Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Collezione Panza: cultura è anche dibattito - Qualche lampadina per rendere meno buio il Natale -1 suggerimenti al catasto arrivano in ritardo - Il Comune non ha speso un soldo - Sola e senza cumulo e o a o , e ? 0 8 e o -' i Un lettore ci scrive: «Mi chiedo qual è il direttore artistico che consigli la Regione Piemonte e la città di Torino delle scelte di acquisto e investimento in opere d'arte, oppure se queste (Galleria d'Arte Moderna da 10 anni prativamente chiusa e priva di un direttore) sono occasionalmente determinate da un venditore o da un offerentedi turno. «C'è una programmazione, nelle scelte coerenti di indirizzo adeguato, nel settore delle Arti figurative, per un 'immagine complessiva della città e della Regione?In città molti mormorano per questa spesa enorme, sarebbe bene che venissero allo scoperto. «Non si può lasciare solo ai politici il compito di decidere. E' una buona occasione per la società civile che si sente espropriata dai partiti, di assumersi le responsabilità; sarà inutile parlare dopo, infatti chi tace acconsente. Con quale criterio "si" ulla collezione Panza di Biumo e "no" all'ormai venduto Codice di Leonardo? Non sarebbe meglio impiegare gli stessi capitali per restaurare i capolavori siti ìlei depositi o nelle cantine dei musei torinesi?» Giorgio Colombari Un gruppo di lettrici ci scrive: «Abitiamo iti via Cristoforo Colombo e ieri abbiamo avu- to ta sorpresa di vederla addobbare con festoni luminosi natalizi. E cosi pure le vie adiacenti. «In un momento di crisi, di disoccupazione, di cassa integrazione, di giornalieri aumenti dei prezzi, non sarebbe stato più opportuno offrire per Natale agli abitanti del quartiere una riduzione dei prezzi o devolvere in aiuti a chi ne ha bisogno?». «Sono carnevalate che non ci pare che in un momento difficile come l'attuale siano gradite ai veri torlìiesU. Seguono le firme Il direttore dell'Ufficio Tecnico Erariale ci scrive: «In relazione alla lettera pubblicata il 24 novembre, nella quale vengo, quale responsabile del Catasto di Torino, chiamato in causa dal lettore geom. Manollno, ritengo doverose alcune precisazioni. All'inconveniente lamentato, frutto di una situazione contingente ed eccezionale, si è voluto porre rimedio, per quanto le carenze strutturali e di personale dell'Ufficio lo consentono: «1. Con l'istituzione di un secondo ingresso e di una cassa complementare, onde favorire un più ordinato e razionale afflusso del pubblico ai vari servizi del Catasto: 2. Con l'apertura straordinaria dell'Ufficio nel pomeriggio del mercoledì e nella mattina del sabato per venire incontro alle esigerne delle categorie professionali indicate dal lettore, sema che il doveroso interessamento alle loro necessità sia causa di ulteriori disagi per il pubblico "normale", per il quale l'Ufficio resta a disposizione nell'orario tradizionale. «Infine, mi sia consentito di far rilevare il fatto die la parziale coincidenza dei suggerimenti del lettore con i provvedimenti già in precedenza tempestivamente assunti dall'Ufficio, testimonia di un crescente spirito di collaborazione tra utenza e pubblica amministrazione». dr. ing. Armando Ancona L'assessore per 11 Personale del Comune ci scrive: «Su La Stampa è comparsa un'intervista a Guido Am- brosini, segretario provinciale Cisl settore pubblico, che definisce follia l'eliminazione dell'Ufficio prenotazioni telefonidie dell'anagrafe, accusa il Comune di rifiutare il rapporto con il sindacato e afferma che l'amministrazione avrebbe sostenuto la spesa di 907 milioni per installare attrezzature telefoniche che non funzionano. «Mi sento in dovere di fornire due spiegazioni e una smentita: la chiusura dell'Ufficio prenotazioni telefoniche è stata decisa nell'ambito del riordino degli Uffici Anagrafici legato al Decentramento, che ha visto coinvolti i lavoratori; le vicende contrattuali richiamate da Ambrosini sono riconducibili al confronto nazionale fra il sindacato, il governo e le associazioni degli enti locali; è in corso, a livello regionale, una trattativa fra le rappresentanze degli enti locali, compreso il Comune di Torino, e quelle sindacali. ■ mll Comune ha stipulato con la Sip un contratto di fornitura di servizio che oggi è considerato un punto di ri¬ ferimento nel rapporto fra l'azienda stessa e i grandi clienti. Il contratto prevede che l'amministrazione liquidi alla Sip esclusivamente il servizio reso, mentre il costo delle attrezzature è a carico della Sip stessa; inoltre prevede la corresponsione di pe- ' nati nel caso che il servizio non risponda alle esigenze dell'ente previste nel contratto. A tutt'oggi l'amministrazione non ha sborsato neppure un centesimo». Maurizio Mancini Una lettrice ci scrive: «Mi riallaccio alla lettera del sig. Irò Prati di Cuneo "Il bi-pensionato suggerisce". Quanto è giusto quello che dice riguardo al cumulo! Di questo chi maggiormente risente è chi rimane solo come la sottoscritta, che, vedova con pensione del marito (statale) di poco superiore alle 600 mila mensili, si è vista de-. curtare la sua pensione di anzianità di 35 anni (11 anni di contribuzione alle dipendenze e 24 anni prosecuzione volontaria) al di sotto del minimo e precisamente dall'anno scorso L. 1S1 mila lorde. «Facendo il cumulo rimane ben poco, e con una figlia a carico. Chi ha la fortuna di proseguire la vecchiaia in due è avvantaggiato moralmente e materialmente e in modo evidente nei confronti di chi è solo». ElzaPedronl

Persone citate: Ambrosini, Armando Ancona, Giorgio Colombari, Guido Am, Irò Prati, Maurizio Mancini, Panza

Luoghi citati: Comune Di Torino, Cuneo, Piemonte, Torino