Processo Sindona parla un pentito

Processo Sindona parla un pentito Ex condirettore della Banca Unione Processo Sindona parla un pentito Balestracci gestiva la contabilità riservata MILANO — Come in ogni caso giudiziario che si rispetti, anche nel processo Sindona c'è un pentito, cioè un imputato che ha accettato di collaborare con la giustizia e ha vuotato il sacco, consentendo l'accertamento della verità. E' il caso di Gabriele Balestracci, interrogato ieri mattina dal tribunale. Balestracci è stato collaboratore di Ugo Do Luca alla "«Bgs»;'df qui ;è ptòsaìò'alià Banca Unione per circa due anni, salendo ih breve : tempo i gradini della scala gerarchica fino a diventare condirettore centrale. Dalla Banca Unione usci nel giugno del 1972 per riunirsi a De Luca, che nel frattempo aveva dato vita al Banco di Milano. Cosifcché, due anni dopo, Baiestracci venne coinvolto in un nuovo caso di bancarotta, quando il Banco di Milano saltò nell'autunno del 1974 Alla Banca Unione, Balestracci gestiva la contabilità riservata, cioè quella sconosciuta agli azionisti, ai sindaci e ai consiglieri di amministrazione, nonché alcuni libretti al portatore, sette per l'esattezza, che fungevano da polmone per operazioni finanziarie irregolari. Infine la sua firma appare in calce ad alcuni contratti fiduciari che hanno alleggerito la banca di una decina di miliardi. I libretti di risparmio non venivano utilizzati, come capitava presso la Banca Privata Finanziaria, per foraggiare i partiti politici, bensì, ha sottolineato l'imputato, per consentire alla banca manovre in grado di eludere i controlli della Banca d'Italia, del fisco Questi libretti venivano alimentati grazie alla retrocessione delle provvigioni da parte degli agenti di cambio che lavoravano con la Banca Unione (una prassi che ancor oggi purtroppo vige presso la Borsa di Milano) e dagli utili sui cambi. Balestracci controllava anche alcuni conti riservati, uno intestato «Side», che egli ha attribuito a Sindona/De Luca, e che probabilmente regolava i rapporti tra i due, e un altro intestato a «Sico». L'imputato non ha saputo spiegare a chi appartenesse questo conto. Va però ricordato che presso la Banca Amincor di Zurigo (corrispondente svizzera della Banca Unione) è stato trovato un conto «Sico» di cui fu detto In passato che venne utilizzato come cassa di compensazione per i rapporti tra Sindona e il partito comunista (Si=Sìndona, co=comunistl). Di Sindona, però, erano ben note le simpatie politiche, indirizzate verso altri settori dello schieramento parlamentare, per cui questa interpretazione non venne mai suffragata dai fatti Gianfranco Modolo Michele Sindona"

Luoghi citati: Milano, Zurigo