Per l'inchiesta sulle tangenti a Savona arrestato il presidente della Provincia

Per l'inchiesta sulle fungenti a Savona arrestato if presidente della Provincia E' Domenico Abrate, democristiano, accusato di corruzione, concussione, associazione a delinquere Per l'inchiesta sulle fungenti a Savona arrestato if presidente della Provincia NOSTRO SERVIZIO SAVONA — Un altro arre-; sto, il ventitreesimo, per ii «caso Teardo», l'ex presidente della giunta regionale della Liguria finito in carcere con buona parte dello stato maggiore del psi ligure. Ieri sono scattate le manette ai polsi del presidente dell'Amministrazione provinciale di Savona, Domenico Abrate. democristiano. 47 anni, ex sindaco di Spotorno, dove abita, ed ex vicepresidente dello Iacp. Le accuse sono: associazione a delinquere di tipo mafioso, corruzione e concussione. Le stesse imputazioni che hanno sulle spalle le altre persone — politici, amministratori, commercianti e professionisti — finite ir. carcere per questa inchiesta che, secondo l'accusa, riguarda tangenti colossali e sistematico taglieggiamento delle attività produttive di Savona e provincia. In mattinata era stato interro¬ gato Leo Capello, ex presiden-'j te del Savona-Calcio ed ex candidato alla Camera per il psi, arrestato il 14 giugno. Domenico Abrate, massone «in sonno», come molti altri dei personaggi coinvolti in questa inchiesta, è stato invitato nella caserma dei carabinieri insieme con il segretario generale dell'Amministrazione provinciale, Aschero. Appena varcata la soglia del comando gruppo carabinieri gli è stato notificato il mandato di cattura firmato dai giudici istruttori Francantonio Granerò e Michele Del Gaudio: una decisione che ha trovato il consenso anche del rappresentante della pubblica accusa, Giuseppe Stipo. Pare che fra 1 magistrati inquirenti, qualcuno fosse propenso a firmare altri mandati di cattura. Forse potrebbe essere questione di ore o di giorni. I nuovi provvedimenti nell'aria riguarderebbero uomini ap¬ partenenti a forze politiche che non sono state ancora chiamate in causa. Al presidente della Provincia è stato contestato di avere preteso o accettato tangenti da almeno quattro grosse imprese appaltatrici di lavori pubblici: la «Cave e Strade» di Cairo Montenotte, Freccerò di Savona, Damonte di Alassio e Ghlgllazza di Finale. Sempre secondo l'accusa, Abrate avrebbe agito in concorso con Alberto Teardo. con Roberto Siccardi, Gianfranco Sangalli e altri complici, tutti in carcere. Gli appalti sui quali Domenico Abrate avrebbe intascato soldi si riferirebbero a lavori della Provincia e dello Iacp di Savona. La «Cave e Strade» appartiene a Gian Piero Sirtori, ma sembra che alle sue spalle ci siano i capitali di Lucio Lombardini, un imprenditore più «importante... Bruno Balbo

Luoghi citati: Alassio, Cairo Montenotte, Liguria, Savona, Spotorno