Il papà di Alice è un doppio di Osvaldo Guerrieri

Il papà di Alice è un doppio Un grande Alberto Lionello fa Anoullh a Milano, Mino Bellel a Torino nelle deliziose «Lettere di Carroll» Il papà di Alice è un doppio Precettore pedante, fabulatore e fotografo di bambine «pescato» fra 100 nula lettere TORINO — E' un peccato che Le lettere di Lewis Carroll si rappresentino al Gobetti' nella settimana del vasi ài ferro. Con Gassman all'Alfieri, Kemp al Colosseo e La Mandragola al Cartonano, temiamo che questo delizioso spettacolo di Masottno D'Amico, diretto con amorosa dedizione da Marco Sciaccaluga e interpretato con eleganza e pudore da Mino Bellel, diventi una «madelelne» soffocata dalle torte alla panna. Masolino D'Amico ha pescato tra le centomila lettere del, reverendo Charles Lutvldgé Dodgson, meglio noto con lo pseudonimo di Lewis Carroll, e ne ha ricavato un copione teso a mostrare la doppia anima .del creatore di Alice. Ci presenta, da una parte, Il severo e pedante precettore al Christ Church College di Oxford e, dall'altra, il fabulatore fantasioso, l'uomo capovolto che. usa la mano sinistra per scrivere le sue storie fantastiche e la destra per la corrispondenza ufficiale, che è afflitto dalla balbuzie nei normali rapporti umani, ma riacquista la fluidità di linguaggio quando parla con le sue «amichette», le bambine che amava riprende re, spesso poco vestite, nel suo studio di fotografo dilettante. Corrispondenza e fotografia furono le grandi passioni, ansile manie del vittoriano Carroll. Le vediamo sintetizzate nella bella scena di Jack Frankfurter, imperniata su una scatola di carta per lettere, che, aprendosi, si trasforma nella camera di una macchina fotografica, con l'obicttivo ri¬ volto verso il fondo. Intorno, è tutto un tripudio di fogli, di calamai, di penne, di scrittoi: arredi di un'amara commedia, guella della solitudine e della' schizofrenia d'un uomo che, per citare Oscar Wilde, solo mascherandosi riesce a dire la verità. E la faccia vera di Dodgson era quella di Carroll, Invita vera di Carroll era tutta affidata alle «/arine» vagheggiate .e sognate con ambiguo \trasporto lungo U mare di \Eastburn. \ il rischio legato a questo raffinato e devoto copione, totalmente affidato alla parola, po)teva risiedere In una forzosa [staticità. Ma Sciaccaluga dimostra qui tutta la sua bravura riuscendo ad animare le parole, a dare scatti drammatici a beneducate enunciazioni di' {pensiero, rinserra lo spettacolo sul doppio binario della vita vissuta e della vita sognata. I Interprete straordinario di questo personaggio diviso e doppio è stato Mino Bellel. L' attore, scrisse Guido Davico Bonino in occasione del debutto al festival di Spoleto, «ha, Inteso perfettamente che 11' dramma di Carroll non andava Inciso a fondo, come una ferita piagata e Immedicabile: bisognava farne sentire il tarlo sottile, l'assillo lieve, il brivido freddo. E' stata la sua una prova tutta tramata di pudibonde esitazioni, di incontrollabili scatti stizzosi, di affannose rincorse verso le plaghe lontane del desiderio; e, a vecchiaia ormai sopraggiunta, di pentimenti improvvisi, di flebili impuntature di alterigia». Osvaldo Guerrieri \\ Mino Belici interpreta con eleganza e pudore lo spettacolo

Luoghi citati: Milano, Oxford, Spoleto, Torino