Cinquecento rapaci operati in un anno nella clinica Lipu

Cinquecento rapaci operati in un anno nella clinica Lipu Cinquecento rapaci operati in un anno nella clinica Lipu sto da urti contro le linee elettriche, pali, camion. Alcuni sono invece intossicati dal pesticidi. CI sono i piccoli rubati dai nidi in primavera, soprattutto falchetti che poi vengono abbandonati nelle campagne perché addestrarli è assai difficile: da noi non c'è una tradizione di falconieri». •Spesso la gente — dice Daniele Giuliani, tecnico agrario e volontario della clinica nelle ore libere — porta i rapaci quando sono feriti già da qualche giorno, Ignorando che ne bastano due o tre perché si formino un'infezione e un callo osseo. Dopo 4-5 giorni la frattura mal composta rende l'animale irrecuperabile». Un'aquila reale che volteggia lenta e maestosa fra le gole di una montagna — l'occhio penetrante che scandaglia il terreno, gli artigli pronti a ghermire la preda — desta meraviglia e paura; le leggende raccontano di bambini strappati alle madri, di pecore ghermite in volo. Ma la realtà è un'altra: i rapaci non possono trasportare più di un terzo del loro peso corporeo, e 11 loro nutrimento varia da specie a specie. Il falco pescatore si ciba solo di pesci, il biancone so¬ 10 di rettili (e infatti è chiamato l'aquila del serpenti), 11 pellegrino solo di uccelli in volo, l'avvoltolo grifone di pecore morte; altri preferiscono topi, anfibi, uccelletti. Ma la maggior parte di queste specie è in via di estinzione, decimata dalle credenze popolari: negli Appennini sono solo dieci 1 nidi conosciuti di falchi pellegrini, in Sardegna sopravvivono ancora pochi avvoltoi grifoni, sulle montagne della Tolta (Latina) sono spariti gli avvoltoi degli egizi, ma per fortuna a Roma ne è appena nato un esemplare in cattività. «Io non ho paura dei rapaci — dice Ghillanl — in quattro anni non ho avuto una graffiata. Quando entro vanno dall'altra parte delia gabbia: sono loro che hanno paura dell'uomo. E per forza, se penso a quel povero gheppio che ho guarito da una fucilata a un'ala: dopo un mese è ritornato zampettante, era stato colpito all'altra». Come si curano questi temibili predatori? «In caso di frattura — dice Giorgio Mezzatesta — si pratica l'osteoslntesi inserendo un chiodo, o la steccatura ma limitata a 10-12 giorni per non anchilosare l'arto. Quando c'è un'infezione si somministrano antibiotici come le tetracicline o la lincomlclna; gli altri, che vanno bene per i mammiferi, sono letali per i rapaci. Le Intossicazioni da pesticidi si curano con l'atropina o un'ipodermoclisi di soluzione glucosata». In media ci vogliono quattro o cinque mesi per curare un rapace, fargli recuperare la capacità di volo e tutto 11 piumaggio: «Se non gli sono cresciute tutte le piume — dice Giuliani — fa rumore e può essere riconosciuto; bastano due o tre penne In meno a fargli perdere la stabilità per veleggiare». Durante la cattività è essenziale che il rapace non si addomestichi all'uomo: «Facciamo In modo che ci vedano il meno possibile per evitare quello che chiamiamo l'«imprinting» all'uomo. Se ad esemplo nella stagione dell'accoppiamento una femmina «impuntata» è avvicinata da un maschio selvatico può tentare di ucciderlo, perché non lo riconosce più come suo simile: lei ormai si crede un uomo». E, in tema di rapaci, magari con ragione. Francesca d'Entrèves 67 milioni di suini, 48 milioni di cani, 44 milioni di gatti, 40 milioni di uccelli da gabbia, 12 milioni di pecore e 9 milioni di cavalli, senza xontare serpenti, tartarughe e altri animali strani , che si tengono in casa.* L'Associazione americana degli ospedali per animali calcola che attualmente ci siano circa 12 milioni di cani e 18 di gatti In più rispetto a 10 anni fa. Si sono registrati anche forti aumenti per 1 pesci, uccelli e altri piccoli animali, i Contemporaneamente la 'medicina veterinaria è diventata più scientifica e specialistica. Numerosi medici utilizzano dati di computer e l'Associazione dei veterinari divide i suoi aderenti secondo le diverse specializzazioni: cardiologia, dermatologia, oftalmologia, radiologia, medicina preventiva, tossicologia, anestesia, medicina Interna, eccetera. Bayard Webster Copyright «New York Times» e per l'Italia «La Stampa» Cinquecento rapaci operati in un anno nella clinica