Film in «serie» contro la crisi? di Stefano Reggiani

Film in «serie» contro la crisi? A Catania si discute di cinema pubblico e dei problemi del settore Film in «serie» contro la crisi? DAL NOSTRO INVIATO CATANIA - Tra vecchie voglie di film feriali (facciamo anche noi ti nostro Dallas) e nuovi episodi di crisi (Il caso recente della Gaumont) si sta svolgendo a Catania un convegno-festival molto importante, anche se un poco improvvisato e concitato. Il Fiade (Festival Internazionale degli audiovisivi d'Europa) non vanta solo il patrocinio del Presidente della Repubblica, del capo del Governo e di tutti t ministeri Interessati alla cultura, dovrebbe avere il compito dì rilanciare l'immagine del cinema pubblico in Italia, promuovendo, nello stesso tempo, una stabile collaborazione tra t produttori pubblici d'Europa. Che cos'è il cinema pubblico? E' quello pagato con l soldi della collettività nel momenti di crisi del mercato e di scomparsa dei produttori privati. In Germania, in Inghilterra, in Scandinavia, il cinema è diventalo un'attività culturale sostenuta 'è' promossa' 'dolilo Stato. Il pericolo da evitare è che tutto il cinema europeo diventi cinema assistito, parassitario, privo di verifiche pubbliche. L'Italia che ha da poco smantellato l'Italnoleggio e le sue non fortunate esperienze, si presenta con l'Ente Cinema (che controlla Cinecittà e Istituto Luce) e col fermo proposito di trasformare l'assistenza in programma di attività redditizia. Dicono: la Gaumont ha fallito una politica degli autori di vecchio tipo, bisogna inventare una nuova politica degli autori per gli Anni 80. 1 Per sostenere il nuovo ruolo del cinema pubblico, è venuta una folta delegazione di addettiai lavori, insieme con Gastone Favero, commissario dell'Ente cinema. E' venuto anche il ministro Logorio che ha fatto agli osservatori dell' Europa orientale una specie di appello sovranazlonale in difesa dell'identità culturale europea e in nome della comple¬ mentarità delle culture. Afa il comunista Pàvollni ha chiesto più, esplicitamente una forma di legittimo protezionismo contro la colonizzazione americana, in particolare attraverso la mal presentata legge sulle televisioni private. Mentre si studiano a livello europeo piani di produzione comune e di agevolazioni fiscali, l'Ente cinema ha pronto unpiaho triennale per sfruttare le risorse di Cinecittà. Non solo si offriranno servizi e teatri di posa (anche agli americani), ma si Inventerà it seriale italiano (quando magari la Rai si sveglierà dalla sua ipnosi politica). A Catania si sono visti i primi tentativi della Rai, da sóla o In coproduzione: un episodio pilota nella serie Tir, diretta da Tonino Valerli, un episodio della serie Caccia al tesoro, diretta da Duccio Tessati, un telefilm-proposta di Luigi Perelli (Forfora), un Western di cose nostre, tratto da Sciascia e diretto da Pino Passalacqua. Il più sfacciato, più programmato, più discutibile è l'episodio di Tir, storia di due camionisti alla Bud Spencer, del loro padrone Adolfo Celi, della loro amica Alba Mottura. Avventure sulla strada tra un bel paesaggio e una scazzottata, fascino d'Italia e banditismo internazionale secondo una formula che avvolti non è piacili ta. Eppureil seriale passa proprio dalle furbizie e dagli schemi di un genere supersemplificato: se non sarà. Valerli a far centro sarà un altro. N Stefano Reggiani ,

Persone citate: Adolfo Celi, Alba Mottura, Bud Spencer, Duccio Tessati, Gastone Favero, Gaumont, Luigi Perelli, Pino Passalacqua, Sciascia