Decimato un clan della mafia (ventidue arresti per droga)

Decimato un don della mafia (ventidue arresti per draga) In carcere un boss catanese legato ai Santapaola Decimato un don della mafia (ventidue arresti per draga) ROMA — Quasi un anno di indagini e poi, l'altra notte, una catena di arresti che ha decimato un grosso «clan» mafioso: fra Roma e Catania sono finite in carcere ventidue persone, ma gli ordini di cattura sarebbero complessivamente una cinquantina. L'accusa che accomuna tutti gli arrestati è per ora quella di traffico di stupefacenti, ma l'organizzazione che negli ultimi mesi la Guardia di Finanza era riuscita a «radiografare» aveva interessi un po' in tutti i campi: dal con- trabbando al racket delle bische, allo sfruttamento della prostituzione. Tutto, secondo i finanzieri, concentrato nelle mani di una potente famiglia catanese, quella dei Ferrera, strettamente legata ad un altro clan di cui a lungo si era parlato dopo l'assassinio del generale Dalla Chiesa: i Santapaola. Del Ferrera, l'altra notte a Catania è finito in carcere uno dei più in vista, Antonino, quarant'anni. Non tutti i nomi delle persone arrestate sono stati resi noti, per non intralciare le Indagini. Quelli -che sono trapelati riguardano comunque quasi tutti personaggi siciliani: con Ferrera ;sono finiti in carcere Carmelo Savoca, 33 anni, Giovanni Le otta di 36, Concetta Mornina, 58, Nicolò Trapani, di 48, .Antonietta Giustolisi, di 55, Orazio Torrlsl, 29, Salvatore Ferra, di 54. A Roma sono sta•tl Invece bloccati nelle loro 'abitazioni due cugini, anche loro di origine catanese; si chiamano Francesco ed Umberto Cannizzaro, ed hanno entrambi 37 anni. «Per la prima volta — dicono i finanzieri, col sostituto che da Roma ha coordinato l'inchiesta, Francesco Nitto Palma — abbiamo ricostruito attività e girl ftnansiari di una cosca mafiosa non risalendo da singoli episodi verso il verttre, ma partendo dai "ho»»- p. seguendo a lungo,' giorno per giorno, i loro affari». Sulle dimensioni dell'attività, le informazioni per ora sono scarse: alla Finanza, dicono solo che 11 clan del Ferre-a aveva ramificazioni in tutta Italia, e «contatti» praticamente in rutto il mondo per ■ il orwiercio della droga. t. Caiani \ 1 Ferrera (soV>; ..-"•m.nBtl «Cavadduzzu»,' per l'attività sruzie alla quale avevano cominciata li loro ascesa, una catena di macellerie equine nel quartiere di San Cristoforo) erano noti fino a ieri soprattutto per essersi conquistati il controllo del gioco d'azzardo, e per il contrabbando. Iniziata negli Anni 70, la loro ascesa era culminata, piuttosto di recente, nell'alleanza col clan dei Santapaola contro un terzo gruppo mafioso del Catanese, quello dei Ferlito. La sensazione, comunque, è che i risvolti più interessanti dell'operazione dell'altra notte siano ancora segreti. -Solo adesso — ammettono alla Guardia di Finanza — stiamo collegando le indagini di questi ultimi tempi ad episodi scoperti in precedenza, ad operazioni già compiute». Una sicuramente consiste nell'arresto, avvenuto a Roma lo scorso ottobre, di Giovanni Rapisardi, un «corriere» che aveva con sé più di cento grammi di cocaina. Nuovi capitoli di grande interesse promettono di aprirsiattraverso le indagini dei nuclei tributari sul patrimonio' immobiliare del clan, 1 movimenti di denaro da e verso l'è- stero, le attività di misteriose «finanziarie». Il gruppo, sostengono i fi- • nanzieri, possedeva anche1 una sua piccola flotta, impiegata soprattutto nel contrabbando. Ad uno degli arrestati dell'altra notte, Nicolò Trapani, sarebbe appartenuta, non si sa bene attraverso quali passaggi, anche la -Alexandros T», una motonave di 500 tonnellate che, intercettata carica di sigarette di contrabbando al largo della costa siciliana, era stata abbandonata dall'intero equipaggio prima che le vedette della Finanza potessero raggiungerla. Il cargo era stato poi recuperato (Altri servizi in Cronaca)

Luoghi citati: Catania, Italia, Roma, San Cristoforo