I cileni gridano «via Pinochet» Più di 200 arresti a Santiago

f cileni gridano «via Pinochet» Più di 200 arresti a Santiago prima volta i manifestanti innalzavano solo bandierjjna^iQ^j ih f cileni gridano «via Pinochet» Più di 200 arresti a Santiago SANTIAGO — E' stata una1 manifestazione imponente, una protesta compatta contro il regime militare. Fino al tardo pomeriggio di ieri (In Italia era già notte fonda) la polizia non era intervenuta. I «caroblneros», anzi, si sono tenuti a distanza di sicurezza dalla folla, enorme, che gridava slogan contro il generale Pinochet e chiedeva che in Cile torni la democrazia. Soltanto oggi sarà, possibile dire se, dopo il grande raduno nel parco O' Higgins, si ripeteranno i sanguinosi incidenti che hanno segnatole precedenti giornate di protesta, •' Un preludio di repressione di era avuto nella nottata precedente con l'arresto di 219 persone nei quartieri popolari della capitale. « Un'operazione preventiva per evitare incidenti», ha detto il prefetto di Santiago. « Una provocazione ■jrf ha risposto l'opposizione — il tentativo di intimorire la cittadinanza per far fallire la manifestazione». Per rendere difficile alla gente raggiungere il parco, la Municipalità aveva anche soppresso molti autobus, ieri. Ma tutti i tentativi sono falliti. La folla che, fin dalle prime ore del pomeriggio, ha cominciato a fare ressa davanti ai quattro cancelli di accesso' al parco O' Higgins — il luogo scelto per la riunione — era rappresentativa di tutti i settori della popolazione e di tutte le correnti politiche: operai, studenti, professionisti, simpatizzanti dei diversi partiti di opposizione, gente delle classi medie, militanti delle associazioni umanitarie, abitanti dei popolosi rioni poveri della capitale, che in schiere assai dense si sono mossi verso il grande parco, alla periferia della città. Ad uno spettacolo iniziale, cui hanno aderito numerosi artisti cileni e stranieri (cantanti, attori, musicisti) e seguita la parte politica. E' intervenuto, in nome di tutti i gruppi dell'opposizione il presidente dell'Alleanza Democratica, il radicale Enrique Silva Clmma, il quale ha sollecitato una immediata svolta politica (attraverso un mutamento urgente degli attuali indirizzi di politica economica, cosi da sottrarre il Paese alla miseria crescente), l'inizio di un periodo di transizio¬ ne che assicuri il ripristino della democrazia a breve scadenza, l'abolizione dell'apparato repressivo dello Stato e le dimissioni del generale Augusto Pinochet. La consegna lanciata dalVAlleanza Democratica di rinunciare ad insegne ed emblemi di partito o di organiz- zazione, sostituendoli con le bandiere cilene, per conferire alla manifestazione una impronta unitaria al di sopra delle differenze politiche e ideologiche dei gruppi partecipanti, è stata rispettata da tutti. La folla si è limitata a scandire quasi ininterrottamente slogasi antigovernativi, agitando le bandiere nazionali Il presidente cileno ieri non era a Santiago. Si è recato in visita nel Cile settentrionale quasi ignorando le proteste. Anzi, parlando ad Arlca — la più settentrionale delle città cilene — si è dichiarato «soddisfatto e ottimista» di fronte al futuro del Paese, ed ha contestato duramente chi afferma che durante i dieci anni del suo regime «il Paese è vissuto nel limbo». Senza abbandonare il tono tipico delle sue dichiarazioni, Pinochet ha poi ricordato che il governo «Ila promosso un'apertura politica, perché il Paese non può vivere eternamente nelle restrizioni» ed ha aggiunto che il Cile «è orientato verso una democrazia moderna, non come quella di dieci anni fa». • (Ansa)

Persone citate: Augusto Pinochet, Enrique Silva Clmma, Higgins, Pinochet, Santiago Santiago

Luoghi citati: Arlca, Cile, Italia, Santiago