Anche a Firenze le Usl nella bufera indiziati cento dirigenti sanitari

Anche a Firenze le Usi nella bufera indiziati cento dirigenti sanitari UritìjticJiJi^sta sui servizi di tesoreria affidati alle banche Anche a Firenze le Usi nella bufera indiziati cento dirigenti sanitari DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — I rapporti fra le Unità sanitarie fiorentine e alcune banche sono oggetto di un'inchiesta della magistratura del capoluogo toscano. Gran parte del componenti dei. comitati di gestione delle Usi sono stati raggiunti da comunicazioni giudiziarie (si parla di un centinaio di provvedimenti). Per alcuni amministratori è stato ipotizzato il reato di abuso in atti d'ufficio, per altri quello di interesse privato in atti d'ufficio, per altri ancora quello di peculato. Sono indiziati di reato tutti i consiglieri che l'anno scorso hanno approvato le delibere con le quali ciascuna Usi affidava a una banca il proprio servizio di tesoreria. Secondo la procura della Repubblica di Firenze, che indaga su questa Vicenda da diversi mesi, In Sede di approvazione delle delibere si sarebbero verificate irregolarità di varia natura. Sono esclusi dall'inchiesta i consiglieri che non approvarono le delibere, o perché assenti o perché contrari. In quasi tutte le Usi, comunque, le delibero furono votate sia dai consiglieri di maggioranza (socialisti e comunisti) sia da quelli di opposizione. Inoltre le delibere furono in seguito ratificate dal Consiglio comunale di Firenze (che è l'assemblea delle cinque Usi del capoluogo), tant'è che negli ambienti politici fiorentini ci si chiede se non sia imminente l'emissione di comunicazioni giudiziarie anche nel confronti dei consiglieri comunali. La Usi 10 A, che comprende l'antico ospedale di Santa Maria Nuova, ha affidato il proprio servizio di tesoreria alla Cassa di Risparmio di Firenze, come la Usi 10 D, la più grande della città, che comprende il complesso ospedaliero di Careggl, ospita la facoltà di Medicina e conta oltre 6 mila dipendenti. Le altre tre Usi cittadine hanno affidato i propri servizi di tesoreria rispettivamente alla Banca Toscana, alla Banca Nazionale del Lavoro e al Monte dei Paschi di Siena. Sembra che l'inchiesta sia stata avviata in seguito a segnalazioni di banche sconfitte nelle gare di appalto, per quanto — secondo le denunce — avessero offerto alle Usi condizioni migliori. Una delle banche che si era- no offerte per questo servizio è l'Istituto San Paolo di Torino. E' certo che l'istituto ha partecipato alla gara per il servizio di tesoreria nella Usi 10 A. Esso avrebbe offerto condizioni più favorevoli della Cassa di Risparmio, che però è risultata vincitrice. Negli ambienti dell'Usi 10 A si fa tuttavia notare che la Cassa di Risparmio (da sempre tesoriere dell'ospedale di Santa Maria Nuoya, con il quale la sua sede centrale c confinante) ha a Firenze un'organizzazione più capillare e ha sempre dato importanti contributi all' ospedale (per esempio gli ha donato apparecchiature scientifiche e sta finanziando 11 ripristino della facciata). Voci insistenti, ma non con fermate ufficialmente, fanno supporre che almeno in alcune Usi la decisione di scegliere una certa banca sia calata dall'alto. Si fa intendere che certi accordi potrebbero essere stati presi fra banche e parliti. Il mondo politico fiorentino è a rumore. Francesco Mancini

Persone citate: Francesco Mancini

Luoghi citati: Firenze, Siena, Torino