I nerazzurri hanno accettato Miller

i nerazzurri hanno accettalo Miller i nerazzurri hanno accettalo Miller E- la .s.PÌe^zìone che Sandro Mazzola dà della resurrezione della compagine di Radice - «A Natale conosceremo le sue reali ambizioni di classifica» MILANO — Ingranata la nifircia giusta, l'Inter è tornata a volare e a sognare. La classifica corta, la vicinanza con le prime della classe lascia Intendere a più d'uno nell'ambiente nerazzurro che la rimonta, una clamorosa rimonta, non è affatto Impossibile. Lo dice anche Sandro Mazzola, uno abituato ad esprimersi con estrema cautela: «A Natale—ha dichiarate: Ieri in Foro Bonaparte — sapremo se l'Inter è squadra da scudetto*. Mazzola è poi andato oltre, lasciando intendere che a questo punto sarebbe addirittura propenso a confermare Gigi Radice anche per la prossima stagione. Ma andiamo per ordine. Perché Sandro crede in questo rilancio, perché a Natale saprà se l'Inter è da scudetto? ..// calendario — ha risposto — ci propone una serie di par¬ tite abbastanza abbordabili, sempre se la squadra glocìierà come ha fatto contro la Roma. Avellino, Austria Vienna, Fiorentina e Verona sono nell'ordine i nostri impegni, ebbene se dovessimo guadagnare un paio di punti su chi sta in vet¬ ta, allora si potrebbe sciogliere ogni riserva ed avanzare qualche pretesa anche da parte dell'Inter». Cosa è cambiato nella squadra di Radice rispetto alla prima parte del campionato, quando 11 bilancio era fallimentare? Cosa c'è di talmente nuovo da imprimere una svolta ad una formazione che sembrava destinata a lottare per la salvezza e che invece sta recuperando terreno a vista d'occhio? «L'inserimento di Mueller, a mio avviso, è stato determinante. Ora la squadra lo ha accettato, un anno fa era esattamente il contrario. Hansi aveva sbagliato il suo modo di inserirsi, si faceva distrarre da vicende die lo hanno messo in cattiva luce presso gli altri titolari. Mueller, da ragazzo intelligente qual è. Ita capito tutto ed ora fa parte della squadra. Ora sta dando un ot¬ timo rendimento anclie se da lui, personalmente, mi aspetto ancoradipiù». Ovviamente Mazzola si riferisce all'attività extra calcio del tedesco, distolto dal suol impegni agonistici ora da un sarto famoso, che l'ha fatto posare come indossatore, ora da sponsor di ogni genere tutti disposti a pagare bene per avere il suo limpido ed accattivante sorriso. Però 1 compagni brontolavano, a lui erano concessi troppi permessi, se loro arrivavano in ritardo erano multati. Fino a pochi giorni fa Mazzola era molto prudente, insisteva a definire l'Inter «una bella ammalata». Perché questo cambiamento di opinione: dipende soltanto dalla vittoria sulla Roma? «Io — risponde — continuo a tirare il freno a mano, prima di potermi esprimere in modo completo voglio vedere cinque partite di seguito come quella di domenica con la Roma. Soltanto in caso di continuitàpotrei esprimermi a mia volta con un certo entusiasmo». A questo punto come valuta Mazzola il lavoro di Radice? «Penso che possano bastare due esempi per rispondere e cioè il fatto che due giocatori come Bini e Muraro, nonostante fossero stati messi in disparte, al momento della loro utilizzazione hanno rispo¬ sto in modo completo facendo, in pieno il loro dovere. Significa che Radice ha lavorato bene anche per la panchina, è la conferma che nella squadra esiste quello spirito di corpo da noi auspicato»■ Se 11 campionato fosse finito ora confermerebbe Radice? «Senz'altro» ha risposto Mazzola e sembrava sincero. Giorgio Gandolf i

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