Per Alma Mahler non è amore se non è celebrità

4/5 4/5 lutto libri Per Alma Mahler non è amore se non è celebrità Una donna e un secolo di cultura: le nozze con Mahler, Gropius, Werfel e la «love-story» con il pittore Kokoschka ALMA Mahler (o Mahler-Werfel: per lei era lo stesso) diventò, secondo le sue intenzioni, una leggenda vivente. Sposò tre celebrità: Gustav Mahler: Walter Gropius. architetto e fondatore della Bauhaus: e Franz Werfel, poeta, commediografo e romanziere. Quest'ultimo non è più cosi famoso, eccetto forse come autore della Consone di Bemadette-hélas, come André Gide potrebbe aver detto. Prima di sposare Gropius. Aln. Mahler ebbe una intensa relazione con il pittore Oscar Kokoschka. Diede due figli a Mahler. il primo quando non erano ancora sposati: un figlio a Gropius e uno a Werfel mentre era moglie di Gropius. Dei quattro soltanto la figlia secondogenita di Mahler sopravvisse. Nel frattempo. Alma ebbe infinite relazioni; tra gli altri con il pittore Klimt. i compositori Schreker e Pfitzner e con un distinto prete cattolico di nome Hollnsteiner. Molte di queste storie (sebbene non l'ultima menzionata: essa iniziò Hollnsteiner al sesso) probabilmente non sono state altro che accorati amoreggiamomi. E' difficile esserne certi, perché quasi tutte le prove vengono dalla stessa Alma, nota automitomane. In tarda età pubblicò due autobiografie. La prima è del 1953, in inglese, in collaborazione con E. B. Ashton. Il titolo è .And the Bridge is Love*, e i: pome e 1 amore. La se^ conda. uscita in Germania :;cl 1<i60. si chiama semplicemente «Mein Lt>en*. Karen Monson diffida di entrambe: .Non c'è alcun dubbio — dice — che Alma non le ha scritte da sola*. Inoltre la sua memoria doveva essere in declino, ed essa fu costretta -a ricavare la maggior parte delle informazioni dalle scatole di fiammiferi e dai sottobicchieri raccolti nei locali e negli alberghi che aveva frequentato durante i suoi numerosi viaggi». Nel 1940 Alma aveva già pubblicato le sue memorie di Mahler e le lettere che il musicista le inviava. La loro figlia assicurò a Karen Monson che quella era .la miglior rappresentazione delle attitudini di sua madre-. Karen Monson ha consultato anche la collezione Mahler-Werfel. presso la Charles Patterson Van Pelt Library dell'università di Pennsylvania. Questa include i «diari di Alma, le fotografie, i memorabilia e le lettere che riceveva, da numerosi noti personaggi, tra cui ci sono, oltre ad amanti e spasimanti, Arnold Schoenberg e Alban Berg. Le lettere che scriveva cercava di distruggerle appena riusciva a impadronirsene. A questo proposito lamenta Oskar Kokoschka: -Quando, dopo la nostra separazione, rimasi gravemente ferito e i giornali di Vienna annunciarono la mia morte. Alma che era l'unica ad avere le chiavi del mio studio, non si fece scrupolo di saccheggiarlo, portandosi via le lettere... Mi importò meno die si fosse anche presa cen tinaia di schizzi e disegni...*. Nel 1902, quando all'età di ventitré anni sposò il quarantaduenne Mahler. ella stava Gusta» Mahler avviandosi alla camera di musicista. • // talento di Alma era significativo: più grande la sua energie* osserva Kaien Monson in uno di quei giudizi inespressivi con cui rinfresca occasionalmente i lettori. Mahler era già famoso come direttore dell'Opera di Vienna: la sua musica allora era accettata soltanto dagli esponenti dell'avanguardia, tra cui. naturalmente, c'era Alma. -Per me, l'unica cosa che esiste è la verità di domani* lei avrebbe dichiarato. Infatti della musica di Mahler non le importava affatto. Alma stava già cercando di diventare una personalità, quando si fidanzo con Mahler. Egli ne era legittimamente preoccupato: « Un essere umano può acquisire la personalità che tu intendi — le scrisse — dopo una lunga esperienza di lotta e sofferenza, grazie a un'intrinseca disposizione vigorosamente sviluppata... non è possibile tu sia già il tipo di persona che ha trovato dentro se stessa una base razionale per la propria esistenza e in tutte le circostanze mantenga e sviluppi la sua natura immutabile, individuale e la preservi da tutto ciò che è alieno e negativo. Questo perché tutto in te è ancora seminale, inespresso e potenziale. Sebbene tu sia un 'adorabile, infinitamente adorabile e incantevole fanciullina, con