Per «restaurare» la Camera spesi più di otto miliardi di Giuseppe Fedi

Per «restaurare» la Camera spesi più di otta miliardi Cominciato il dibattito sul bilancio di Montecitorio Per «restaurare» la Camera spesi più di otta miliardi Un miliardo e 200 milioni per i servizi igienici e la pulizia Alla discussione presenti soltanto una trentina di deputati ROMA — Per l'azienda Camera è tempo di bilanci. L'assemblea discute da ieri sulle spese interne per il 1983 e, con un ritardo di 24 mesi, del conto consuntivo di due anni fa. Dalla «tribuna stampa», alle 16, quando Nilde Jotti apre la seduta, contiamo una ventina di deputati. In serata le presenze salgono a trenta. Nel deserto di Montecitorio, Luigi Olglia, presidente del «collegio questori», sottopone ai colleghi 11 progetto di bilancio approvato dall'Ufficio di presidenza il 19 maggio, nella scorsa legislatura. Scorriamo le voci principali, con un occhio di riguardo alle «uscite» più curiose. Le cifre ufficiali prevedono entrate e spese per 225 miliardi e 251 milioni, cui debbono aggiungersi partite di giro per oltre 97 miliardi. Rispetto al bilancio '82, l'aumento è stato contenuto nella misura dell'otto per cento, mentre nel 1984 le spese, secondo le previsioni, saliranno del dieci per cento. I deputati in carica, fra indennità parlamentare, diarie, indennizzi e altre voci, costano 39 miliardi e 725 milioni; gli «ex» 22 miliardi e 125 milioni. Oltre 59 miliardi sono destinati alle retribuzioni del personale interno (i dipendenti sono 1521) e 28 a quelli in pensione. Otto miliardi e mezzo sono stati spesi «per opere di manutenzione», 7 miliardi e 840 milioni «per stampa e pubblicazioni», cinque per i «rimborsi spese di soggiorno» a Roma dei parlamentari e un' miliardo e 375 milioni per bar e ristoranti riservati ai deputati e ai dipendenti, poco meno sotto la voce «rappresentanza». Spiccano nel minuzioso elenco di uscite le voci «medagliette parlamentari e coppe sportive» (40 milioni), i «servizi igienici, sanitari e pulizia» (un miliardo e 266 milioni) e quella relativa alla «carta da scrivere e buste per 1 deputati» (oltre un miliardo). Nel bilancio di previsione, in cui figurano anche iscritte, sotto il capitolo «partite di giro e di transito», le cifre sul flnan-^; zlamento dei partiti, compaiono noi le spese per la ristrutturazione e l'arredo dei nuovi uffici di via del Seminario e di vicolo Valdina, che costeranno, rispettivamente, quattro miliardi e 500 milioni. C'è ancora molto da fare, ha ammesso Glglla soffermandosi sulle carenze della . Camera. Per renderla più funzionale, ha aggiunto, ' «continueremo ad ammoder-" ilare le strutture, dotando tra ' 'altro i gruppi parlamentati1 di mezzi idonei alla propria autonomia amministrativa e potenziando il servizio studi». «Siamo considerati una sor- ■ ta di commessi viaggiatori», si lamentato il de Nicotra, elencando una lunghissima serie di disservizi. Pienamente d'accordo, i repubblicani hanno proposto un piano plu-: rlennale per potenziare«strutture e supporti» nei campo della documentazione e della ricerca. Su un punto il prl è del tutto contrario: le ipotesi di agevolazioni alberghiere ai parlamentari e l'assegnazione ad essi di segretari, posti a carico della collettività. Contro il bilancio ha sparato a zero il radicale Teodori: «Cosi com'è slato presentato i non consente di discutere nulla. E' una serie, molto confusa, di voci aggregate dove spiccano aumenti macroscopici, come la cifra riguardante i lavo-, ri di restauro e la somma spesa per costruire alcune faraoniche "toìlettes" coi rubinetti dorati». Il dibattito prosegue oggi e dovrebbe concludersi' con il voto a meta della prossima settimana. Giuseppe Fedi -

Persone citate: Luigi Olglia, Nicotra, Nilde Jotti, Teodori

Luoghi citati: Roma