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Polonia,, per la crisi economica cadrà qualche testa nel partito ,JUn documento dei vescovi chiede un confronto governo-lavoratori Polonia,, per la crisi economica cadrà qualche testa nel partito NOSTRO SERVIZIO VARSAVIA — Le preoccupazioni per il calò-del tenore di vita in Polonia, la gravità della situazione economica e 1 timori di una nuova esplosione di protesta sono stati espressi, ieri, da ur.a netta dichiarazione della Chiesa polacca ed anche da un'insolita autocritica del vertice del Poup. La prospettiva di un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari non è solo un incubo per la popolazione. Turba anche il Comitato centrale del partito che, ieri, si è riunito per trovare una formula credibile che convinca in qualche modo i polacchi a fare nuovi sacrifici. La Chiesa, in un comunicato stilato al termine di una riunione di tutti i vescovi del Paese tenuta a Varsavia, ha espresso chiaramente 11 suo pensiero sulla crisi economica: «/ metodi usati finora per combattere l'inflazione, cioè l'aumento dei prezzi, si sono dimostrati inadeguati e penalizzano tutta la popolazione». Per 1 vescovi è necessario che il governo intavoli trattative serie con i lavoratori e che, come dimostrazione di buona volontà, rinunci ai processi politici e liberi gli oppositori arrestati. Secondo fonti informate, lo stesso cardinale Glemp, primate polacco, ha scritto una lettera al governo esprimendo la speranza che la «consultazione con la base», annunciata dal regime sul problema dell'aumento del prezzi, «sia seria e sincera». Da parte del governo, Manfred Gorywoda, uno dei massimi esperti economici del Comitato centrale del Poup, ha detto che una ripresa economica è possibile ma deve essere accompagnata da riforme E' possibile che dal Comitato centrale del Poup venga qualche decisione clamorosa. Forse anche la sostituzione di almeno uno degli esperti economici del governo. Un'occasione potrebbe essere la riunione del Parlamento (prevista per lunedi) durante la quale, tra l'altro, sono attese le dimissioni di Jaruzelski dalla carica di ministro della Difesa che ancora detiene assieme con quella di primo ministro. Roger Boyes Copyright Times Newspapcrs e, per l'Italia, La Stampa