Lipu Cinquecento rapaci operati in un anno nella clinica Lipu sto da urti contro le linee elettriche, pali, camion. Alcuni sono invece intossicati dal pesticidi. CI sono i piccoli rubati dai nidi in primavera, soprattutto falchetti che poi vengono abbandonati nelle campagne perché addestrarli è assai difficile: da noi non c'è una tradizione di falconieri». •Spesso la gente — dice Daniele Giuliani, tecnico agrario e volontario della clinica nelle ore libere — porta i rapaci quando sono feriti già da qualche giorno, Ignorando che ne bastano due o tre perché si formino un'infezione e un callo osseo. Dopo 4-5 giorni la frattura mal composta rende l'animale irrecuperabile». Un'aquila reale che volteggia lenta e maestosa fra le gole di una montagna — l'occhio penetrante che scandaglia il terreno, gli artigli pronti a ghermire la preda — desta meraviglia e paura; le leggende raccontano di bambini strappati alle madri, di pecore ghermite in volo. Ma la realtà è un'altra: i rapaci non possono trasportare più di un terzo del loro peso corporeo, e 11 loro nutrimento varia da specie a specie. Il falco pescatore si ciba solo di pesci, il biancone so¬ 10 di rettili (e infatti è chiamato l'aquila del serpenti), 11 pellegrino solo di uccelli in volo, l'avvoltolo grifone di pecore morte; altri preferiscono topi, anfibi, uccelletti. Ma la maggior parte di queste specie è in via di estinzione, decimata dalle credenze popolari: negli Appennini sono solo dieci 1 nidi conosciuti di falchi pellegrini, in Sardegna sopravvivono ancora pochi avvoltoi grifoni, sulle montagne della Tolta (Latina) sono spariti gli avvoltoi degli egizi, ma per fortuna a Roma ne è appena nato un esemplare in cattività. «Io non ho paura dei rapaci — dice Ghillanl — in quattro anni non ho avuto una graffiata. Quando entro vanno dall'altra parte delia gabbia: sono loro che hanno paura dell'uomo. E per forza, se penso a quel povero gheppio che ho guarito da una fucilata a un'ala: dopo un mese è ritornato zampettante, era stato colpito all'altra». Come si curano questi temibili predatori? «In caso di frattura — dice Giorgio Mezzatesta — si pratica l'osteoslntesi inserendo un chiodo, o la steccatura ma limitata a 10-12 giorni per non anchilosare l'arto. Quando c'è un'infezione si somministrano antibiotici come le tetracicline o la lincomlclna; gli altri, che vanno bene per i mammiferi, sono letali per i rapaci. Le Intossicazioni da pesticidi si curano con l'atropina o un'ipodermoclisi di soluzione glucosata». In media ci vogliono quattro o cinque mesi per curare un rapace, fargli recuperare la capacità di volo e tutto 11 piumaggio: «Se non gli sono cresciute tutte le piume — dice Giuliani — fa rumore e può essere riconosciuto; bastano due o tre penne In meno a fargli perdere la stabilità per veleggiare». Durante la cattività è essenziale che il rapace non si addomestichi all'uomo: «Facciamo In modo che ci vedano il meno possibile per evitare quello che chiamiamo l'«imprinting» all'uomo. Se ad esemplo nella stagione dell'accoppiamento una femmina «impuntata» è avvicinata da un maschio selvatico può tentare di ucciderlo, perché non lo riconosce più come suo simile: lei ormai si crede un uomo». E, in tema di rapaci, magari con ragione. Francesca d'Entrèves 67 milioni di suini, 48 milioni di cani, 44 milioni di gatti, 40 milioni di uccelli da gabbia, 12 milioni di pecore e 9 milioni di cavalli, senza xontare serpenti, tartarughe e altri animali strani , che si tengono in casa.* L'Associazione americana degli ospedali per animali calcola che attualmente ci siano circa 12 milioni di cani e 18 di gatti In più rispetto a 10 anni fa. Si sono registrati anche forti aumenti per 1 pesci, uccelli e altri piccoli animali, i Contemporaneamente la 'medicina veterinaria è diventata più scientifica e specialistica. Numerosi medici utilizzano dati di computer e l'Associazione dei veterinari divide i suoi aderenti secondo le diverse specializzazioni: cardiologia, dermatologia, oftalmologia, radiologia, medicina preventiva, tossicologia, anestesia, medicina Interna, eccetera. Bayard Webster Copyright «New York Times» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Bayard, Daniele Giuliani, Giorgio Mezzatesta, Giuliani, Webster

Luoghi citati: Appennini, Italia, L'aquila, Latina, Roma, Sardegna