Magnani: Sindona è fallito per gli sbagli di Bordoni

Magnani: Sindona è fallito per gli sbagli di Bordoni Il genero del finanziere al processo milanese per il crack Magnani: Sindona è fallito per gli sbagli di Bordoni «Non so dove siano finiti 4 dei 100 milioni di dollari del Banco Roma» MILANO — Primavera, del 1974. Il mondo sta lentamente franando Intorno a Michele! Sindona: crolla la Franklyn negli Stati Uniti, le due banche Italiane sonò a corto di liquidità, TEdilcentro, braccio' operativo della Generale Immobiliare, rivela un passivo terribile per le avventate operazioni di Carlo Bordoni sui mercati <del cambi e delle materie prime. In questa atmosfera crepuscolare si ritrovano a casa di Pier Sandro Magnonl i più stretti collaboratori del finanziere per decidere sul da farsi. Sindona telefona dagli Stati Uniti per suggerire, consigliare, incitare. In quella riunione prende forma l'ipotesi di un aluto esterno: sarà proprio il Banco di Roma ad arrivare in soccorso di Sindona dopo poco più di un mese. Il Banco di Roma versa immediatamente 100 milioni di dollari alle banche di Sindona, ma di quattro di loro non si troverà mai traccia. .Non so a citi sono andati questi danari* ha dichiarato Magnonl, genero di Sindona, nella deposizione di Ieri. Forse una tangente come traspare da alcune Indicazioni dell'accusa e degli avvocati di parte civile. Ma di questo e di altre situazioni Magnonl si dichiara all'oscuro. .11 ducetto», come lo avevano soprannominato i colleghi delle due banche, si è difeso anche Ieri con sagacia ribattendo tutte le contestazioni del tribunale e dell'accusa: -Noti sono responsabile di nulla, non conoscevo i fidu¬ ciari, non, conoscevo (e operasioni di ■bordoni, non ito firmato nulla di coinpromeU tenie*. In effetti la sua firma non appare quasi mai tra la montagna di carta sequestrata durante le Indagini. Eppure Magnonl era procuratore per Fasco, Arana e altre finanziarle del gruppo; ma non lo si è mai trovato esposto. Magnonl ha anche -chiarito come avvenne l'asportazione e poi la distruzione di una parte delle carte riservate di Sindona. Dall'ufficio al quarto piano di via Verdi questa documentazione compromettente passò a due stanzette di corso Venezia (proprio sopra il Circolo della stampa di Milano); e di qui, grazie all'ap¬ poggio dell'avvocato Strina, in plazaa Meda. Poi lo stesso Magnonl la'trasportò in automobile In Svizzera, chiusa in alcune valigie. Da qui prese il volo per New York, dove Sindona ne utilizzò una parte per preparare 11 '< processo per il caso Franklyn. Infine, il resto ritornò in Italia nel 1979, quando Magnonl si costituì e come prova della propria buona volontà consegnò aljSnaglstratl le carte restanti. Non tutte però; una parte fu bruciata In una villa di Aroslo. Forse, ma questo Magnonl non lo dice, si tratta delle carte che ancora mancano per chiarire tutti 1 retroscena di un crack da mille miliardi. Gianfranco Modolo

Luoghi citati: Italia, Milano, New York, Stati Uniti, Svizzera