La casa la compra chi non ne ha necessità (trecentomila giovani coppie restano senza) di Emilio Pucci

La casa la compra chi non ne ha necessità (trecentomila giovani coppie restano senza) EDILIZIA Aumenta il numero delle famiglie che non possono pagare l'affitto La casa la compra chi non ne ha necessità (trecentomila giovani coppie restano senza) ROMA — La «stangata» fiscale sull'edilizia (Socof, Ilor e, fra poco, condono) ha finito, avverte il Censis, con • l'impoverire ulteriormente, da un lato, la già scarsa ed agonizzante propensione all'investimento immobiliare e, dall'altro, di trovarsi a dover sostenere con il denaro pubblico i redditi di famiglie che non sono più in grado di far fronte all'affitto ed equo canone pieno». Il problema casa, dunque, si fa più drammatico, anche se certe tensioni, come quelle degli sfratti, appaiono sotto controllo. E, senza interventi immediati, la situazione è destinata a peggiorare con un ulteriore abbandono degli investimenti privati nel settore abitativo. n Censis parla di .impresa sfidata» e ormai -l'area di domanda solvibile si va progressivamente restringendo per effetto delle minori capacità economiche delle famiglie, all'interno della quale va calcolata anche una minore pro- pensione al risparmio ed un abbassamento della soglia di sacrificio mell'accollamento del mutuo e di un livello di prezzi abitativi, die, nonostante le recenti cadute, permane comunque in molti casi inaccessibile*. Cosi i potenziali acquirenti vanno di fatto ricercati all'interno di quelle famiglie che già godono di un consistente patrimonio e non hanno quindi un immediato bisogno di una casa, mentre tra coloro che si trovano oggi in affitto (circa 6,3 milioni di famiglie) solo l'il per cento (700 mila famiglie) presenta i requisiti di un reddito adeguato all'acquieto di un alloggio. Ma, fatto ancor più grave, è che aumentano i -profughi della casa», coloro cioè che non sono neppure in grado di pagare l'affitto. Rientrano in questa categoria gran parte delle 300 mila giovani coppie che invano si affacciano sul mercato edilizio. Stessa scomoda situazione per le 400 mila famiglie che nelle graduatorie delle case popolari sono relegate nelle ultime posizioni e praticamente escluse. Sempre in questa classifica-nera» il .Censis inserisce anche le 200 mila famiglie che. pur facendo parte delle cooperative di abitazione, non hanno la quota di risparmio iniziale per ottenere la casa. Si diceva della .mano pesante» del fisco sul settore. La Socof rastrellerà dalle tasche dei proprietari più di 2000 miliardi: la sanatoria sull'abusivismo, 6500 miliardi; la tassazione ordinarla (Irpcf e Ilor) altri 1500 miliardi. In tutto, sono oltre 10 mila miliardi. Prima che la crisi divenga irreparabile, governo e forze politiche devono intervenire immediatamente e il Censis, tirando le somme del capitolo dedicato all'edilizia abitativa, avanza una serie di proposte. HDisboscare la giungla dei privilegi e delle rendite che in questo settore è particolarmente lussureggiante (ad esemplo tanti inquilini di case popolari non solo non pagano l'affitto ma neppure il riscaldamento). Delegificare «con potatura profonda*, tutto il settore dell'edilizia residenziale pubblica .in quei rami secchi che producono solo ri tardi e mostri burocratici ma noncase». Dare corsia preferenziale e di emergenza ai previsti provvedimenti per il set toro, dagli espropri alla riferma dell'equo canone. Dare sempre più spazio e respiro ad ipotesi non legislative promuovendo accordi, convenzioni, patti all'interno a tutti gli interessati al problema casa. Favorire la mobilità abitativa con una gestione controllata ma attiva degli sfratti. Emilio Pucci

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