Anatomia della paura e della felicità

Anatomia della paura e della felicità Anatomia della paura e della felicità che due erano le richieste fatte agli attori. In un primo tempo venivano scrupolosamente istruiti circa i muscoli facciali da contrarre di lronte a uno specchio. In un secondo tempo, venivano invitati a ricordare passate esperienze personali correlale al tipo di emozione dimostrato dal viso. Combinando 1 dati fisiologici registrati (attività cardiaca, temperatura corporea, circolazione, sudorazione, tensione muscolare) esprimenti ognuno l'attività di un settore particolare del sistema nervoso centrale era possibile distinguere quattro diversi tipi di reazioni collegate rispettivamente a disgusto, rabbia, paura e tristezza. Ognuna era distinta dall'altra per ben definite caratteristiche. Esisteva pure in genere una distinzione tra emozioni positive (piacevoli) e negative (spiacevoli). Collera e paura, ad esempio, facevano entrambe accelerare il battito cardiaco, ma si diversificavano poi nel responso circolatorio periferico dimostrato da dita fredde nella paura ma non nella collera. Interpretando questi ri¬ cisco (P. Ekman, R.W. Levenson e W.P. Friesen) che cambiamenti di umore rivelati da espressioni diverse del viso sarebbero in grado di scatenare variazioni del sistema nervoso autonomo assai differenti e caratteristiche del tipo di emozione. In questi esperimenti, 12 attori professionisti vennero accuratamente istruiti allo scopo di esprimere col proprio viso sei tipi diversi di stali emolivi: sorpresa, disgusto, tristezza, rabbia, paura e felicità. L'espressione del muscoli facciali veniva cinematografata mentre 4 parametri correlati all'attività del sistema nervoso autonomo venivano registrali simultaneamente. Le risposte fisiologiche registrate durante la formazione di una particolare espressione facciale erano: 1) battito cardiaco ed elettrocardiogramma; 2) temperatura di entrambe le mani; 3) resistenza elettrica della pelle del palmo; 4) tensione muscolare del braccio' (elettromiogramma). La linea di. base era rappresentata da espressioni neutre del viso non esprimenti particolari emozioni. E' Importante ricordare DA almeno un secolo gli scienziati si chiedono se le emozioni da noi provate si riflettano in modo specifico anche sull'attività di quella parte del sistema nervoso chiamata sistema nervoso autonomo (SNA). Il sistema nervoso autonomo controlla tutte le funzioni vegetative dell'organismo, dalla frequenza del battito cardiaco alla secrezione gastrica, dalla lacrimazione all'eiaculazione, dalla sudorazione alla defecazione. E' una fitta rete di fili che percorre tutti gli organi con poderose centrali di comando situate in parte nel cervello e in parte alla periferia, nei cosiddetti gangli. Benché esista un gran numero di fatti a favore di una reazione rapida e attiva del sistema nervoso in seguito ad emozioni, specialmente) evidenti in condizioni di' paura e collera, si presume che tali reazioni siano di tipo non differenziato e che presentino perciò reazioni piuttosto standardizzate c slmili per qualsiasi tipo di emozione. Giunge ora la notizia da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Psichiatria all'Università dì Sali Fran¬ sultati, gli autori negano la possibilità cl;e un semplice meccanismo di bio-feedback appreso durante le Istruzioni possa produrre volontariamente una serie di reazioni cosi complesse e variate da parte del sistema nervoso autonomo. Essi vorrebbero invece proporre che le contrazioni dei muscoli facciali e le diverse combinazioni raggiunte mediante le varie espressioni emotive riportassero dei segnali al cervello. Questi segnali potrebbero poi esser trasformati in nuovi ordini dai centri del sistema nervoso autonomo e inviati agli organi periferici. E' pure pensabile che la corteccia motrice, che presiede agli ordini per i gruppi muscolari interessati, si colleghi direttamente con ì centri ipotalamlcl superiori traduccndo cosi dei segnali «motori» caratteristici di una certa