Le mele marce della Liguria di Clemente Granata

Le mele marce della Liguria Le mele marce della Liguria Potere e corruzione: un terremoto politico investe la regione • Molti però mostrano disinteresse - «Ma è una reazione passeggera», dice lo scrittore Sanguineti - «All'origine c'è l'inefficienza e l'incapacità» DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Giunte decapitate, sindaco e assessori de e psdi di Sanremo in manette, preceduti o seguiti In carcere da ex presidenti della Regione e della Provincia di Savona, indiziato di corruzione un sottosegretario della Repubblica, sospetti di occulti legami tra politica, Casinò e mafia: in Liguria è crisi, terremoto politico. E la crisi approda nel salone del Consiglio regionale dalle pareti foderate di velluto verde. C'è da chiarire la posizione di uno degli arrestati, il de Giovanni Parodi, che è anche assessore regionale all'Agricoltura. SI discute, si polemizza con toni talora aspri. Ma la società civile, la società del privati come vede, come giudica la crisi? L'apparenza è di un notevole disinteresse, ci sono altri fatti che urgono, la Socof da pagare, l'acqua razionata, la vita economica che stenta. E' proprio cosi? «Si — dice il orof. Giovanni •Tarello, filosofo e preside della facoltà di giurisprudenza — mi pare die ci sia un allentamento della guardia dei cittadini. Tempo fa di questi scandali si sarebbe parlato con indignazione, ora delle vicende si chiacchiera come se fossero eventi normali. C'è. assuefazione. Sembra che la "sindrome da Ponente", io chiamo così questo terremoto politico che sta colpendo soprattutto la Liguria di Ponente, non susciti particolare scalpore». 'Questa è l'apparenza — afferma, lo scrittore Edoardo Sanguineti — ed in effetti si coglie talora tra la gente una reazione istintiva, di tipo, diciamo così "dimissionario". Il cittadino avvilito, scoraggiato dice: "Adesso basta davvero, mi rifugio tra le mie pareti". Ma è una reazione passeggera. Poi ci si riprende, eccome. E' già accaduto, accadrà anche stavolta-. 'Riprendersi, reagire? E' indispensabile-, sostiene il professor Giorgio Giorgettl, direttore dell'Istituto di ricerche economico e sociali della Liguria, e precisa: «CI sono così tante vicende, Così tanti eventi in questo'nostm tribolato Paese che o ci s'impegna con il massimo delle energie per venirne fuori o non ne usciamo pia davvero. La Liguria, si badi, non è un fatto isolato, ancìie se in questa regione le crisi in atto possono essere state farnrlte dalla graduale disgregazione di una società fondata su elementi tradizionali, che aveva bello o brutto che fosse, un certo assetto del potere-. Giunte decapitate, ammlnl strazlonl In manente, crisi po litiche dilaganti. 'L'impressione immediala del cittadino è di sconcerto e sgomento- dice 11 dott. Gian Vittorio Cau vin, presidente della Camera di Commercio. E aggiunge: 'Il proliferare degli incidenti e degli scandali induce a pen sare die la percentuale del non corrompigli si riduca sempre più. E non è un fenomeno limitato alla Liguria. Come operatori economici, co¬ me imprenditori abbiamq bisogno di pulizia perché è anche nella pulizia die emergonoimlgltori-. Chiarezza, pulizia e giustizia sollecita chiedono anche i sindacati. Scandali come questi, secondo Lino Conte, segretario regionale della Firn, rischiamo d'indebolire le dure lotte in cui lavoratori e sindacati sono impegnati per la difesa degli apparati produttivi e dell'occupazione. Per il successo di queste lotte, è Indispensabile la correttezza dell'azione politica e anche la saldezza delle amministrazioni locali. «Lo scandalo purtroppo provoca instabilità amministrativa — dice il il dottor Giulio Batistelli, presidente della delegazione delle associazioni portuali —. cosi vengono a mancare punti di collegamento, occasioni di dialoghi indispensabili specie quando il porto versa nella crisi gravissima che conosciamo-. Attenzione, però, a fare discorsi di questo tipo — avverte 11 filosofo Tarello — 'perdié. se ne potrebbe dedurre che per evitare di indebolire le lotte sindacali e l'efficienza produttiva, sia necessario soffocargli scandali-. Giunte decapitate, politici in manette, accuse di corruzione. Com'è potuto accadere? dice Tarello: «£' andie la conseguenza del modo in cui è .strutturato l'apparato amministrativo: in enti pubblici locali di dimensioni molto ridotte, là dove gli interessi e l'attività economica devono passare al vaglio dell'ammini- strazione, la pressione sugli amministratori può essere molto forte e forti anche le tentazioni-. Dice Sanguineti: 'Premesso die la parola definitiva spetta alla magistratura, l'impressione è che in Liguria certi gruppi siano saliti al potere con l'arma della corruzione. Non credo che di per sé il potere corrompa, altrimenti non avremmo speranze, credo che a volle la corruzione sia un mezzo per conseguire il potere. Cosi si forma una specie di mafia parallela a quella tradizionale, una mafia economica e "tangenziale" con connotati molto meno violenti di quella tradizionale, ma con una rete di complicità e di rapporti occulti altrettanto solida-. Dice Giorgetti: «Ci sono diverse concezioni di fare la politica, sembra che gli accusati abbiamo scello quella del proprio tornaconto, anziclié dell'interesse pubblico, il che alla fine provoca crisi che ritardano la capacità di affrontare i problemi reali-. E Cauvin:. Ci sono politici die vogliono essere corrotti e imprenditori che non camminano secondo logica e correttezza: questo è ilproblema-. 'Lo scandalo? Cosa gravissima, ma neppure nuova-, afferma il prof. Sergio Lauricella, direttore del Conservatorio Paganini. E precisa: -All'origine c'è l'inefficienza, l'incapacità dell'amministrazione di affrontare e risolvere i problemi. L'incapacità conducè fatalmente alla corruzione perché sesie veramente bravi si trovano nel proprio lavoro onesto le fonti di soddisfazione e di guadagno. Ora della corruzione si occupa il magistrato, ma dell'inefficienza deve preoccuparsi il cittadino. E impegnarsi, gridare e protestare quanto basta per far mutare certi atteggiamenti-. Una pausa poi Lauricella annota con amarezza: -Ma il cittadino non lo fa, tace, si ritira nel proprio guscio. Mi domando allora se non sia anche un po' nostra la colpa, prima delle incurie e poi delle corruzioni e degli scandali die ne sono la conseguenza. Non ce li siamo un po'voluti? Clemente Granata

Luoghi citati: Genova, Liguria, Sanremo, Savona