Bokassa nel castello alle porte di Parigi
Bokassa nel castello alle porte di Parigi Con moglie, figli e cortigiane l'ex imperatore del Centrafrica cerca amici, ma nessuno lo vuole Bokassa nel castello alle porte di Parigi PARIGI—La saga Bokassa continua. L'ex imperatore del [Centrafrica, che la settimana scorsa aveva tentato invano Idi rientrare a Bangui àall'inivolontario esilio diAbidjan, in Costa d'Avorio, è a Parigi. Un arrivo discreto, senza fasti né jet personali: lui, Jean-Bedel, l'ex imperatrice Catherine, quindici figli e venti cortigiane sono sbarcati domenica a tarda sera da un volo di linea a Roissy, aeroporto Charles ,De Gaulle. ' Li attendevano una decina idi grosse berline nere. Nessun \proclama: l'ex dittatore ha Ismesso da tempo le pose regalli, i manti d'ermellino e le tenItaeiont sanguinarie. Solo un laccenno àgli anni d'esilio /('«quattro anni di prigione da ipapà Houphouèt», il presi•dente ivoriano). E un saluto — ìprobabilmente non apprezzato — a Francois Mitterrand, .che considero come Dio padre» Poi. via verso il suo castellò di Hardrirourt, nelle Yvelines, alle porte di Parigi. E ieri, a mezzogiorno, una breve intervista telefonica con un giornalista della tv, per spiegare di aver voglia di tranquillità, dunque niente politicarmi tanto riposo. Duecento poliziotti montano l'i guardia a quest'ospite scomodo: il governo francese non ne ha gradito l'arrivo e lia spiegato — in un comunicalo tempestivo e difficilmente equivocabile — di «aver cominciato i passi necessari per rendere possibile la partenza di monsieur Bokassa». Più esplicito, e con meno riguardi, il ministro degli Esteri Claude Clieusson ha chiarito die Parigi sta cercando un Paese die sia disposto a tenerselo, Bokassa. Ma la ricerca, probabilmente, sarà impegnativa. Il perso¬ naggio Bokassa è estroso, bizzarro, imprevedibile (chiamava «papà» De Gaulle e «caro cugino» Giscard, che avrebbe messo nei guai con l'affaire dei diamanti). Ma ha alle spalle storie torve e atroci: massa-1 cri di bambini (nel 79 fu lo sterminio di cento scolari a convincere i francesi die era venuto il momento dì deporlo); torture e sevizie a delinquenti è oppositori. , Dall'esilio in Costa d'Avorio, Bokassa ha spesso cercato di tornare ài potere, cercando finanziamenti e aiuti all'estero, soprattutto in Francia. Finché «papa» Houpliouet, temendo contraccolpi alla stabilità del suo regime, lo ha imbarcato su un aereo per Parigi. E adesso? Difficilmente gli africani moderati, presso i quali il presidente ivoriano ìia molte udienze, decideranno di ospitarlo. Quanto ai «progres-, sisti», pur avendo conservato talvolta legami con l'ex dittatore (è il caso della Libia), hanno fatto della lotta alla corruzione uri imperativo, e anclie sotto questo aspetto Bokassa non offregaranzie. Alla Francia — che con Bokassa voleva evitare nuovi impicci africani, dopo quelli del Ciad e del Gabon—to vicenda rìsewa un "ultimo imbarazzo: giusto sette anni fa, il 4 dicembre del '76. Bokassa era incoronato imperatore, a Bangui, sottogli auspici dei francesi. Emanuele Novazlo !
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