lastrico. Fin qui nulla di sorprendente, è nell'ordine delle cose. In questo ambiente, ridursi alla miseria se tutto gira storto. Ma, finire pure in galera, per di più con l'accusa di essere un ma/toso, ecco è incredibile*. Il cronista cerca informazioni su Umberto Zlngarelli, chef della reception del grand hotel BiUia catturato nel blitz del mese scorso nella casa da gioco di St. Vincent, e raccoglie solo questi commenti unanimi. A differenza degli altri arrestati, su Zlngarelli non circolano voci maliziose, il peggio che si ascolta è: -Al massimo, se davvero ci sono prove a suo carico, si tratterà di robetta, lui sarà stato unpesceplccolo,non riusciamo proprio a vedercelo un tipo come Umberto ai vertici di un'associazioneper delinquere*. Rinchiuso nella prigione di Casale,: Zlngarelli aveva nominato come difensore un avvocato catturato la stessa not¬ te di S. Martino a Milano. Scelto quindi un altro legale, di Busto Arslzlo pare, ha affrontato nella caserma della Guardia di Finanza l'interrogatorio del giudici che conducono l'istruttoria su St. Vincent. Come ha fatto Zlngarelli a cacciarsi nei guai? •S'è fatto fregare dalla sua smania di voler sempre fare il passo più lungo della gamba — dicono 1 colleghi — nel settore alberghiero è uno che ci sa fare, ha grande esperienza, non per nulla insegnava nel corsi di addestramento. V anno scorso però s'è stancato di stare alla reception, ha cominciato a lavorare dentro il casinò. E sono cominciati i disastri*. Conferma un dirigente della casa da gioco: .Faceva il cambista, cioè il prestasoldi, tra le roulettes. E' andato avanti per sei, sette mesi, un danno dopo l'altro. Dare denaro a sconosciuti desiderosi di mangiarselo al tavolo verde è semplice, sarebbe capace pure un bambino. Il difficile però è darlo con la sicurezza di guadagnarci il dieci per cento. Il dirigente si guarda bene dallospiegarècome aveva po¬ tuto Zlngarelli passare dal bancone della reception alle roulettes. Un.prestasoldi che lavora nella galleria antistante l'ingresso del casinò spiega: 'Zlngarelli ottenne il privilegio di cambiare il denaro nelle sale da gioco perché era ben ammanlgltato con i capi di St. Vincent. Smise la primavera scorsa, lo buttarono fuori, pare che fosse andato in deficit di centinaia di milioni*. La moglie di Zlngarelli dice invece: «Mio marito se ne andò spontaneamente, disse che era disgustato del casinò. Ignoro i motivi per cui è finito in carcere, forse s'è fidato troppo di certa gentaglia*. Dall'Inghilterra ieri Pasqualino Bruno, ex cameriere a St. Vincent, ha telefonato: «Un riciclatore del milioni del sequestri ha raccontato die al sottoscritto, un anno fa, furono affidati 20 milioni da ripulire e che io II avrei persi al te-; volo verde. E' una menzogna,' io non ho mal fatto ti riciclatore, mal giocato al casinò. Non sono fuggito dalla valle d'Aosta, sono venuto a Londra per, lavoro, ho qui un piccolo "busi-1 ness' e non mi nascondo per' paura di vendette*. Claudio Giacchino

Persone citate: Pasqualino Bruno, Umberto Zlngarelli

Luoghi citati: Aosta, Casale, Inghilterra, Londra, Milano, Torino