espressione-emozione in nuovi segnali «emotivi» per il sistema nervoso autonomo. Da questo partirebbero poi, per esemplo specifiche reazioni di tipo cardio-vascolare. Queste osservazioni sono interessanti anche dal pun-' to di vista teorico in quanto ci inducono a chiedere quali siano veramente le relazioni t ra il complesso controllo del sistema nervoso autonomo sugli organi e il comportamento motorio, e l'esperienza soggettiva delle nostre emozioni. Al tempo stesso questi dati sottolineano la posizione centrale dell'espressione facciale nel processo emotivo umano. Dal punto di vista pratico le implicazioni più imme-' diate sono nelle arti espressive e nella recitazione in particolare. Si può finalmente capire perché le facce di certi determinati attori ci colpiscano più che altre e perché il sorridere a un parti/ sembri contagioso. Anche la pubblicità potrà dosare più scientificamente l'impatto emotivo dell'annuncio graduando sottilmente l'espressione facciale. Già oggi è ben conosciuta l'efficacia del sorriso nella pubblicità Dal punto di vista delle malattie mentali un interessante aspetto è quello dell'espressione in vari stati quali la depressione o la mania. Dal punto dì vista storico la buona norma popolare di cercare di «sorridere alle avversità» parrebbe giustificata dai dati scientifici. Ezio Giacobini FISIOLOGIA: Le reazioni nervose che si nascondono dietro le emozioni, di Ezio Giacobini, direttore del dipartimento di farmacologia dell'Università del Sud Illinois / STORIA DELLA SCIENZA: Due secoli dalla prima ascensione di un aerostato con equipaggio, del tecnologo Gino Papuli / ZOOLOGIA: Sfide tra cervi in amore, dell'etologa Isabella Lattes Coifmann / BOTANICA: Le piante delimitano il loro territorio con sostanze chimiche, di Elena Accati, docente alla Facoltà di Agraria / MEDICINA: La sicurezza degli apparecchi usati negli ospedali, di Roberto Merletti del Politecnico di Torino flutto- Scienze! Questa settimana Anatomia della paura e della felicità Anatomia della paura e della felicità che due erano le richieste fatte agli attori. In un primo tempo venivano scrupolosamente istruiti circa i muscoli facciali da contrarre di lronte a uno specchio. In un secondo tempo, venivano invitati a ricordare passate esperienze personali correlale al tipo di emozione dimostrato dal viso. Combinando 1 dati fisiologici registrati (attività cardiaca, temperatura corporea, circolazione, sudorazione, tensione muscolare) esprimenti ognuno l'attività di un settore particolare del sistema nervoso centrale era possibile distinguere quattro diversi tipi di reazioni collegate rispettivamente a disgusto, rabbia, paura e tristezza. Ognuna era distinta dall'altra per ben definite caratteristiche. Esisteva pure in genere una distinzione tra emozioni positive (piacevoli) e negative (spiacevoli). Collera e paura, ad esempio, facevano entrambe accelerare il battito cardiaco, ma si diversificavano poi nel responso circolatorio periferico dimostrato da dita fredde nella paura ma non nella collera. Interpretando questi ri¬ cisco (P. Ekman, R.W. Levenson e W.P. Friesen) che cambiamenti di umore rivelati da espressioni diverse del viso sarebbero in grado di scatenare variazioni del sistema nervoso autonomo assai differenti e caratteristiche del tipo di emozione. In questi esperimenti, 12 attori professionisti vennero accuratamente istruiti allo scopo di esprimere col proprio viso sei tipi diversi di stali emolivi: sorpresa, disgusto, tristezza, rabbia, paura e felicità. L'espressione del muscoli facciali veniva cinematografata mentre 4 parametri correlati all'attività del sistema nervoso autonomo venivano registrali simultaneamente. Le risposte fisiologiche registrate durante la formazione di una particolare espressione facciale erano: 1) battito cardiaco ed elettrocardiogramma; 2) temperatura di entrambe le mani; 3) resistenza elettrica della pelle del palmo; 4) tensione muscolare del braccio' (elettromiogramma). La linea di. base era rappresentata da espressioni neutre del