l'animo retto e un carattere promettente, franco e già sicuro di sé, non sei ancora una personalità... Nessuno dei Burckhard, Zemlinsky (questi erano tra gli ammiratori di Alma: Burckhard un attempato poeta, direttore del Burgtheater; Zemlinsky, che insegnava composizione ad Alma, aveva tra i suoi allievi Schoenberg) è una personalità. Ciascuno di essi ha la sua dote peculiare — come qualche eccentrico talento, una scrittura illeggibile etc. — che, a causa di un'intima mancanza di autoconfidenza, difende, evitando qualsiasi "nutrimento", per timore di diventare banale... Vi intossicate a vicenda di verbosità'. Era Alma adesso a preoccuparsi per questa lettera da precettore, spiacevolmente penetrante, che chiedeva sottomissione totale e il completo abbandono della sua musica per amore del fu turo marito : .Non fraintendermi immaginando io difenda la visione borghese della coppia sposata, con la moglie giocattolo del marito che si cura della casa... Ma una cosa certa è die tu devi diventare "ciò di cui ho bisogno" se vogliamo essere felici insieme, cioè, mio marito e non mio collega.. Mahler era in grado di immaginare che questo non era l'ordinaria visione borghese, perché stava soggiogando Alma non a se stesso, ma alla propria arte. La sua stessa vita era un'austera routine dedicata alla produzione musicale. Non c'era tempo che per il lavoro, interrotto da tre pasti giornalieri funereamente puntuali e da una rapida passeggiata di qualche isolato, dopo cena. Nell'ambiente da cui veniva. Alma aveva imparato ad accettare che genio e creatività annullano qualsiasi altra considerazione e cosi si sottomise: non senza però lamentarsi costantemente di Mahler nel diario: della sua mistica del lavoro, della trascuratezza verso di lei. Ma. come dice in Afein Leben (a proposito di Pfitzner pare e non di Mahler) .Nelle persone di grande significanza riconosco il diritto all'egoismo assoluto.. Fin dalla prima volta Alma scelse accuratamente un genio e. nonostante la sua tirannia in casa e sul podio, un uomo di profonda morale e sottigliezza psicologica, con una capacità dostoevskiana per la sofferenza cosmica e una natura gentile che, quand'egli le permetteva d'apparire, gli conferiva un favaie charme, specialmente con le figlie. La prima figlia mori tra i tormenti della difterite nel 1907. Alma era in stato di collasso e il medico che la esaminava controllò anche la salute di MahJer. scoprendo gravi disturbi cardiaci' da quei momento seppe che non gli restava molto da vivere. I suoi ultimi anni, funestati dalia morte della figlia favorita e dali incombere cei:a sua. sono una lettura straziante. a:.t-ó J-j spedita in una stazione termale (allora per consuetudine, si passavano \jhr.'r.. .:. queste località) dove Walter Gropiu*. s r.a.-.vjro di lei Ritornato a casa '.<-. y.-.'u.v* •.i.jtiw.vS.h di sposarlo, ma. compiendo uno straordinario errore. Indirizzo la le: vera a M*hi« che rimase sconvolto. Poco dopo. Alma ceOt appuntamento a Gropius vicino alla casa per ie vacanze estive; Mahier accorse nel villaggio, trovo Gropius e lo lascio tète-à-tete con Alma, dicendo stila moglie che avrebbe dovuto scegliere fra loro due. Alma scelse Mahler. ma resto contrariata, riconoscendo che la propria inquietudine era principalmente causa sua. Egli si recò a Leiden per consultare Freud: passeggiarono per due ore discutendo il problema di Mahler. Non fu altro che un'analisi ortodossa. Mahler pare si dimostrasse cosi conscio delle tecniche di Freud da riuscire a evitargli la seccatura di scandagliare i suoi sentimenti e i suoi ricordi, dicendogli subito quello che serviva circa la sua infanzia. In questo singolo intervento Freud gli spiegò gli effetti del suo passato sulle relazioni con Alma. Da allora In poi Mahler compi toccanti sforzi per essere più riguardoso con lei. Mori nel 1911, lasciando la giovane vedova in buone condizioni economiche. Lei non mancava di corteggiatori. Lo scienziato Paul Kammerer minacciò di spararsi per amor suo. fino a che lei telefonò alla signora Kammerer pregandola di sbarazzarsi della pistola. All'inizio del 1912 trovò un altro genio: Oskar Kokoschka. di sette anni più giovane di lei. Per tre anni vissero quella che egli chiama «una relazione estremamente appassionato.. Voleva sposarla ma lei non