Spaghetti western messi in antologia di Ugo Buzzolan

Spaghetti western messi in antologia «Arrivano i vostri» stasera à Tv2 Spaghetti western messi in antologia Arrivano i vostri, stasera a Raldue: in dieci puntate una storia e un'antologia del western all'Italiana, detti anche, sprezzante-' mente o affettuosamente, spaghetti-western. Molto bene. Una materia di grande interesse, e vivacissima. SI sa che il western all'italiana nasce nel .1964 con Sergio Leone e con Un pugno di dollari. .Ma perché nasce? Esaurimento del filone mitologico che per altro, sul declinare, aveva, esibito scaz'zottature da saloon? O per manifesta stanchezza del western americano che sembrava ormai più propenso a battere la via delle atmosfere e delle analisi psicologiche al rallentatore che quella delle dinamiche cavalcate? Naturalmente nel '64 l'operazione di Leone non era il pruno tentativo di europeizzare 11 western: ci avevano provato 1 francesi al tempo dei tempi, e si erano cimentati 1 tedeschi all'Inizio degli Anni 60, ma nessuno s'era fatto prendere sul serio (da noi era comparso, isolato, nel '42, un western passionale che nessuno mal ricorda. La signora dell'Ovest, di Koch con Isa Fola. Rossano Brazzl e Michel Simon). Comunque 11 western all'Italiana — assurdo nella sua Imitazione di un genere strettamente legato, sia pure con mille falsificazioni «eroiche», alla storia degli Stati Uniti (e alla distruzione di un popolo, quello indiano) — ha costituito un grosso fenomeno, con 11 coinvolgimento di schiere di registi (oltre a Leone. Tessarl, Corbucci e poi Lizzani, Glraldl, Damiani, Vanclnl e altri), con incassi favolosi in Ralla e all'estero e — bisogna aggiungere —con alcuni prodotti che, emergendo da un mare di pellicole di scarto, si distinguevano per ritmo, grinta (all'eccesso), Invenzioni pirotecniche e, qua e là, ironia paradossale e dissacrante. DI tutto questo si parlerà nelle dieci puntate con-, dotte con loquace cordialità da uno del «padri», del western-spaghetti, Duccio Tessarl. Ecco, direi che, almeno nell'esordio di stasera, si parla decisamente troppo. Logico risalire alle origini e quindi eccellente l'inserimento di un classico come La grande rapina al treno del 1903; comprensibile la visione di brani del patriarca John Ford (ma perché proprio 11 retorico e patriottardo Cavalieri del Nord-Ovest, in più commentato In Italiano da una insopportabile voce littoria?); e divertente una sequenza scatenata e farsesca di un film mitologico. Ma in mezzo, a frenare l'Impeto, quale profluvio di Interviste, intervistine, colloqui, ricordi, rievocazioni, puntualizzazioni ecc. ecc. Intendiamoci, Importanti ed essenziali alcuni interventi : però il tutto poteva essere ristretto e condensato di un buon terzo per lasciare molto più spazio a quello che gli spettatori giustamente aspettano e pretendono, gli spezzoni di film, sempre e in ogni caso preferibili ad un signore che discorre sui film. D'accordo, consideriamo questa prima puntata una necessaria introduzione. Ma dalla prossima puntata 'possiamo sperare In una vera antologia? Dalla prossima puntata — confermandosi, del resto, alle regole del migliore western —la trasmissione rara prevalere le immagini sulle parole? Ugo Buzzolan

Persone citate: Corbucci, Damiani, Duccio Tessarl, Isa Fola, John Ford, Koch, Lizzani, Michel Simon, Sergio Leone

Luoghi citati: Stati Uniti