Il pci fa autocritica: «Forse potevamo lavorare meglio»

Il pei fa autocritica: «Forse potevamo lavorare meglio» Incontri di amministratori sulla «questione morale» ■ Il pei fa autocritica: «Forse potevamo lavorare meglio» Nomine senza lottizzazione, appalti alla luce del sole • La Regione \ non fa il programma: «ìfla allora ohe ci sta a lare?» - Prezzi e costi,. , "" i \pg"" ■ ...i." Lo sconquassò dèi 2 marzo ha avuto come seguito una serie di ripensamenti sul modo di condurre la politica che hanno portato anche a sconfortanti conclusioni. Lo scalpore di oggi sulla «questione morale» significa che prima si andava avanti allegramente? « Un momento — dice Rinaldo Boni empi, capogruppo del pei in Regione — il 25 novembre dell'anno scorso noi abbiamo presentato una proposta di legge regionale che però non è mai stata portata in aula». C'è da domandarsi perché, visto che dal 1975 il pei dirige, con psi e psdi, il governo del Piemonte. . E sugli appalti: ci voleva proprio lo scandalo delle tangenti per mettere ordine in materia? Ieri, in una riunione di pubblici amministratori comunisti del Piemonte si è parlato, con punte autocritiche, di tutti questi problemi; ed è anche stato detto con chiarezza dallo stesso presidente dell'Unione edilizia che gli impresari attendono un po' d'ordine in materia. In sostanza: la Regione si doti di un prezlarlo proprio e di adeguati uffici progetti; ina stabilisca soprattutto un Fondo a rotazione per avviare fl. m " opere, in attesa che arrivino i o a oe e si ? o ei e o di è è o n a finanziamenti della Cassa depositi e prestiti (che poi rinsangueranno il fondo). Critico anche il vicepresidente della Regione, Rivalta: denunciando le 'difficoltà di vario grado che provocano caduta di credibilità», ha fatto una domanda tutt'altro che retorica: «Cte cosa fa la Regione se non programma'/». La risposta è amara: 'Diventa un ente inutile, uno spreco». Certo, il Parlamento tenta ogni giorno di togliere qualcosa alle Regioni ; la crisi induce a 'pensare alle necessità del momento»; ma nelle parole di Rivalta si è sentito anche un piccolo rimprovero alla Regione che non pensa in termi- act,. , ni più ampi. Rimprovero ben presente, per tutte le pubbliche amministrazioni, anche in quelle di Enrico Morando che ha aperto i lavori a nome della segreteria regionale. Egli ha si accusato la de «di porre continui ostacoli all'autonomia regionale» e liquidato con due parole sferzanti («esito inglorioso») il tentativo di formare un pentapartito in Comune; ma ha anche ammonito a lavorare con maggior serietà. Non poteva avere altro significato, infatti, la constatazione che 'lotti di una stessa opera affidati gli uni sulla base di un buon progetto esecutivo e gli altri su progetti di massima, si sono conclusi i primi nel pieno rispetto dei costi previsti, gli altri con aggravi del 100 per cento». Si riferiva all'Anas in Val di Susa, ma la mira era ben precisa. Anche perché subito dopo ha demolito gli 'appalti concorso» e la pratica dei «tenori affidati a trattativa privata per pochi milioni a un'impresa per poi procedere con lotti successivi fino a molti miliardi». (Ai Poveri Vecchi si è cominciato con 200 milioni per 11 tetto e si è arrivati a oltre 3 miliardi).

Persone citate: Enrico Morando

Luoghi citati: Piemonte, Rivalta