I cicli della sinistra

I cicli della sinistra I cicli della sinistra menti ci vengono contrap-. posti dagli americani, mentre noi europei abbiamo per lo più abbandonato le. convinzioni storicistiche. E' solo un fatto di «cicli culturali» e di mode? Forse anche questo; ma una tale spiegazione non basta, e se ne devono cercare altre. Per ; esempio,., il fatto che oggi la culfufa'americana si trova di fronte al reaganismo, cioè a una ideologia di destra insieme elementare e aggressiva, al potere; mentre, la sinistra culturale europea si. muove in un quadro in cui il «sinistrese» è ormai un dialetto ovvio e consumato (e schiacciato dal peso dell'esperienza del «socialismo reale») e in cui i governi orientati a sinistra (Francia, Spagna, Italia) hanno di fronte non grandi problemi istituzionali, ma difficoltà economiche, tecniche, «di funzionamento». In questa situazione, la sinistra culturale europea .sembra aver raggiunto una maturità critica che rasenta lo scetticismo. Può darsi che, in un momento come questo, il dialogo con la cultura americana sia destinato ad assumere nuove, inedite dimensioni. Due impressioni, convergenti, di un viaggio negli Stati Uniti subito dopo l'intervento dei marines a Grenada. Primo: l'opinione pubblica americana, almeno quella parte di essa che si esprime nei grandi giornali della costa orientale (N«ii York Times, Washington Pagk ha .reagii :ÉÓM niziativa di "Reagan" m -modo molto più radicalmente critico, di quanto - abbia fatto quella italiana e europeo-occidentale. Da noi, la disapprovazione dell'invasione e stata piuttosto formale e «doverosa». In America si sono 4vute, da un lato, reazioni di soddisfazione e di entusiasmo da parte della «provincia», cioè della maggioranza del Paese; ma durissime posizioni critiche nella opinione pubblica «qualificata». , L'entusiasmo della provincia era ispirato a un diffuso bisogno di rivincita contro il comunismo e il castrismo latino-americano; le critiche, dall'ovvia constatazione che l'intervento militare non era affatto giustificato da ragioni di pericolo per gli studenti americani di St. George, ed era invece un primo atto GIANNI VATTIMO della campagna elettorale di Reagan per le presidenziali dell'84. Seconda impressione: in un convegno di filosofi italiani e americani organizzato dalla New York University, gli argomenti «di sini- S&*\ (W'jfi «W«#tica cleila- «iltuti, r^fcft mi della scuola di Francofone) sono stati avanzati c difési soprattutto dagli americani, mentre gli italiani hanno espresso posizioni più sfumate, e una quantità di dubbi sulla possibilità di utilizzare ancora senza riserve gli strumenti concettuali del marxismo. Anche a non voler generalizzare questo secondo fatto, è abbastanza chiaro che, almeno a livello di cultura accademica e di opinione pubblica metropolitana, l'America di oggi appare orientata a sinistra più di quanto non sia la cultura europea. Dieci anni fa, quando si andava nelle università americane a parlare di teoria critica, di dialettica, di materialismo, si incontravano reazioni di rigetto; oggi, questi stessi argo

Persone citate: Reagan

Luoghi citati: America, Francia, Grenada, Italia, New York, Spagna, Stati Uniti, Washington