I pentiti hanno vuotato il sacco caduti in trappola 57 camorristi
I pentiti hanno vuotato il sacco caduti in trappola 57 camorristi ; Gigantesca retata nel Salernitano; altro blitz in Calabria, 6 arresti I pentiti hanno vuotato il sacco caduti in trappola 57 camorristi ..SALERNO — Un'altra gì-, gantesca retata nell'agro no- i cerino sarnese per debellare! la nuova camorra di Raffaele : Cutolo e pulizia anche tra le file della 'ndrangheta calabrése che opera nella Piana di Gioia Tauro. Due operazioni scattate quasi contemporaneamente e che hanno impegnato centinaia di uomini carabinieri e agenti. Tra giovedì sera e venerdì pomeriggio il Salernitano è stato passato al setaccio perché gli investigatori dovevano eseguire 167 ordini di cattura. L'operazione è scattata dopo le rivelazioni di alcuni «dissociati» in carcere dal giugno scorso, quando fu arrestato anche il presentatore televlsivo Enzo Tortora. Sembra che Cutolo avesse alle sue dipendenze 1200 persone. Oggi questo esercito si è notevolmente ridotto. Sono finiti In galera i boss più prestigiosi, gli uomini che avevano alle loro dipendenze hanno cambiato ària. La retata che si è conclusa ieri pomeriggio è servita a manda re in galera 57 persone, dodici Bono latitanti e altre 98 sono state colpite da mandato di'cattura già in carcere, dove si trovano dal giugno scorso e dà'prima ancora. "Sull'intera operazione viene mantenuto il massimo riserbo da parte deci! Investi gàtori. Il procuratore capo della Repubblica Oelormlni si è limitato a fornire alcuni dati mettendo In risalto -l'impegno profuso e la disponibilità dimostrata dalle forze dell'ordine» che hanno agito congiuntamente. Per quanto riguarda le per sene arrestate sono trapelati mìo alcuni nomi. 81 tratta di Antonio Di Malo, fratello di Salvatore, ritenuto 11 «capozona» dell'agro nocerlno sarene'se del «clan» Cutolo ed at- ■*wr. - " - tualmente detenuto; di Pasquale ed Aurelio Marandinc, fratelli di Giovanni, attualmente latitante in quanto colpito dall'ordine di cattura emesso 1117 giugno scorso dai magistrati napoletani contro 856 persone e ritenuto uno dei «personaggi di spicco» dell'organizzazione, del fratelli Pasquale, Giosuè e Marco Nigro, noti personaggi della zona di Battipaglia e dei fratelli Pasquale, Antonio e Gerardo Forte, costruttori edili della valle del Limo. Delle altre persone coinvolte nell'Inchiesta non sono stati resi noti 1 nomi. Sono state fatte numerose perquisizioni durante le quali sono stati sequestrati fucili, pistole e munizioni nonché documenti ritenuti -di notevole interesse» ai fini di un ulteriore sviluppo delle indagini. SI è trattato dell'operazione più importante sino ad ora avvenuta In provincia di Salerno, dove negli ultimi anni gli episodi di criminalità avevano avuto ulteriore Impulso. Negli ultimi tempi, si è particolarmente sviluppata l'attività del racket ai danni di commercianti ed imprenditori. Nel corto di recenti indagini polizia e carabinieri hanno addirittura accertato la par-[ teclpazlone di minorenni ad attentati di chiaro stampo estorsivo. E' anche notevole ili numero degli omicidi, causati in gran parte dalla sanguinosa lotta tra clan rivali. Dall'60 a oggi si sono verificati altri gravissimi episodi di criminalità quali l'uccisione di tre noti penalisti e della figlia di dieci anni del procuratore capo della Repubblica di Sala Consuona. La retata in Calabria è rimasta nei confini della Piana di Gioia Tauro. Trentuno i mandati di cattura emessi dal giudice istruttore di Palmi. Franco Greco, sei gli arrestati. Sono finiti in carcere Antonio Fedele, 41 anni, di Rizziconi. che negli Anni 70 fu implicato in una faida con il clan dei Piromalli, Cosimo e Carmine Alvaro, fratelli di 63 e 68 anni, Vincenzo Arcuri, 33 anni e, Bernardo Bellocco, di 28, residenti a Rosarno, e l'autista Consolato Tripodi, 37 anni, che abita a Gioia Tauro. Ricercati Nicola Alvaro, 37 anni, sospettato di aver preso parte all'assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ma lasciato Ubero per mancanza di indizi, Giuseppe Piromalli, 62 anni, latitante da nove e fratello di don «Mommo» ritenuto il capo assoluto della 'ndrangheta, Giuseppe Raso, 42 anni, di Clttanova, Antonio Pesce, 30 anni, figlio del boss di Rosarno, Tommaso Autollsano, 22 anni, Giuseppe Reitano, 26 anni, e Antonino Alagna, 20 anni, tutti e tre di Gioia, Rocco Bellocco, 21 anni, di Rosarno, e Giuseppe Alvaro, 40 anni, residente a Sinipoll. I rimanenti mandati di cattura sono stati notificati in carcere.
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