viso non esprimenti particolari emozioni. E' Importante ricordare DA almeno un secolo gli scienziati si chiedono se le emozioni da noi provate si riflettano in modo specifico anche sull'attività di quella parte del sistema nervoso chiamata sistema nervoso autonomo (SNA). Il sistema nervoso autonomo controlla tutte le funzioni vegetative dell'organismo, dalla frequenza del battito cardiaco alla secrezione gastrica, dalla lacrimazione all'eiaculazione, dalla sudorazione alla defecazione. E' una fitta rete di fili che percorre tutti gli organi con poderose centrali di comando situate in parte nel cervello e in parte alla periferia, nei cosiddetti gangli. Benché esista un gran numero di fatti a favore di una reazione rapida e attiva del sistema nervoso in seguito ad emozioni, specialmente) evidenti in condizioni di' paura e collera, si presume che tali reazioni siano di tipo non differenziato e che presentino perciò reazioni piuttosto standardizzate c slmili per qualsiasi tipo di emozione. Giunge ora la notizia da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Psichiatria all'Università dì Sali Fran¬ sultati, gli autori negano la possibilità cl;e un semplice meccanismo di bio-feedback appreso durante le Istruzioni possa produrre volontariamente una serie di reazioni cosi complesse e variate da parte del sistema nervoso autonomo. Essi vorrebbero invece proporre che le contrazioni dei muscoli facciali e le diverse combinazioni raggiunte mediante le varie espressioni emotive riportassero dei segnali al cervello. Questi segnali potrebbero poi esser trasformati in nuovi ordini dai centri del sistema nervoso autonomo e inviati agli organi periferici. E' pure pensabile che la corteccia motrice, che presiede agli ordini per i gruppi muscolari interessati, si colleghi direttamente con ì centri ipotalamlcl superiori traduccndo cosi dei segnali «motori» caratteristici di una certa espressione-emozione in nuovi segnali «emotivi» per il sistema nervoso autonomo. Da questo partirebbero poi, per esemplo specifiche reazioni di tipo cardio-vascolare. Queste osservazioni sono interessanti anche dal pun-' to di vista teorico in quanto ci inducono a chiedere quali siano veramente le relazioni t ra il complesso controllo del sistema nervoso autonomo sugli organi e il comportamento motorio, e l'esperienza soggettiva delle nostre emozioni. Al tempo stesso questi dati sottolineano la posizione centrale dell'espressione facciale nel processo emotivo umano. Dal punto di vista pratico le implicazioni più imme-' diate sono nelle arti espressive e nella recitazione in particolare. Si può finalmente capire perché le facce di certi determinati attori ci colpiscano più che altre e perché il sorridere a un parti/ sembri contagioso. Anche la pubblicità potrà dosare più scientificamente l'impatto emotivo dell'annuncio graduando sottilmente l'espressione facciale. Già oggi è ben conosciuta l'efficacia del sorriso nella pubblicità Dal punto di vista delle malattie mentali un interessante aspetto è quello dell'espressione in vari stati quali la depressione o la mania. Dal punto dì vista storico la buona norma popolare di cercare di «sorridere alle avversità» parrebbe giustificata dai dati scientifici. Ezio Giacobini FISIOLOGIA: Le reazioni nervose che si nascondono dietro le emozioni, di Ezio Giacobini, direttore del dipartimento di farmacologia dell'Università del Sud Illinois / STORIA DELLA SCIENZA: Due secoli dalla prima ascensione di un aerostato con equipaggio, del tecnologo Gino Papuli / ZOOLOGIA: Sfide tra cervi in amore, dell'etologa Isabella Lattes Coifmann / BOTANICA: Le piante delimitano il loro territorio con sostanze chimiche, di Elena Accati, docente alla Facoltà di Agraria / MEDICINA: La sicurezza degli apparecchi usati negli ospedali, di Roberto Merletti del Politecnico di Torino flutto- Scienze! Questa settimana

Persone citate: Ekman, Elena Accati, Ezio Giacobini, Gino Papuli, Isabella Lattes Coifmann, Levenson, Roberto Merletti

Luoghi citati: Illinois, Torino