Crescita zero è ancora un obiettivo difficile e lontano

Crescita zero è ancora un obiettivo difficile e lontano Crescita zero è ancora un obiettivo difficile e lontano 2000 1990 1980 1870 mfflwmmBMmmmmm w 2 1 0 1 2000 1090 IMO 1970 2000 1990 1980 1970 2 rurale Crescita della popola popoiarion* (miliardi di Individui) zione mondiale per ranno 2000 (va LA società stazionaria è una società in cui tutto è fermo e cristallizzato; le dimensioni demografiche non mutano, l'ammontare delle risorse è fisso e viene distribuito con meccanismi egualitari e costanti; 1 rapporti sociali sono governati da leggi giuste e ripetitive. Nella società stazionaria tutto è prevedibile esattamente e perciò tutto è razionalmente programmabile. Sprechi ed errori sono aboliti, regnano pace, giustizia e tranquillità. Questo utopico sogno di tutte le epoche 6 interrotto e turbato, con frequenza da incubo, dalle tensioni e dai conflitti, dal progressi precipitosi e dalle brusche cadute del nostri tempi. Nemmeno la variabile primaria riante media dell'ONU). p ) — 11 numero degli esseri umani — una semplice, poco fantasiosa dimensione statistica — ubbidisce al sogno stazionarlo. Anzi, mai come in questa epoca, essa sembra aver perduto ogni più elementare controllo. All'Inizio del secolo scorso la popolazione del globo poteva valutarsi in circa un miliardo, raggiungeva 1,7 miliardi nel 1900. 2,5 miliardi nel 1950 e superava i 4 miliardi nel 1975. Si tratta di una marcia a passo accelerato; se «tasso di incremento medio annuo era stato del 5 per mille nel XIX secolo', esso saliva all*8 per mille nel mezzo secolo successivo, al 18 per mille tra 11 1950 ed il 1960 e al 20 per mille tra il 1960 ed il 1975. Davvero una marcia sta costante, o si è ridotta di poco, per la scarsa diffusione del controllo delle nascite (almeno fino ad anni recenti), il tasso d'Incremento naturale (differenza tra natalità e mortalità) è andato crescendo. Le prospettive di sviluppo delia popolazione mondiale nei prossimi decenni contemplano, però, un rallentamento del ritmo di crescita. Le popolazioni dei paesi più sviluppati sembrano tendere, oramai, ad una situazione quasi stazionaria o di crescita nulla Anzi, alcune popolazioni europee (Inclusa quella dell'Italia del Centro e del Nord) sono da qualche anno in una fase decrescente. Nel Paesi in via di sviluppo esistono consistenti sintomi che la fase mille Implica 11 raddoppio della popolazione ogni 100 anni; uno del 20 per mille comporta 11 raddoppio ogni 35 anni, ail'inclrca lo spazio di una generazione. In certi casi, la dinamica è stata ancora più accelerata: in America Latina la popolazlne si è raddoppiata nell'ultimo quarto di secolo; si. provede che la popolazione dell'Africa si raddoppierà con larghezza nell'ultimo I quarto di questo secolo. L'accelerato incremento della popolazione del Paesi, del Terzo Mondo si deve, in primo luogo, alla veloce riduzione della mortalità per. 11 rapido diffondersi di moderne tecnologie medico-sanl tarie a partire dalla seconda guerra mondiale. Poiché la fecondità è rima¬ trionfale. Questi dati globali celano, naturalmente, vistose, differenze territoriali; suddividendo il globo con 11 metro della ricchezza in. due grandi aree, quella dei Paesi più sviluppati (Nord America, Europa e Urss, Giappone, Australia e qualche altro Paese) e del Paesi meno sviluppati (11 resto del globo) si osserva che il ritmo di incremento del primi è sceso dal 13 per mille nel 1950-55 al 7 per mille del 1975-80. mentre nelle aree meno sviluppate lo sviluppo ha mantenuto un ritmo costante attorno al 20 per mille. Attualmente 11 tasso delle zone meno ricche è all'incirca triplo di quello delle zone più fortunate. Un incremento del 7 per Crescita zero è