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a Le mmm a#fm di oltre 4 miliardi Calerà il personale a Le mmm a#fm di oltre 4 miliardi Calerà il personale PARIGI — La crisi di Le Monde si aggrava. Il bilancio di quest'anno annuncia un deficit di 23 milioni di franchi, quattro miliardi e 600 milioni di lire. Nell'84, cento persone dovranno lasciare il giornale: giornalisti, tipografi, impiegati (le proporzioni tra categorie non sono ancora stabilite; le trattative si sono iniziate subito dopo l'annuncio della direzione, ieri mattina). L'anno scorso le perdite erano state di 18 milioni di franchi, 3 miliardi e 600 milioni di lire. Le previsioni per l'84 sono ancora negative: anche tenendo conto del piano di risparmio messo a punto in questi giorni, le perdite oscilleranno tra i 9 e i 2 milioni di franchi (tra un miliardo e 800 milioni, e 400 milioni di lire). Già quest'anno 11 più prestigioso giornale di Francia aveva dovuto rinunciare a 50 persone, inviate In prepensionamento. Un premio annuale, inoltre, non era stato pagato. Attualmente a Le Monde lavorano 185 giornalisti, 539 tipografi, • 311 impiegati, 151 quadri amministrativi, 56 tecnici. Il giornale è stampato «a freddo», in fotocomposizione. Ieri, il direttore André Laurens ha spiegato ai lettori il motivo della decisione presa dall'azienda (Le Monde è una società di redattori). Il giornale, ha scritto, non ha i mezzi per migliorare la propria situazione economica puntando sulla sola diffusione. Le sue strutture giuridiche, «che garantiscono da 40 anni un'indipendenza clie non si vuol mettere in discussione, sono tali die non esistono riserve finanziarie». Ma i deficit non si possono accumulare all'infinito. Bisogna intervenire, e «intervenire dove è possibile, cioè sulle spese. Dal momento die i risparmi di gestione non sono sufficienti, bisogna ridurre la massa salariale». Non esistono ricette miracolose, conclude Laurens, e non ci si possono aspettare risultati immediati: «Il lavoro sarà lungo e impegnativo (...) Le Monde non si risparmierà. Cercherà prima di lutto in se stesso i mezzi per uscire dalla crisi e, se sarà il caso, si rivolgerà ai suoi lettori», e.n.