«Se non vuoi l'ispezione devi pagare» Presidente Usl ricattava le industrie?

«Se non vuoi l'ispezione devi pagare» Presidente Usi ricattava le industrie? L'inchiesta romana a una svolta: mandato di cattura anche per un ispettore «Se non vuoi l'ispezione devi pagare» Presidente Usi ricattava le industrie? ROMA — Concussione continuata e aggravata per Giorgio Puggloni, presidente della Usi Roma 33 di Pomezia, e interesse privato in atti d'ufficio per l'ispettore Giancarlo Dionisi: questi, 1 reati contenuti negli ordini di cattura con i quali ieri il sostituto prò-, curatore Giorgio Santacroce ha sostituito i due mandati di arresto spiccati nei giorni scorsi dai pretori Cappelli, Flasconaro e Amendola, titolari della maxi-inchiesta Il provvedimento è giunto al termine di un lungo interrogatorio nel carcere di Regina Coell dove, da Pomezia, erano stati portati nei giorni scorsi 1 due funzionari incriminati. La gravità dei reati ipotizzati dai tre pretori aveva fatto si che il fascicolo passasse alla procura, per competenza. L'indagine era stata affidata al sostituto Santacroce, protagonista, insieme al colleghi Orazio Savia e Giancarlo Armati, di alcune fra le più gravi e delicate inchieste su ospedali e case di cura. Puggloni era accusato di aver chiesto, e in molti casi ottenuto, denaro da numerosi industriali di Pomezia minacciando, in caso contrarlo, di ordinare severe ispezioni nelle loro fabbriche. Dalle testi-: monianze raccolte dagli stessi pretori che nel giorni scorsi hanno interrogato diversi titolari di aziende sembra che la cifra richiesta variasse, di volta in volta, dai due ai cinque milioni di lire. Sempre se-; condo l'accusa, quel soldi era-i no andati a finire in un fondo, destinato a finanziare la campagna elettorale dell'imputato, candidato il giugno scorso' nelle liste de al Comune di Pomezia. Ma ieri, durante l'interrogatorio, Puggloni ha negato ogni imputazione. Ha confer-i mato di aver ottenuto finanziamenti per la sua elezione,; «ma chi lo ha fatto — ha precisato — ha agito spontanea-' mente». Stessa sorte è toccata a' Giancarlo Dionisi: in qualità di ispettore si presentava nelle varie aziende e, insieme agli impianti igienico-sanitari che la legge prevedeva fosse¬ ro installati, consigliava anche le ditte fornitrici. Per l'occasione due: una di Pomezia e l'altra di Aprilia, 1 cui titolari sono risultati essere due suoi buoni amici. Anch'egll ha negato sostenendo di non aver mai percepito una lira per quei suoi «consigli», ma anche a lui Santacroce non ha prestato orecchio. Continua nel frattempo e nel riserbo più assoluto, la maxi-inchiesta dei tre pretori che da più giorni ormai stanno interrogando cinque persone incriminate per reati vari. Anche ieri da piazzale CIodio sono partite altre due comunicazioni giudiziarie, in cui si ipotizza il reato di falso in certificazione, destinate una al direttore sanitario della Usi Roma 33 di Pomezia, dottor Vittorio De Carolis, e l'altra ad un portantino della stessa unità sanitaria, di nome Claudio Tlsbl. Quest'ultimo, che si è dimesso nei giorni scorsi dopo che i pretori avevano ordinato una perquisitone, non si presentava al laIvoro dal dicembre dell'82 in seguito ad una lussazione alla clavicola che si era procurata giocando a pallone. Durante il F-questro sono stati rinvenuti ben 44 certificati medici, tutti firmati dal dottor De Carolis, che prescrivevano, ogni volta, alla scadenza dei primi, altri giorni di riposo. r. c.

Luoghi citati: Aprilia, Comune Di Pomezia, Pomezia, Roma