ancora un obiettivo difficile e lontano Crescita zero è ancora un obiettivo difficile e lontano 2000 1990 1980 1870 mfflwmmBMmmmmm w 2 1 0 1 2000 1090 IMO 1970 2000 1990 1980 1970 2 rurale Crescita della popola popoiarion* (miliardi di Individui) zione mondiale per ranno 2000 (va LA società stazionaria è una società in cui tutto è fermo e cristallizzato; le dimensioni demografiche non mutano, l'ammontare delle risorse è fisso e viene distribuito con meccanismi egualitari e costanti; 1 rapporti sociali sono governati da leggi giuste e ripetitive. Nella società stazionaria tutto è prevedibile esattamente e perciò tutto è razionalmente programmabile. Sprechi ed errori sono aboliti, regnano pace, giustizia e tranquillità. Questo utopico sogno di tutte le epoche 6 interrotto e turbato, con frequenza da incubo, dalle tensioni e dai conflitti, dal progressi precipitosi e dalle brusche cadute del nostri tempi. Nemmeno la variabile primaria riante media dell'ONU). p ) — 11 numero degli esseri umani — una semplice, poco fantasiosa dimensione statistica — ubbidisce al sogno stazionarlo. Anzi, mai come in questa epoca, essa sembra aver perduto ogni più elementare controllo. All'Inizio del secolo scorso la popolazione del globo poteva valutarsi in circa un miliardo, raggiungeva 1,7 miliardi nel 1900. 2,5 miliardi nel 1950 e superava i 4 miliardi nel 1975. Si tratta di una marcia a passo accelerato; se «tasso di incremento medio annuo era stato del 5 per mille nel XIX secolo', esso saliva all*8 per mille nel mezzo secolo successivo, al 18 per mille tra 11 1950 ed il 1960 e al 20 per mille tra il 1960 ed il 1975. Davvero una marcia sta costante, o si è ridotta di poco, per la scarsa diffusione del controllo delle nascite (almeno fino ad anni recenti), il tasso d'Incremento naturale (differenza tra natalità e mortalità) è andato crescendo. Le prospettive di sviluppo delia popolazione mondiale nei prossimi decenni contemplano, però, un rallentamento del ritmo di crescita. Le popolazioni dei paesi più sviluppati sembrano tendere, oramai, ad una situazione quasi stazionaria o di crescita nulla Anzi, alcune popolazioni europee (Inclusa quella dell'Italia del Centro e del Nord) sono da qualche anno in una fase decrescente. Nel Paesi in via di sviluppo esistono consistenti sintomi che la fase mille Implica 11 raddoppio della popolazione ogni 100 anni; uno del 20 per mille comporta 11 raddoppio ogni 35 anni, ail'inclrca lo spazio di una generazione. In certi casi, la dinamica è stata ancora più accelerata: in America Latina la popolazlne si è raddoppiata nell'ultimo quarto di secolo; si. provede che la popolazione dell'Africa si raddoppierà con larghezza nell'ultimo I quarto di questo secolo. L'accelerato incremento della popolazione del Paesi, del Terzo Mondo si deve, in primo luogo, alla veloce riduzione della mortalità per. 11 rapido diffondersi di moderne tecnologie medico-sanl tarie a partire dalla seconda guerra mondiale. Poiché la fecondità è rima¬ trionfale. Questi dati globali celano, naturalmente, vistose, differenze territoriali; suddividendo il globo con 11 metro della ricchezza in. due grandi aree, quella dei Paesi più sviluppati (Nord America, Europa e Urss, Giappone, Australia e qualche altro Paese) e del Paesi meno sviluppati (11 resto del globo) si osserva che il ritmo di incremento del primi è sceso dal 13 per mille nel 1950-55 al 7 per mille del 1975-80. mentre nelle aree meno sviluppate lo sviluppo ha mantenuto un ritmo costante attorno al 20 per mille. Attualmente 11 tasso delle zone meno ricche è all'incirca triplo di quello delle zone più fortunate. Un incremento del 7 per

Luoghi citati: Africa, America Latina, Australia, Europa, Giappone, Italia, Nord America, Urss