riusciva a decidersi; e rifiutò di dargli un figlio, come Alimi Mahler in una c (Copyright N.V. Rcvicw ol Boote Ope caricatura di Levine ra Mundi e per ! Italia .La Stampa.) lui desiderava, perché vedeva la morte della prima bambina come una punizione, per averla concepita prima del matrimonio. Quando fu Incinta decise di abortire. Kokoschka era geloso perfino della memoria di Mahler e la accusava di essersi elevata alla sua condizione sociale come vedova del musicista. Il capitolo che Karen Monson dedica ad Alma e Kokoschka è un po' confuso: ma non c'è da stupirsi col modo in cui i due andavano avanti. .Stupendo, ma ancora più stupenda è la mia vita — scrive Alma sul diario — che mi permette di assaporare il mio tempo nella sua pienezza. Sono veramente fortunata! Posso vedere attraverso ogni cosa, tutto mi è chiaro. Il lavoro di quest'uomo è un enigma per la mia femminilità; con ciò sento di averraggiunto la mia vetta.. Kokoschka mise fine a tutto nel 1914. arruolandosi nell'esercito. Alma reagì cosi allo scoppio della guerra: .Spesso immagino di aver causato un tale pandemonio per provare una sorta di risveglio o di riconciliazione; e questo potrebbe anche significare morte*. Ora per Gropius il sentiero era libero, sebbene Kokoschka scrivesse ad Alma chiedendole di tornare da lui. • Parlava spesso della sua morte insinuando che Alma ne sarebbe stata in qualche modo colpevole.. Ma Alma aveva già scritto a Gropius. che si trovava a Berlino, ricoverato per una ferita ricevuta al fronte. Nell'agosto del 1915 lo sposò senza che questo matrimonio rivestisse per lei mai troppa importanza. Comunque fu sporadico, perché Gropius tornò presto a combattere. Egli non era un'anima tormentata come Mahler né un turbolento enfant terribile come Kokoschka. Figlio di un noto architetto tedesco, era un gentiluomo naturale, cresciuto e imbevuto nell'etica protestante. Niente di ciò entusiasmava veramente Alma, per la quale poteva essere secondario il fatto che anche lui. nel suo modo pacato, era un genio. Ma potendo vedere che era un uomo fantasticamente bello, volle dargli un figlio Lo fece l'anno seguente. Chiamò la bambina Manon. poi Manon Lescaut; quasi una scelta presaga. Il successivo grande amore di Alma fu Franz Werfel, di undici anni più giovane di lei. piccolo, grassoccio e piuttosto sporco. Figlio di un agiato ebreo, fabbricante di guanti a Praga, era diventato un infiammato scrittore di sinistra e viveva in condizioni di squallore tali che, vedendole, la schizzinosa Alma si convinse che egli avesse bisogno di lei. Se Mahler era stato una sorta di figura paterna, adesso lei stava per acquistare una specie di figlio. Nella loro lunga relazione sempre lo incitò ad andare avanti col suo la¬ vedova di lui. Ciò le permise di concentrarsi sulla parte della vedova di Mahler. Quest'ultimo si rivelava il miglior investimento in genio: la sua fama era crescente, mentre quella di Werfel declinava. Lei desiderava ancora ardentemente Kokoschka, il più eccitante del suoi amanti, quello di cui ammirava maggiormente le opere. Di quelle di Mahler e di Werfel non le era mai veramente importato. Dopo la morte di Werfel le sue eccentricità presero un sentiero più convenzionale. Era sempre stata una buona bevitrice; ora lo era anche di più. Beveva soltanto Benedictlne, cominciando con un bicchierino per il breackfast e continuando con regolarità •ma non di solito oltre il suo livello di tolleranza. Chi diceva di averla vista ubriaca, pare non considerasse il suo udito menomato*. Era la conseguenza di un morbillo infantile che, quando era già una stupenda ragazza, le conferì un fascino particolare, obbligandola a stare molto vicino ai suoi interlocutori per afferrarne le parole e, come Miss Prism, ad appendere i suoi famosi incantevoli occhi alle loro labbra. Nei suoi ultimi anni era diventata una donnona de luxe che vestiva trascurata sotto una vestaglia di broccato, con una torreggiante acconciatura bionda. Sedeva nel suo appartamento di New York, ricevendo i tributi degli uomini della stia vita, fino al 1964, anno in cui morì, a ottantacinque anni. Tom Lehrer la celebrò in una canzone che cosi finisce: Alma, dicci. come evi tared 'esser gelosi ? Sempre le anitre invidiano i cigni Chi Gustav e Walter ha conquistato- tu Walter Gropius