Nel cinema di Franju il realismo è sogno

Nel cinema di Franju il realismo è sogno Nel cinema di Franju il realismo è sogno TORINO — Un giorno Alain Resnais disse che Georges Franju e Luis BuOel riuscivano, con la medesima facilità e la medesima gioia di Louis Feuillade, a creare il mistero e il sogno partendo da elementi molto quotidiani. Riuscivano. In altre parole — secondo 1 dettami del surrealismo — a trasformare un'immagine realistica in un'Immagine onirica, a servirsi del documentarlo per entrare nel regno del fantasmi. Lo si può vedere, splendidamente, In Judex, il film che ha inaugurato lunedi scorso l'.Hommage à Georges Franju» organizzato, nella sua sede di via Donati 5, dal Oentre Culturel Franco-Itallen. E non a caso, proprio; Judex è un «omaggio» di Franju a Feuillade. una sorta di rivisitazione intelligente e poetica, storicamente puntuale e sottilmente inquietante, di uno dei capolavori del maestro francese del cinema muto, tanto amato dai surrealisti. A ripercorrere la carrier* cinematografica di Franju, nato nel 1912,. fondatore con Henri Langlois delia Clnémathèque Francaise, non è difficile riscontrarvi quel duplice carattere provocatorio proprio del surrealismo: il sogno e la rivolta. O meglio, la mescolanza impercettibile di sogno e realtà, di desiderio e dì fantasia; e la presenza, più o meno dichiarata, - d'una critica corrosiva, d'un sovvertimento della morale corrènte. I film che passano In questi giorni al Centre, dall'agghiacciante documentarlo Le sang des bétes (1949) al pungente Thomas llmposteur (1965), dal romanzo omonimo dì Jean Cocteau — per tacere delle illuminanti «trascrizioni» filmiche di testi letterari di Hervé Bazln (La tète con tre les murs), di Francois Mauriac (Thèrèse Desqueuroux), di Emile Zola (La. faute de l'abbè Mouret) —, sono le testimonianze artistiche d'una coerenza ideologica e morale, che affonda le sue radici, al tempo stesso, nel sur¬ realismo e In una militanza politica non equivoca. Franju — che fu considerato dai giovani Truffaut, Godard e compagni, uno dei maestri e ispiratori della «nouvelle vague» — seppe infatti vedere la realtà contemporanea, e criticarla, attraverso 11 filtro della letteratura e del cinema classico. E tuttavia la sua opera non è mai «letteraria» né può essere accusata di «classicismo». E' sempre permeata — e qui sta la sua originalità e 11 suo significato attuale — da uno spirito Iconoclasta, il più delle volte discreto, che sa trasformare una citazione in una proposta critica. Gianni Hondolino

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